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Civitella del Tronto (AFI: /tʃiviˈtɛlla del ˈtronto/) è un comune italiano di 4 801 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Fa parte dell'unione dei comuni Città Territorio-Val Vibrata ed è incluso nel club de I borghi più belli d'Italia.
Moio della Civitella è un comune italiano di 1 871 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Civitella Roveto (Civëtèllë in dialetto locale) è un comune italiano di 3 144 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Civitella Casanova è un comune italiano di montagna interna di 1 702 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo. Il paese è inserito nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (nel distretto delle grandi abbazie, di cui è sede) e nella riserva regionale Voltigno e Valle d'Angri. È considerata il luogo d'origine degli arrosticini, con i primi documenti di licenza di vendita risalenti al 1819.
Civitella di Romagna (Zivitèla in romagnolo) è un comune italiano di 3 719 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Il centro abitato è sito circa 30 km a sud del capoluogo, Forlì, alle pendici del colle Girone e alla destra del fiume Ronco-Bidente. Il nome deriva dal latino Civitatula (cittadella).
Civitella San Paolo è un comune italiano di 2 061 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Anghiari (probabilmente dal latino angularium o dal germanico longobardo ango, in altotiberino e biturgense Angdièri, Anghièri in anghiarese) è un comune italiano di 5 483 abitanti della provincia di Arezzo, in Toscana. È inserito tra i borghi più belli d'Italia, paese Bandiera arancione e Città Slow (città del buon vivere).La fama di Anghiari nasce dal fatto di essere stata teatro della battaglia combattuta nell'anno 1440 tra i Fiorentini e i Milanesi, e in seguito dipinta da Leonardo da Vinci.
Alvito è un comune italiano di 2 614 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio al confine con le regioni Abruzzo e Molise. Situato nella valle di Comino, fa parte del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e della comunità montana Valle di Comino. Ha il titolo di città, in virtù sia del regio dispaccio del 1739 di Carlo VI sia del regio diploma del 1744 di Carlo III, come confermato con decreto del presidente della Repubblica Italiana del 4 giugno 1987.