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Il restauro è un'attività legata alla manutenzione, al recupero, al ripristino e alla conservazione delle opere d'arte, dei beni culturali, dei monumenti ed in generale dei manufatti storici, quali ad esempio un'architettura, un manoscritto, un dipinto, un oggetto, qualsiasi esso sia, al quale venga riconosciuto un particolare valore. Cesare Brandi nella sua Teoria del restauro afferma che il restauro è «il momento metodologico del riconoscimento dell'opera d'arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della trasmissione al futuro», aggiungendo che «si restaura solo la materia dell'opera d'arte».
Il restauro architettonico può essere definito come la disciplina dell'architettura volta a garantire la conservazione di un'opera di Architettura, per valorizzarla e consentirne il riuso, tenendo in debito conto le sue valenze storiche. Si compone di una fase di analisi storica volta a ricostruire la storia del monumento, analisi delle tecniche costruttive, analisi del degrado e progetto di restauro vero e proprio, che consiste anche nell'individuazione della destinazione d'uso dell'edificio, che in casi particolari può differire da quella per il quale l'edificio è stato realizzato. Le tendenze metodologiche riguardo al restauro architettonico sono varie e vanno a porsi tra le due posizioni teoriche estreme: una che mira alla conservazione assoluta dell'edificio storico nella situazione in cui si trova e l'altra che giunge a legittimare ricostruzioni anche consistenti dell'opera architettonica com'era e dov'era. Gli sviluppi attuali prevalenti sono per una conservazione della materia esistente, compatibilmente con le esigenze di carattere strutturale ma anche di conservazione o ripristino dell'immagine storica, sempre ricercando un riuso compatibile degli edifici, anche attraverso la realizzazioni di nuove parti architettoniche. Solo il riuso, infatti, garantisce una cura e manutenzione costante dell'opera nel tempo.
L'architettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l'essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell'ambiente costruito. In essa concorrono aspetti tecnici ed artistici. Insieme alla scultura, fa parte delle cosiddette arti visive plastiche. Da quando l'uomo ha avuto capacità cognitive tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita. L'architettura è nata anzitutto per soddisfare le necessità biologiche dell'uomo quali la protezione dagli agenti atmosferici, e proprio per questo è tra le discipline maggiormente presenti in tutte le civiltà. Solo in un secondo momento, con lo sviluppo della divisione del lavoro nella società, alla funzione primaria vennero aggiunte funzioni secondarie in numero sempre crescente. Con la comparsa di caratteri estetici si ebbe la nascita dell'architettura anche come arte visiva, dotata però di proprie caratteristiche peculiari. Sarebbe riduttivo anche parlare di valori estetici in quanto una buona architettura è spesso frutto di valori etici e di uno studio antropologico. Definire l'architettura risulta difficile in quanto il fenomeno architettonico è stato sempre presente nella cultura dell'uomo, acquistando caratteristiche, definizioni, funzioni, aspetti spaziali e costruttivi spesso differenti o addirittura contrastanti da civiltà a civiltà o da epoca ad epoca.
In architettura e, soprattutto, in archeologia, l'anastilòsi (dal greco ἀναστήλωσις «riedificazione», derivato da ἀναστηλόω «riedificare») è la tecnica di restauro con la quale si rimettono insieme, elemento per elemento, i pezzi originali di una costruzione andata distrutta, per esempio dopo un terremoto.
L'Opificio delle pietre dure ha sede a Firenze in Via degli Alfani, 78 ed è un istituto centrale dipendente dalla Direzione generale educazione e ricerca del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La attività operativa e di ricerca dell'Opificio si esplica nel campo del restauro, della manutenzione delle opere d'arte e dell'insegnamento del restauro. Il diploma che rilascia l'Opificio è equiparato al diploma di laurea magistrale. L'Opificio è, assieme all'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e all'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, uno degli istituti più importanti e rinomati nel campo del restauro, non solo al livello nazionale, ma anche internazionale.
Il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (dal 1978 denominato ICCROM sigla che nasce da "The International Centre for Conservation" e "The Roma Center") è un’organizzazione intergovernativa che si dedica alla conservazione del patrimonio culturale mondiale tramite la formazione, l’informazione, la ricerca, la cooperazione e la sensibilizzazione. La sua attività è rivolta a valorizzare il settore della conservazione - restauro e informare sull’importanza e la fragilità del patrimonio culturale. La creazione del Centro è il risultato di una proposta presentata nel corso della Conferenza Generale dell’UNESCO a Nuova Delhi nel 1956. Tre anni dopo, il Centro è stato istituito a Roma (Italia) che tuttora continua a essere la sua sede. La prima sede è stata vicino alla sede storica dell'Istituto Centrale per il Restauro di piazza San Francesco di Paola mentre successivamente l'ICCROM è stato ospitato nel complesso monumentale di San Michele a Ripa, a Roma. ICCROM risponde alle esigenze dei suoi Stati membri, che sono attualmente 136.
La Carta del restauro di Atene è un documento pubblicato nel 1931 dall'International Museums Office (organismo alla base dell'attuale dall'International Council on Monuments and Sites) ed è il risultato della Conferenza di Atene del 1931, tenutasi tra il 21 e il 31 ottobre 1931. L'intento della carta fu quello di favorire la conservazione dei beni culturali, fissando i principi generali su cui sia legittimo operare nel campo del restauro, tentando una sintesi condivisa tra le varie dottrine. Detti principi si imperniavano sulla necessità di tutela del patrimonio artistico ed archeologico dell'umanità, come valore di interesse comune superiore all'interesse privato. I principi tecnici espressi dalla Carta sono in sintesi i seguenti: evitare restituzioni integrali dell'opera; favorire l'anastilosi; favorire l'uso di materiali e tecnologie innovative, purché dissimulati per non alterare l'immagine dell'opera d'arte; diffondere la cooperazione tra conservatori e ricerca scientifica; rispettare dell'opera del passato, senza proscrivere lo stile di alcuna epoca; riconoscere l'entità della città e dell'ambiente urbano; sviluppare la conoscenza del patrimonio, pubblicando un "inventario dei monumenti storici" introdurre il concetto di internazionalità del patrimonio culturale.
La chiesa di Santo Spirito è una delle principali basiliche della città di Firenze. È situata nel quartiere dell'Oltrarno, la parte sud del centro storico, e con la sua semplice facciata domina la piazza omonima. Fu costruita sui resti del duecentesco convento agostiniano distrutto da un incendio nel 1371. Ha la dignità di basilica minore.
L'Adorazione dei Magi è un dipinto a olio su tavola e tempera grassa (246×243 cm) di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1481 e il 1482. Viene conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.