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Le foreste di latifoglie e foreste miste temperate sono un bioma terrestre definito dalla lista Global 200 del WWF; corrisponde alla foresta decidua temperata di altri autori. È in bioma tipico di clima temperato, con ecoregioni che ospitano foreste di latifoglie e altre che ospitano foreste miste di latifoglie e conifere. Il termine "foreste di latifoglie e foreste miste temperate" è usato dal World Wildlife Fund (WWF) nello studio che illustra la divisione del pianeta in biomi, ecozone e ecoregioni.
Con foresta planiziale (o bosco planiziale) si indica un terreno coperto da alberi in una pianura.
Gli ecosistemi mediterranei sono riconducibili ai biomi di alcune regioni della fascia temperata calda il cui clima è marcatamente condizionato dall'influenza dell'oceano. L'aspetto più rilevante di un clima di tipo mediterraneo s'identifica in un'alternanza stagionale definita congiuntamente da una distribuzione non omogenea delle precipitazioni e dall'effetto mitigante delle correnti oceaniche sul regime termico.
Un bioma è un'ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante, se terrestre, o alla fauna prevalente, se acquatica. Poiché tutti gli esseri viventi vivono influenzandosi reciprocamente, un bioma è costituito da popolazioni e comunità di esseri viventi, sia pluricellulari, sia unicellulari, che interagiscono fra loro in un determinato territorio che si estende su vaste aree della superficie terrestre. L'approssimazione allo studio di un bioma terrestre consiste nell'osservazione della struttura delle piante (alberi, arbusti ed erbe), dei tipi di foglie (latifoglie e aghifoglie) e della distanza tra le piante (foresta, bosco misto, savana) e nell'analisi del clima. I biomi terrestri sono spesso identificati tramite il concetto di vegetazione climax, quindi con comunità vegetali che hanno raggiunto un elevato grado di adattamento all'ambiente naturale che li ospita. A differenza delle ecozone i biomi non sono definiti in base a somiglianze genetiche tassonomiche o storiche tra gli organismi che vi vivono. In termini di ecologia del paesaggio, i biomi corrispondono, con i dovuti aggiustamenti, ai paesaggi continentali, cioè a quei paesaggi che caratterizzano vaste zone nei vari continenti. I biomi sono distinti in marini, d'acqua dolce e terrestri ed ogni bioma comprende varie ecoregioni.
La Pianura Padana, detta anche Padano-veneta, Pianura Padano-veneto-romagnola o Val Padana (valle che si riferisce al bacino idrografico del fiume Po, dalla valle Po al suo delta), è una pianura alluvionale, una regione geografica, unitaria dal punto di vista morfologico e idrografico, situata in Europa meridionale che si estende lungo l'Italia settentrionale, compresa principalmente entro il bacino idrografico del fiume Po delimitato dalle Alpi e Prealpi italiane a nord e ovest, dall'Appennino settentrionale a sud e dall'Alto Adriatico a est, comprendendo parti delle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia comprese orientativamente nell'isoipsa dei cento metri di quota. Secondo alcuni geografi, bisognerebbe comprendere nella definizione anche la valle del Vipacco (quasi interamente sotto i 100 metri di quota) e parte del Collio, passati alla Jugoslavia, oggi Slovenia, dopo l'ultimo conflitto mondiale. Anche il Ticinio più meridionale, secondo questa tesi estensiva, comprenderebbe una esigua parte di Pianura Padana.
Il bisonte americano, o semplicemente bisonte (Bison bison (Linnaeus, 1758)), è una specie di bisonte che un tempo vagava per tutto il Nord America in vaste mandrie. La sua distribuzione storica, dal 9000 a.C., è descritta come la grande cintura di bisonti, un tratto di ricca prateria che si estendeva dall'Alaska al Golfo del Messico, a est fino alla costa atlantica (quasi fino alla zona delle maree atlantica in alcune aree) a nord fino a New York e a sud fino alla Georgia e, secondo alcune fonti, fino in Florida, con avvistamenti nella Carolina del Nord vicino a Buffalo Ford sul fiume Catawba, fino al 1750. Quest'imponente animale si è quasi estinto per cause antropiche, con una combinazione di caccia e macellazione commerciale eccessiva nel XIX secolo, e l'introduzione di malattie bovine tramite l'interazione con i bovini domestici. Con una popolazione di oltre 60 milioni alla fine del XVIII secolo, la specie era scesa a soli 541 animali entro il 1889. I primi sforzi di conservazione si espansero a metà del XX secolo, con una rinascita a circa 31.000 bisonti selvatici oggi, in gran parte limitati in pochi parchi e riserve nazionali. Attraverso molteplici reintroduzioni, la specie ora è stata reintrodotta anche in alcune regioni della Yakutia e in Messico. Sono state descritte due sottospecie o ecotipi: il bisonte di pianura (B. b. bison), di dimensioni più piccole e con una gobba più arrotondata, e il bisonte delle foreste (B. b. athabascae), la sottospecie più grande e con una gobba più squadrata. Inoltre, è stato suggerito che il bisonte delle pianure possa in realtà essere due sottospecie, una settentrionale (B. b. montanae) e una meridionale (B. b. bison), portando ad un totale di tre sottospecie. Tuttavia, questa ipotesi non è generalmente supportata. Il bisonte delle foreste è una delle più grandi specie bovine selvatiche esistenti al mondo, superato solo dai gaur asiatici. Tra gli animali terrestri esistenti in Nord America, il bisonte è il più pesante ed il più lungo, ed il secondo più alto dopo l'alce. Per molti millenni, le tribù dei nativi americani avevano legami culturali e spirituali con il bisonte americano. È il mammifero nazionale degli Stati Uniti d'America.