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San Bassiano o san Bassano (Siracusa, 319 – Laus Pompeia, 8 febbraio 409) è stato un vescovo italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. È il patrono principale di Lodi, Bassano del Grappa, Pizzighettone e San Bassano. Fu ordinato vescovo della diocesi di Lodi il 19 gennaio 374. Il giorno a lui dedicato nel Martirologio romano è il 19 gennaio.
Teridio e Remedio (... – Gap, ...) sono stati vescovi di Gap attribuiti al IV, V o VI secolo, venerati come santi dalla Chiesa cattolica. Teridio e Remedio sono menzionati nel Martirologio geronimiano alla data del 3 febbraio con queste parole: Vapingo depositio episcoporum Teridi et Remedi - «A Gap deposizione dei vescovi Teridio e Remedio». La stessa indicazione è riportata dal martirologio di Usuardo (IX secolo), e poi dal martirologio romano del Baronio: In oppido Vapingo sanctorum Tigidis et Remedii episcoporum.Le molte varianti presenti nei manoscritti relative ai nomi di questi due vescovi, ha portato spesso a duplicare le figure di questi santi. Un antico breviario di Gap, databile alla fine del XIV secolo, faceva memoria liturgica di quattro vescovi, Tigride, Remedio, Eredio e Territe, tutti riconducibili ai nostri due santi. Fu il vescovo Pierre-Annet de Pérouse (1755-1763) a riportare a due la memoria dei vescovi di Gap. Altre fonti liturgiche tardive, come per esempio il Martirologio gallicano di André du Saussay († 1675), riconoscevano a Teridio e Remedio la palma del martirio, cosa che tuttavia il martirologio geronimiano e i successivi martirologi sembrano escludere.Incerta è l'epoca in cui sarebbero vissuti Teridio e Remedio. L'antichità del Martirologio geronimiano (V secolo) potrebbe indurre a pensare che siano vissuti prima di Costanzo, ossia del primo vescovo di Gap storicamente documentato (tra il 517 e il 529); di questo parere Duchesne e Albanès. Gallia christiana invece, nella sua cronotassi, li pone tra Costanzo e Vallesio, documentato tra il 541 e il 554. Altri ancora non escludono che possano essere stati vescovi di Gap tra Vallesio e Sagittario, attestato nel 570 e deposto nel 579.Della loro vita non si conosce nulla. Alcuni autori hanno voluto identificare il Remedius del Martirologio geronimiano con il vescovo Remigius documentato nei concili di Nîmes del 394 e di Torino del 401 circa, e che fu destinatario di una lettera di papa Zosimo nel 417 e di papa Bonifacio I nel 419. In tutte queste occasioni, il nome del vescovo non è mai accompagnato dalla sede vescovile di appartenenza, benché sembri trattarsi di un vescovo della Gallia Narbonense II, la medesima di cui faceva parte la diocesi di Gap. Nel nuovo Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, i santi Teridio e Remedio sono ricordati il 3 febbraio con queste parole:
Sant'Agata (229 / 235 – Catania, 5 febbraio 251) è stata, secondo la tradizione cattolica, una giovane vissuta nel III secolo, durante il proconsolato di Quinziano. Dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa viene venerata come santa, vergine e martire. Il suo nome figura nel Martirologio Romano da tempi antichissimi. Il suo memoriale è il 5 febbraio; è Patrona, tra l'altro, di Catania, di Gallipoli, della Diocesi di Nardò-Gallipoli, della Repubblica di San Marino e Malta. Dopo la Vergine Maria, è una delle sette vergini e martiri ricordate nel canone della Messa.
San Felice di Nola (Nola, seconda metà del I secolo d.C. – Nola, 15 novembre 95) fu il primo vescovo della diocesi di Nola. Viene venerato come santo e martire della Chiesa cattolica; il Martirologio romano ne registra la commemorazione il 15 novembre mentre nel Martirologio geronimiano è ricordato il 27 luglio.
Damiano d'Africa è stato un soldato romano martirizzato per la sua fede cristiana, citato nel Martirologio Geronimiano e nel Martirologio Romano, il cui culto come santo per la Chiesa cattolica è riportato il 12 febbraio.
Santa Claudia di Amiso (... – Amiso, 304 circa) è stata una martire cristiana, venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Viene ricordata assieme alle sue "compagne" martiri, ovvero un gruppo di sette donne di Amiso (Claudia, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia) che si opposero alla persecuzione dei cristiani sotto l'imperatore Diocleziano, perpetrata dal preside di Amiso (governatore locale in carica all'epoca), e per tale motivo flagellate ed in seguito arse viveIl Martirologio Romano riporta, in data 18 maggio, la commemorazione delle martiri di Ancira (Ankara), un gruppo di sette donne condannate all'annegamento, ricordate coi nomi di Alessandra, Claudia, Eufrasia, Matrona, Giulitta, Eufemia e Tecusa. Seppur non tutti i nomi corrispondano, ciò porta comunque alla supposizione che si tratti dello stesso gruppo di martiri di Amiso, in qualche modo "duplicato" o associato per errore ad un altro evento simile.
Il calendario dei santi è un metodo tradizionale cristiano di organizzare l'anno liturgico giorno per giorno, associando a ogni giorno uno o più santi, e ottenendo così un "santo del giorno", del quale si può celebrare la festa.
I santi Antonio Primaldo e compagni martiri, conosciuti anche semplicemente come Martiri di Otranto, sono gli 813 abitanti della città salentina di Otranto uccisi il 14 agosto 1480 dai Turchi guidati da Gedik Ahmet Pascià, per aver rifiutato la conversione all'Islam dopo la caduta della loro città. Sono stati canonizzati il 12 maggio 2013 da papa Francesco; erano stati dichiarati beati il 14 dicembre 1771 da papa Clemente XIV.
I Beati Paoli è il nome con cui viene indicata una presunta setta segreta nata in Sicilia formata da individui che si definivano vendicatori-giustizieri-sicari, nata presumibilmente a Palermo, con il nome di vendicosi, intorno al XII secolo circa. Non ci sono però certezze circa la sua esistenza. Molti mafiosi usano il mito dei Beati Paoli come mito fondativo della stessa mafia L'unica fonte a riportarla è data da quanto scritto da Francesco Maria Emanuele marchese di Villabianca. A ritenere che sia realmente esistita è Francesco Paolo Castiglione nel saggio Indagine sui Beati Paoli