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La Storia romana (in greco antico: Ῥωμαικά, Rhomaiká) è un'opera storiografica scritta da Appiano di Alessandria e completata attorno al 160 d.C. L'opera, che tratta la storia di Roma dalle origini all'età dell'imperatore Traiano, era originariamente suddivisa in 24 libri, ma ce ne sono giunti integri solo 11, quelli incentrati sulle guerre combattute nel I secolo a.C. L'ultimo libro, in parte perduto, narrava delle campagne militari di Traiano in Arabia. Lo stile è quello della κοινή ellenistica. La tradizione manoscritta consta di ventidue codici, di cui i principali sono il Vaticanus Graecus 141 dell'XI-XII secolo, conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, e il Laurentianus LXX 5 del XIV secolo, custodito nel fondo Plutei della Biblioteca Medicea Laurenziana.La riscoperta dell'opera e la sua recezione nelle lingue moderne avvenne per il tramite del latinizzamento di Pier Candido Decembrio, pubblicato per la prima volta da Vindelino da Spira a Venezia nel 1472 e poi nella stessa città da Bernhard Maler, Erhard Ratdolt e Peter Löslein nel 1477. Comprende, oltre alla Praefatio, i libri completi Libico (VIII), Illirico (IX), Siriaco (XI), Mitridatico (XII) e i cinque delle Guerre civili (XIII-XVII), con frammenti ed excerpta del Celtico (IV).L'editio princeps fu pubblicata a Parigi da Charles Estienne nel 1551, mancante però dei libri VI (Iberico) e VII (Annibalico), editi a Ginevra da Henri Estienne nel 1557, e del libro IX (Illirico), edito ad Augusta da Hans Schultes a cura di David Hoeschel nel 1599.
Le Satire (che l'autore chiamò Sermones) sono una raccolta di componimenti del poeta latino Quinto Orazio Flacco, scritti in esametri nel tipico genere della satura, ed articolati in argomenti letterario–programmatici, che vanno dal proemio al commiato a riflessioni sull'incontentabilità umana e l'avarizia, espressioni contro l'adulterio, financo un diario di viaggio, un ripensamento della propria condizione sociale e un resoconto dei rapporti con Mecenate, al quale fu dedicato il primo libro.
La clausola rebus sic stantibus (locuzione latina traducibile con 'stando così le cose') specifica che le parti di un accordo, ad es. contratto, trattato internazionale, hanno concluso lo stesso tenendo in considerazione la situazione di fatto esistente in quel momento, sicché fatti sopravvenuti, straordinari e imprevedibili, che modificano l'equilibrio dell'accordo a svantaggio di una parte, autorizzano questa a chiederne la modificazione o la risoluzione. In relazione a questa clausola, si pone il problema se gli accordi debbano ritenersi subordinati a essa, quand'anche non inserita in modo esplicito. In caso affermativo, si ammetterebbe un principio che va a limitare l'operatività del principio espresso dal brocardo pacta sunt servanda. Il problema si è posto nel diritto privato, con riferimento ai contratti, e nel diritto internazionale, con riferimento ai trattati.
Rebus per un assassinio (Winter Kills) è un film del 1979 diretto da William Richert.
Il rebus è un gioco enigmistico classico consistente in una vignetta che il solutore deve interpretare per ricavarne una frase risolutiva. L'etimologia del nome "rebus" è incerta, ma si fa comunemente risalire all'ablativo latino di res (= cosa), a suggerire che la frase è espressa con le cose, ossia con gli oggetti presenti nella vignetta. La parola "rebus" è anche metafora di una situazione intricata e di difficile interpretazione. In questo senso Antonio Tabucchi ha intitolato Rebus un suo racconto, e Ian Rankin ha chiamato Rebus il protagonista dei suoi romanzi polizieschi.
Quinto Orazio Flacco, noto più semplicemente come Orazio (in latino: Quintus Horatius Flaccus; Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.), è stato un poeta romano.
Orazio Gentileschi (Pisa, 9 luglio 1563 – Londra, 11 settembre 1639) è stato un pittore italiano di ambito caravaggesco.
Le Odi (Carmina) di Orazio sono costituite da 104 poesie (scritte a partire dal 30 a.C.) raccolte in quattro libri. Il modello dell'opera è la grande poesia greca di età arcaica, soprattutto Alceo, Anacreonte, Saffo, Pindaro e i poeti dell'isola di Lesbo, con la ripresa di diversi tipi di componimento e di metri vari. Le odi sono suddivise in quattro libri. Il primo libro contiene 38 poesie, il secondo 20, il terzo 30 e il quarto 15. I primi tre libri furono pubblicati nel 731 ab Urbe condita (23 a.C.), il quarto nel 741 (13 a.C.).