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La tessitura in geologia è definita come l'insieme delle caratteristiche geometriche di una roccia, in genere visibili a scala microscopica o con l'aiuto di una lente d'ingrandimento. In taluni casi può essere definita anche ad occhio nudo. La tessitura può essere originata da tensioni meccaniche, gradienti termici o chimici, particolari modalità di genesi della roccia e altri processi.
La petrografia è quella branca della petrologia che descrive nel dettaglio le rocce, i loro minerali e le loro tessiture. L'analisi petrografica parte dall'osservazione dell'affioramento, fino ad arrivare all'utilizzo del microscopio. Il microscopio è infatti lo strumento più importante nell'analisi petrografica, perché attraverso lo studio delle sezioni sottili consente di analizzare otticamente i minerali, di vedere le microstrutture della roccia e di capirne la sua origine. Un altro importante strumento è il microscopio elettronico che consente di effettuare un'analisi chimica più dettagliata dei minerali presenti.
In una roccia magmatica l'Indice di colore, abbreviato in M', è la percentuale in volume, calcolata con l'analisi modale, di minerali colorati sul totale della roccia. Questi sono i minerali ferro-magnesiaci o femici o mafici, indicati con M, meno muscovite, apatite, melilite, carbonati primari e pochi altri rari minerali, che sono considerati incolori ai fini classificativi delle rocce in base al colore.
Il termine grana viene usato in petrografia per indicare le dimensioni medie dei granuli o cristalli nelle rocce ignee, metamorfiche e sedimentarie chimiche. Nelle rocce sedimentarie clastiche e piroclastiche sono invece indicate in altro modo con apposite scale.