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Don Giovanni (titolo originale: Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527) è un'opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È il secondo dei tre drammi giocosi che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte (che era al servizio del Sacro Romano Imperatore), il quale attinse a numerose fonti letterarie dell'epoca. Essa segue Le nozze di Figaro (K 492) e precede Così fan tutte (K 588), e venne composta tra il marzo e l'ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni. Commissionata dall'imperatore Giuseppe II, anche a seguito del successo di Don Giovanni o sia Il convitato di pietra di Giuseppe Gazzaniga, non andò tuttavia in scena per la prima volta a Vienna, bensì a quello che oggi si chiama Teatro degli Stati di Praga. Don Giovanni è considerata uno dei capolavori di Mozart, della musica e della cultura occidentale in generale.
Don Giovanni Tenorio (in spagnolo Don Juan Tenorio) un famoso personaggio del teatro e della letteratura Europea. Comparso per la prima volta nel 1632 nella commedia di Tirso de Molina L'ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra (titolo originale El Burlador de Sevilla y convidado de piedra), stato poi ripreso da Moli re nel 1665 con la tragicommedia Don Giovanni o Il convitato di pietra alla quale si ispirato il coreografo Gasparo Angiolini per realizzare nel 1761 il balletto pantomimo Don Juan ou Le festin de pierre, in collaborazione con Christoph Willibald Gluck per la musica e Ranieri de' Calzabigi per il libretto. Il personaggio stato poi reso celebre dall'opera lirica Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (1787) e in seguito riutilizzato da vari autori nel teatro e nella letteratura: Carlo Goldoni, Lord Byron, Aleksandr Sergeevi Pu kin, Jos Zorrilla, Jos de Espronceda o ancora Jos Saramago e Jacinto Grau Delgado. In italiano e in spagnolo il termine dongiovanni usato oggi come sinonimo di donnaiolo, sciupafemmine, con la stessa accezione del termine Casanova.
L'ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra, o Il seduttore di Siviglia e convitato di pietra, (in spagnolo: El burlador de Sevilla y convidado de piedra) è un'opera teatrale attribuita a Tirso de Molina, scritta nel 1616. È la prima opera in cui figura don Giovanni, e riscontrerà un poderoso successo nella drammaturgia e nell'operistica europea successiva.
Jean Racine ([ʒɑ̃ ʁaˈsin]; La Ferté-Milon, 22 dicembre 1639 – Parigi, 21 aprile 1699) è stato un drammaturgo e scrittore francese. Racine fu il massimo esponente, assieme a Pierre Corneille, del teatro tragico francese del Seicento.
Il malato immaginario (Le Malade imaginaire), una Com die-ballet in III atti, del drammaturgo francese Moli re. Da ricordare che nel XVII secolo, in Francia, il termine "immaginario" significava pazzo. Tutti e tre gli atti sono seguiti da altrettanti intermezzi. La pi ce venne rappresentata per la prima volta al Palais-Royal il 10 febbraio 1673, dalla "Troupe de Monsieur, fr re unique du Roi", con le musiche di Marc-Antoine Charpentier, e coreografie di Pierre Beauchamp. L'opera quasi una biografia del drammaturgo. Intesa dal suo autore come una farsa, inframmezzata da intermezzi musicali e balletti giustapposti alla commedia, inseriti all'unico scopo di compiacere i gusti di Luigi XIV, lasciando per intatta la struttura dell'opera. Scritta nell'ultimo anno di vita di Moli re, la commedia intrisa di realismo. Lo stesso protagonista, che si presenta come un classico personaggio farsesco, pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che tradiscono le amare riflessioni dello stesso autore, il quale approfitta delle occasioni comiche offerte dalla trama per introdurre in modo inaspettato un'aspra denuncia della societ a lui contemporanea. Il 17 febbraio del 1673 Moli re, che interpretava Argante, port a termine la rappresentazione di questa commedia nonostante il suo grave stato di salute, morendo infine poche ore dopo.
Il Tartuffo (Tartuffe ou l'Imposteur) è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo francese Molière. Originariamente l'opera era una farsa all'italiana, in tre atti, dove l'opera si concludeva con la vittoria di Tartuffe. A tal proposito, intervenne Luigi XIV, che fece correggere l'opera, che finì dunque con la sconfitta del Tartuffe e la vittoria di Orgone, distribuita in altri due atti. La prima versione in 3 atti, venne rappresentata per la prima volta a Versailles 12 maggio 1664. La seconda versione in 5 atti, venne rappresentata a Palais-Royal il 5 agosto 1667, dalla "Troupe de Monsieur, frère unique du Roi". L'opera si inserì in un momento storico delicato, ovvero la contrapposizione tra Gesuiti e Giansenisti in Europa e in special modo in Francia, e lo fece con una satira pungente che non fu gradita agli ambienti conservatori e religiosi della monarchia, tanto che la cosiddetta «cabala dei devoti» ottenne la proibizione della rappresentazione pubblica della commedia. Nel 1667 la compagnia di Molière (che ormai era diventata compagnia del Re) ripropose al pubblico parigino la commedia, con il titolo di Panulfo o l'impostore, e con leggeri cambi di nome dei personaggi. Luigi XIV però rinnovò il divieto, al termine di una diatriba che coinvolse anche le autorità religiose. La questione si risolse nel 1669, a favore di Molière. Nel frattempo la situazione politica era cambiata, e il nuovo clima di distensione rendeva possibile la revoca del divieto. Il 5 febbraio egli indirizza al re una lettera, in seguito alla quale, quella stessa sera, si ricominciò a rappresentare Il Tartuffo.
Giovanni Minzoni (Ravenna, 29 giugno 1885 – Argenta, 23 agosto 1923) fu un presbitero italiano, noto anche colloquialmente come Don Minzoni. Medaglia d'argento al valore militare durante il periodo da cappellano nel corso della prima guerra mondiale, e vicino alle posizioni cristiano-sociali del partito popolare, fu da sempre oppositore del fascismo, e non mancò di mostrare la sua contrarietà e opposizione al nuovo regime che si venne instaurando in Italia nel 1922. Nell'agosto del 1923 fu aggredito da due squadristi del partito nazionale fascista e, a seguito delle lesioni riportate, morì poche ore più tardi.
Augusto Zucchi (Varazze, 9 marzo 1946) è un attore, regista, sceneggiatore, drammaturgo italiano.