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Una donna è un romanzo di Sibilla Aleramo composto tra il 1901 e il 1904 che ebbe immediata fortuna soprattutto per il tema affrontato. Si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi in Italia. Il romanzo all'inizio venne rifiutato dagli editori Treves, Baldini & Castoldi e fu pubblicato da STEN Società Tipografica Editrice Nazionale (già Roux e Viarengo) nel novembre del 1906 anche se riportava la data del 1907. Il romanzo è chiaramente autobiografico ed è composto di tre parti ed in esso la protagonista narra in prima persona la sua vita, partendo dagli anni della fanciullezza fino alla maturità. Esso fu tradotto, fra l'altro, in francese, in tedesco, in inglese, spagnolo, svedese, polacco, danese, olandese e sardo nella variante campidanese.
Il gambetto di donna è l'apertura del gioco degli scacchi definita dalle mosse d4 d5 c4
Donna Prassede è un personaggio secondario del romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi. Compare nella seconda parte della vicenda, specialmente nei capitoli XXV e XXVII; tenta di aiutare Lucia, protagonista del romanzo insieme al promesso sposo Renzo, a superare il trauma della prigionia da lei patita presso il castello dell'Innominato. Donna Prassede è un personaggio esemplarmente bigotto, che si intromette negli affari di tutti e lo dimostra con il comportamento di protezione che assume con le sue figlie. Si convince che Renzo sia un poco di buono per via degli ordini di cattura che lo riguardano, ed è quindi risoluta a far sì che Lucia lo dimentichi offendendo la persona di costui: questo nominare Renzo in continuazione non aiuta Lucia, la quale vorrebbe provare a dimenticare Renzo avendo fatto voto di castità nel castello dell'Innominato: Lucia dimora a casa di donna Prassede durante tutto l'inverno e la primavera del 1630, per poi spostarsi nel lazzaretto. Donna Prassede è sposata con don Ferrante, uomo di cultura che Manzoni descrive come il perfetto erudito seicentesco, completamente assorbito dallo studio dei suoi libri ma tutt'altro che aggiornato. Da don Ferrante ha avuto 5 figlie; 2 si sono sposate e 3 sono entrate in convento. Nel suo desiderio di bene c'è una smania di dominio, ha l'ossessione delle cause e dei princìpi; esercita una pseudo-carità balordamente raziocinante; si cura di detenere il monopolio di tutte le buone azioni. Non crede mai all'innocenza ed ha un'idea meschina della giustizia di Dio. Esercita su Lucia una vera inquisizione poliziesca, assumendosi il compito di correggere l'opera del Cardinale Federigo Borromeo; interpreta alla rovescia la morale cattolica. È una piccola inquisizione prassediana che ha i suoi bravi "metodi sacramentali": sorveglianza, repressione, ma anche persuasione. L'autore prova sdegno e disprezzo per lei (sia pure con la temperanza dell'ironia) e la condanna totalmente. Alla fine del romanzo, donna Prassede muore contagiata dalla peste. Celebre, a questo proposito, il lapidario ritratto-epitaffio che ne fa lo scrittore:
La storia della donna nell'Islam è definita tanto dai testi islamici, quanto dalla storia e cultura del mondo musulmano. In base al Corano, il testo sacro islamico, le donne sono uguali agli uomini di fronte ad Allah. La Shari'a (Legge islamica) include differenze tra i ruoli di genere, i diritti e i doveri della donna e dell'uomo. Gli interpreti dei testi giuridici islamici hanno diversi giudizi circa l'interpretazione delle norme religiose sulla condizione della donna. Secondo i più conservatori, le differenze tra uomo e donna sono dovute a un diverso status e responsabilità dei due, mentre il liberalismo musulmano, il femminismo islamico e altri gruppi hanno argomentato a favore di interpretazioni egualitarie. La condizione della donna nell'Islam, circa le responsabilità delle donne all'interno delle società di cultura prevalente musulmana, dipende grandemente da paese a paese. I paesi a maggioranza musulmana riconoscono alla donna vari gradi di diritti riguardo a matrimonio, divorzio, diritti civili, status legale, abbigliamento e istruzione, in base a diverse interpretazioni della dottrina islamica e dei principi di laicità. Tali paesi presentano alcune donne in alte posizioni politiche, e hanno eletto diversi capi di Stato donna (per esempio Benazir Bhutto in Pakistan).
Per posizioni sessuali si intendono le posizioni che si possono adottare durante l'attività sessuale e i diversi modi con cui è possibile praticare un rapporto sessuale; gli atti sessuali sono generalmente descritti dalle posizioni che i partecipanti adottano al fine di eseguire tali atti. Anche se il rapporto sessuale generalmente consiste nella penetrazione del corpo di uno dei partner, le posizioni sessuali possono comprendere anche attività sessuali non penetrative. I rapporti sessuali comunemente praticati si possono suddividere in tre categorie: penetrazione sessuale vaginale, sesso anale e sesso orale, mentre altri atti sessuali comprendono la masturbazione solitaria o reciproca. Le posizioni che i partecipanti possono adottare in ognuno di questi tipi di atto sono numerose.
La posizione del missionario o con uomo sopra indica la posizione sessuale in cui la donna si trova sdraiata sulla schiena (supina) mentre l'uomo le sta sopra, così da esser l'una di fronte all'altro. Anche se comunemente associata con gli aspetti inerenti alla sessualità eterosessuale, questa posizione viene spesso utilizzata anche dalle coppie gay e lesbiche. La posizione del missionario può essere eseguita sia durante la penetrazione sessuale sia nel sesso non penetrativo (ad esempio il sesso intercrurale), ed è considerata come modalità che facilita sia la deflorazione che la fecondazione; le sue varianti consentono diversi gradi di stimolazione della clitoride, profondità di penetrazione sessuale, partecipazione attiva da parte della donna nel godimento e nel soddisfare ampiamente l'uomo e la probabilità per entrambi i partner di raggiungere l'orgasmo ovvero l'apice del piacere reciproco. Si crede comunemente che il termine sia sorto in relazione all'opera di evangelizzazione dei missionari cristiani i quali avrebbero insegnato ai nativi che man man incontravano esser questo l'unico modo corretto e voluto dal Signore nell'impegnarsi in relazioni intime; con molta probabilità tuttavia la denominazione ha avuto origine dal sessuologo statunitense Alfred Kinsey, attraverso una serie di equivoci e fraintendimenti dei documenti storici a sua disposizione quando nel "comportamento sessuale nel maschio umano" gli antichi toscani si riferiscono a questa come alla "posizione di Angelica", mentre nel mondo arabo è anche chiamato "il modo dei serpenti" (il Rapporto Kinsey pubblicato nel 1948 ne narra ampiamente la storia). La posizione del missionario è spesso la preferita dalle coppie a causa delle sue qualità romantiche, offre difatti la possibilità d'un contatto pelle a pelle, di guardarsi direttamente negli occhi, oltre che baciarsi ed accarezzarsi, consentendo all'uomo di prendersi in carico il ritmo e la profondità della spinta pelvica. Rimane comunque possibile anche per la donna assumere un ruolo attivo, muovendo i fianchi, spingendo i piedi o aumentando la propria stretta al partner con mani e gambe. Questa posizione risulta invece essere la meno adatta durante le fasi più avanzate della gravidanza, o quando si desidera che sia la donna ad avere un maggior controllo sull'atto amoroso.