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Giovanni Fattori (Livorno, 6 settembre 1825 Firenze, 30 agosto 1908) stato un pittore e incisore italiano. considerato tra i maggiori pittori italiani dell'Ottocento e tra i principali esponenti del movimento dei Macchiaioli.
La Rotonda dei bagni Palmieri è un dipinto a olio su tavola del pittore macchiaiolo Giovanni Fattori, realizzato nel 1866 e conservato alla Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.
Soldati francesi del '59 è una delle opere più famose del pittore italiano Giovanni Fattori. I tratti caratteristici della grande pittura macchiaiola emergono in questa tavoletta, un olio di piccole dimensioni (solo 15,5x32 cm) oggi appartenente ad una collezione privata milanese. Quest'opera rappresenta otto soldati ed un ufficiale in attesa, tutti accennati in modo sintetico. Infatti, dal punto di vista tecnico, l'autore rifiuta il tradizionale chiaroscuro preferendo di gran lunga l'accostamento di pure e semplici macchie di colore di tonalità diversa, riportando la tecnica tipica dei Macchiaioli.
Il campo italiano alla battaglia di Magenta è un dipinto a olio su tela di Giovanni Fattori, realizzato nel 1862 e conservato alla Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.
Butteri è un dipinto di Giovanni Fattori (1825-1908), firmato e datato 1893; è conservato a Livorno al Museo civico Giovanni Fattori.
I Macchiaioli sono stati un gruppo di artisti attivi principalmente in Toscana nella seconda metà dell'800. Questo periodo durò dal 1855 al 1867.
Il cielo è lo spazio siderale percepibile della Terra o, per estensione, da un qualsiasi altro corpo celeste, visto dalla superficie. In presenza di una atmosfera si presenta con colori diversi a causa della rifrazione e diffusione della luce nell'atmosfera. Nel caso specifico del cielo terrestre, si presenta di colore variabile a causa dell'atmosfera terrestre e delle differenti condizioni di luce dipendenti da posizione geografica, quota, ora e periodo dell'anno. Generalmente di giorno il cielo appare di colore azzurro, con sfumature rosse o gialle all'alba e al tramonto. In caso di fenomeni meteorologici in corso, esso assume una colorazione grigiastra, più o meno scura. Quando non vi siano nuvole, sia di giorno che di notte è possibile vedere la Luna quando è sopra l'orizzonte e, di notte, le stelle. Di notte infatti il cielo senza luce solare appare nero ed è quindi possibile distinguere la luce delle stelle che di giorno non sono visibili in quanto la loro minor intensità luminosa viene "coperta" dalla luce solare: in questo caso si parla di cielo stellato. Il colore azzurro del cielo è più scuro in alta montagna, a causa della minore densità dell'atmosfera. Sulla Luna, e su tutti i corpi celesti dove l'atmosfera manca del tutto, il "cielo" è perennemente nero.
L'azzurro è uno smalto araldico di colore blu. Nella rappresentazione monocromatica è simboleggiato da linee parallele orizzontali. Malgrado il suo nome, l'azzurro araldico è ben lontano dal colore del cielo, ma come deve essere per uno smalto, è un colore netto e intenso per ben distinguersi dai colori chiari dei metalli. Quando si vuole indicare il colore chiaro del cielo, si blasona campo di cielo. A causa della sua relazione con il cielo, l'azzurro simboleggia tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità. Per le qualità mondane simboleggia bellezza, nobiltà, fortezza, fermezza incorruttibile, vigilanza, vittoria, perseveranza, ricchezza, amore per la patria, buon augurio, fama gloriosa. Nei tornei indicava gelosia. Nelle forze armate italiane l'azzurro è il colore della fascia (sciarpa) che distingue gli ufficiali, e che deriva dal colore di Casa Savoia. Ha la stessa origine il colore delle maglie sportive italiane. L'azzurro fu anche distintivo di parte guelfa.
L'azzurro è una variante di un colore dello spettro percepibile dall'occhio umano. Indica il colore del cielo sereno; è più intenso del celeste e più chiaro del blu (o turchino). Dal punto di vista artistico ed emotivo viene considerato un colore freddo. In lingue diverse dall'italiano è spesso assimilato al blu, di cui viene considerata una versione meno satura e quindi più chiara. I confini tra azzurro, celeste e blu non sono ben definiti, sfumando l'uno nell'altro, come avviene sempre per i colori che si distinguono per una tonalità più chiara o più scura, come ad esempio il rosso e il rosa, o per colori posti accanto nello spettro visibile, come il giallo e l'arancione. Una ricerca ha dimostrato come diversi osservatori italiani impieghino indifferentemente i tre termini, per indicare le tonalità intermedie tra i tre colori. In questa ricerca, l'azzurro veniva distinto in maniera netta dal blu solo quando quest'ultimo assumeva tonalità molto scure; analogamente, l'azzurro veniva distinto con sicurezza dal celeste solo quando quest'ultimo veniva presentato con tonalità molto chiare.