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Perseo con la testa di Medusa è una scultura bronzea di Benvenuto Cellini, considerata un capolavoro della scultura manierista italiana, ed è una delle statue più famose di Piazza della Signoria a Firenze.
La Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, o più semplicemente Vita o La vita, è l'autobiografia di Benvenuto Cellini. Scritta tra il 1558 e il novembre 1562 (nove anni prima la morte dell'autore), fu stampata nel 1728. Oltre che un prezioso documento sulla vita di uno dei maggiori artisti del XVI secolo e sulla storia dell'epoca, è considerato un capolavoro di narrativa per la sua spontaneità, la vivacità, le invenzioni linguistiche e la ricchezza di episodi e aneddoti.
Benvenuto Cellini è un'opera semiseria di Hector Berlioz su libretto di Léon de Wailly e Henri Auguste Barbier, rappresentata nella sua prima versione nel 1838.
Il Crocifisso è una scultura marmorea di Benvenuto Cellini, eseguita tra il 1556 e il 1562 e conservata nel Monastero di San Lorenzo di El Escorial.
Igino Benvenuto Supino (Pisa, 29 settembre 1858 – Bologna, 8 gennaio 1940) è stato uno storico dell'arte e docente italiano.
La Saliera di Francesco I è un'opera scultorea in ebano, oro e smalto, realizzata da Benvenuto Cellini al tempo del suo soggiorno in Francia, tra il 1540 e il 1543. Di piccolo formato (è alta 26 cm), è considerato universalmente il capolavoro d'oreficeria dell'artista e uno degli oggetti più significativi del Manierismo europeo. È custodita all'interno del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Il lungarno Benvenuto Cellini è quel tratto della sponda sud dei lungarni fiorentini che va da piazza Poggi a piazza Ferrucci e il ponte San Niccolò.
Giambologna, pseudonimo di Jean de Boulogne (Douai, 1529 – Firenze, 13 agosto 1608), è stato uno scultore fiammingo attivo in particolare a Firenze.
Antonio Landi (Firenze, 25 maggio 1506 – Firenze, aprile 1569) è stato uno scrittore e mercante italiano. Di famiglia nobile fiorentina, scrisse, tra l'altro, Il commodo, commedia rappresentata per la prima volta nel 1539 alle nozze tra Cosimo I de' Medici ed Eleonora di Toledo e pubblicata nel 1566. Tenne lezioni all'Accademia fiorentina. Tra il 1559 e il 1560 ebbe una contesa giudiziaria con Benvenuto Cellini.