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Omicidio di Mary Phagan

L'omicidio di Mary Phagan venne commesso ad Atlanta il 26 aprile 1913; responsabile del delitto venne ritenuto Leo Max Frank il quale, a seguito della controversa commutazione della pena di morte in ergastolo, venne poi linciato; il fatto attirò l'attenzione dell'opinione pubblica in tutti gli Stati Uniti d'America in particolare per le accuse di antisemitismo. Successivamente la condanna venne ritenuta dagli storici un errore giudiziario. La vittima, Mary Phagan, era una tredicenne che lavorava presso la fabbrica ove Frank era direttore amministrativo; qui venne strangolata dopo essere stata stuprata il 26 aprile 1913 e la mattina successiva venne trovata cadavere nello scantinato della fabbrica. Alcune prove ritrovate accanto al cadavere sembravano accusare inizialmente il guardiano notturno afroamericano Newt Lee e, nel corso delle indagini, la polizia arrestò diversi uomini tra cui Lee stesso, Frank e un altro afroamericano, Jim Conley, uno dei custodi della fabbrica ma alla fine venne accusato di omicidio e violenza sessuale solo Frank che venne sottoposto a processo in cui l'accusa si basò fondamentalmente sulla testimonianza di Conley, auto accusatosi di essere stato complice del delitto. Frank venne ritenuto colpevole e condannato alla pena di morte per impiccagione. Considerando nuove prove che non erano state disponibili durante il processo, il governatore John M. Slaton commutò la pena in ergastolo. L'interesse mediatico sul caso fu notevole, tanto che si ipotizzò che il verdetto della giuria fosse stata influenzato dalle forti pressioni dell'opinione pubblica; la campagna di stampa molto critica nei confronti di come era stato condotto il processo per contro alimentò l'antisemitismo e l'odio nei confronti di Frank stesso tanto che, il 16 agosto 1915, venne rapito dalla prigione da un gruppo di uomini armati che lo portarono a Marietta, città natale della vittima, e lo linciarono; i responsabili non vennero mai trovati. Nel 1986 Leo Frank ha ricevuto il perdono dal "Georgia State Board of Pardons and Paroles", anche se non ufficialmente assolto dal delitto. La maggior parte dei ricercatori storici concorda sul fatto che fu con molta probabilità Conley, il principale accusatore di Frank, il vero colpevole. Il caso ha ispirato varie produzioni multimediali tra cui film, miniserie televisive e libri. A seguito della sua condanna venne fondata l'Anti-Defamation League. Dopo la sua morte si ebbe un rinnovato sviluppo del Ku Klux Klan in tutto il profondo Sud.

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