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L'umanesimo fiorentino fu la parabola culturale dell'umanesimo all'interno della Repubblica fiorentina nel corso del XV secolo, che ebbe come grandi precursori Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Dopo una prima fase caratterizzata dalla riflessione politica sulla florentina libertas da parte di Coluccio Salutati e Leonardo Bruni, con l'avvento al potere di Cosimo de' Medici nel 1434, si aprì una stagione in cui la produzione letteraria e filosofica si incentrò su questioni meramente speculative, grazie all'azione dell'Accademia neoplatonica fondata da Marsilio Ficino. L'umanesimo mediceo, che sotto Cosimo guardava alle lingue classiche come unico mezzo di diffusione della cultura, volse verso nuovi schemi linguistici e tematici sotto il figlio Piero e, soprattutto, sotto il nipote Lorenzo il Magnifico. Con l'avvento del Magnifico, nel 1469, si aprì infatti la stagione del classicismo volgare, cioè dell'elevazione dei grandi esponenti della lirica volgare allo stesso rango dei modelli latini e greci.
Per umanesimo si intende quel movimento culturale, ispirato da Francesco Petrarca e in parte da Giovanni Boccaccio, volto alla riscoperta dei classici latini e greci nella loro storicità e non più nella loro interpretazione allegorica, inserendo quindi anche usanze e credenze dell’antichità nella loro quotidianità tramite i quali poter avviare una "rinascita" della cultura europea dopo i cosiddetti "secoli bui" del Medioevo. L'umanesimo petrarchesco, fortemente intriso di neoplatonismo e tendente alla conoscenza dell'anima umana, si diffuse in ogni area della penisola (con l'eccezione del Piemonte sabaudo), determinando di conseguenza l'accentuazione di un aspetto della classicità a seconda delle necessità dei "protettori" degli umanisti stessi, vale a dire dei vari governanti. Nel giro del XV secolo, gli umanisti dei vari Stati italiani incominciarono a mantenere forti legami epistolari fra di loro, aggiornandosi riguardo alle scoperte compiute nelle varie biblioteche capitolari o claustrali d'Europa, permettendo alla cultura occidentale la riscoperta di autori e opere fino ad allora sconosciuti. Per avvalorare l'autenticità e la natura dei manoscritti ritrovati, gli umanisti, sempre sulla scia di Petrarca, favorirono la nascita della moderna filologia, scienza intesa a verificare la natura dei codici contenenti le opere degli antichi e determinarne la natura (cioè l'epoca in cui quel codice fu trascritto, la provenienza, gli errori contenuti con cui poter effettuare comparazioni in base alle varianti). Dal punto di vista delle aree d'interesse in cui alcuni umanisti si concentrarono maggiormente rispetto ad altre, poi, si possono ricordare le varie "ramificazioni" dell'umanesimo, passando dall'umanesimo filologico all'umanesimo filosofico. L'umanesimo, che trovò le sue basi nelle riflessioni dei filosofi greci sull'esistenza umana e in alcune opere tratte anche dal teatro ellenico, si avvalse anche dell'apporto della letteratura filosofica romana, in primis Cicerone e poi Seneca. Benché l'umanesimo propriamente detto sia stato quello italiano e poi europeo che si diffuse nel XV e in buona parte del XVI secolo (fino alla Controriforma), alcuni storici della filosofia utilizzarono questo termine anche per esprimere certe manifestazioni del pensiero all'interno del XIX e del XX secolo.
Leonardo Bruni, detto Leonardo Aretino (Arezzo, 1º febbraio 1370 – Firenze, 9 marzo 1444), è stato un politico, scrittore e umanista italiano originario della Toscana, attivo soprattutto a Firenze, nella cui Repubblica ricoprì la più alta carica di governo di Cancelliere nella prima metà del Quattrocento.
La cattedrale metropolitana di Santa Maria del Fiore, conosciuta comunemente come duomo di Firenze, la principale chiesa fiorentina, simbolo della citt ed uno dei pi famosi d'Italia; quando fu completata, nel Quattrocento, era la pi grande chiesa al mondo, mentre oggi ritenuta la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. Essa sorge sulle fondamenta dell'antica cattedrale di Firenze, la chiesa di Santa Reparata, in un punto della citt che ha ospitato edifici di culto sin dall'epoca romana. La costruzione del Duomo, ordinata dalla Signoria fiorentina, inizia nel 1296 e termina dal punto di vista strutturale soltanto nel 1436. I lavori iniziali furono affidati all'architetto Arnolfo di Cambio per poi essere interrotti e ripresi numerose volte nel corso dei decenni (da Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini). Al completamento della cupola del Brunelleschi segu la consacrazione da parte di papa Eugenio IV il 24 marzo del 1436. La dedica a Santa Maria del Fiore avvenne in corso d'opera, nel 1412. La pianta del Duomo composta da un corpo di basilica a tre navate saldato ad un'enorme rotonda triconica che sorregge l'immensa cupola del Brunelleschi, la pi grande cupola in muratura mai costruita. Al suo interno visibile la pi grande superficie mai decorata ad affresco: 3600 m , eseguiti tra il 1572-1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Alla base della lanterna in marmo, presente una terrazza panoramica sulla citt posta a 91 metri da terra. La facciata del Duomo in marmi policromi di epoca moderna, risale infatti al 1887 ad opera di Emilio de Fabris ed un importante esempio di stile neogotico in Italia. la cattedrale dell'Arcidiocesi di Firenze e pu contenere fino a trentamila persone. Ha la dignit di basilica minore.
Il Cancelliere di Firenze è stata la più alta magistratura della Repubblica fiorentina, del Ducato di Firenze e del Granducato di Toscana. La carica non aveva alcun potere politico. Alcuni famosi umanisti che ricoprirono questo incarico furono Coluccio Salutati e Niccolò Machiavelli nelle funzioni di secondo cancelliere.
Bernardo Rossellino, vero nome Bernardo di Matteo Gamberelli o, più raramente, Gambarelli, detto Rossellino, forse per il colore dei capelli (Settignano, 1409 – Firenze, 1464), è stato un architetto e scultore italiano. È fratello di Antonio Rossellino, anch'egli artista. Fu lui a codificare il genere della tomba umanistica, volta a celebrare il defunto laico per le sue opere terrene, con la realizzazione di quella di Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica fiorentina e umanista egli stesso. Il suo importante contributo architettonico, esemplificato nella piazza di Pienza con i suoi edifici, ne fa il più importante continuatore di Leon Battista Alberti.