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La porcellana è un particolare tipo di ceramica, che si ottiene a partire da impasti con presenza di caolino, feldspato e per cottura a temperature tra i 1300 e i 1400 °C. La porosità aperta è nulla, quella chiusa può raggiungere anche valori del 5%. Il materiale è di fase vetrosa, per cui la componente cristallina non supera il 40%. La porcellana viene suddivisa in differenti criteri fra i quali è la temperatura di cottura. La porcellana dura è formata da un impasto di caolino, feldspato e quarzo e richiede una temperatura maggiore di 1280 °C; la porcellana tenera si cuoce intorno ai 1200 °C. La porcellana presenta un rivestimento trasparente che viene applicato in crudo o dopo una prima cottura a temperature tra 800/900 °C. Il prodotto precotto per la smaltatura viene denominato degourdi. I componenti del rivestimento sono gli stessi dell'impasto, ma in proporzioni tali da conferire alla miscela una maggiore fusibilità. Per un maggiore grado di bianco, la cottura della porcellana si effettua con un primo periodo di riscaldamento in atmosfera ossidante, una fase ad elevata temperatura in atmosfera riducente e un processo di raffreddamento in atmosfera neutra.
La Porcellana Ginori a Doccia è stata una delle più prestigiose manifatture di porcellana europea. Nasce per volontà del marchese Carlo Ginori nel 1737, in una villa di sua proprietà a Doccia (oggi inglobata in Sesto Fiorentino). I discendenti di Carlo Ginori continueranno ad esserne i proprietari e a dirigerla fino al 1896, quando avverrà la fusione con la Soc. Ceramica Richard di Milano. "Lo sviluppo artistico della Manifattura di Doccia si presenta particolarmente articolato e [...] specchio delle differenti situazioni storiche e culturali che si avvicendarono nella storia della Toscana nell'arco di circa centocinquanta anni, dalla caduta degli ultimi Medici agli anni di Firenze Capitale."
La Richard-Ginori, controllata dalla Richard Ginori s.r.l., un'azienda fondata nel 1735 come Manifattura di Doccia dal marchese Carlo Ginori nella localit di Doccia (Firenze). famosa in tutto il mondo per la porcellana, la cui produzione ancora localizzata a Sesto Fiorentino, nonostante la fusione col gruppo industriale del milanese Augusto Richard, proprietario di altri stabilimenti, avvenuta nel 1896, da cui la denominazione attuale, e la costante crescita del volume del prodotto. Di rilevanza storica e artistica il relativo Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, adiacente allo stabilimento attuale, che raccoglie la produzione della manifattura dalla sua fondazione. La Richard-Ginori, ufficialmente fallita nel gennaio 2013, stata acquistata nel maggio 2013 dal gruppo Gucci, a sua volta controllato dalla societ francese Kering.
La Porcellana di Meissen o anche "Porcellana di Dresda" è stata uno dei primi esempi europei di produzione della porcellana, per tipo e modalità tecniche realizzative, sviluppata dal 1708 da Ehrenfried Walther von Tschirnhaus e dal suo aiutante Johann Friedrich Böttger, che ebbe il merito di introdurre i pezzi sul mercato. Meissen è una località situata vicino a Dresda e da quel momento ha attratto vari artisti ed artigiani. Nel 1720 è stato introdotto un marchio di fabbrica, per proteggere e garantire la produzione, che influenzò notevolmente l'intera produzione europea che, secondo gli esperti d'arte e di manifatture, si ispirò parzialmente, negli anni venti del Settecento, alla produzione artistica del ceramista e decoratore tedesco Johann Auffenwerth.La produzione di porcellane è stata diffusa anticamente in Cina e più recentemente, nel Settecento vi fu un grande traffico dall'Oriente verso l'Europa. In Europa, invece, agli inizi del Settecento, Böttger credette di aver risolto il sogno antico degli alchimisti, ossia la trasformazione di materiali grezzi in oro. Quando il regnante di Sassonia venne a conoscenza di questo progetto, invitò Böttger a concretizzare presso la sua corte il suo metodo aureo di conversione, che però non produsse i risultati sperati. Contemporaneamente, Tschirnhaus, matematico e scienziato, iniziò ad effettuare esperimenti con il vetro, quindi ebbe l'occasione di conoscere Böttger e di stringere con lui un rapporto di collaborazione. Alla morte di Tschirnhaus, il suo socio continuò l'attività: il primo laboratorio e la "Real Fabbrica di Porcellane" furono istituiti nel 1710, dentro il castello di Albrechtsburg di proprietà del regnante di Meissen, per realizzare porcellana dura. Dal 1774 al 1814 direttore artistico fu Camillo Marcolini-Ferretti, che nel marchio della manifattura aggiunse una stella alle due spade incrociate dando inizio al "marchio di Marcolini"; il periodo della sua direzione fu anche un'epoca di grande qualità artistica delle porcellane di Meissen. Nel 1861 essa venne spostata a Triebisch, nella valle di Meissen, dove la sede ufficiale della fabbrica di porcellane di Meissen si trova tutt'oggi. Il primo tipo di porcellana prodotto prese spunto da modelli cinesi e da figure d'argento barocche. Successivamente vennero introdotte le decorazioni di oro e incrementate le colorazioni dei prodotti, il cui soggetto tendeva a raffigurare scene prese dal mondo animale, dalla natura, dalla vita portuale, dalla produzione orientale, giapponese (Arita porcelain) e india. Fu ideato un rilievo sul bordo dei piatti, chiamato ozier che dava l'idea di un cestino intrecciato in vimini: l'innovazione fu forse opera del modellatore di porcellana Johann Joachim Kändler. Nel corso degli anni lo stile delle porcellane mutò, passando da una tendenza rococò a una neoclassica, grazie al contributo del modelmaster Michel-Victor Acier proveniente dalla Francia. Originali e inedite furono le produzioni di pittura su porcellana, ad opera di Horoldt. La produzione di porcellane è proseguita nel corso dei secoli, pur tra molte difficoltà e vari cambi di rotta, come quello avvenuto nel periodo dell'appartenenza al blocco sovietico. Attualmente è lo stato della Sassonia a dirigere l'attività artistica e commerciale. Bruce Chatwin, nel suo romanzo "Utz" (1988), dedica gran parte del romanzo a digressioni storiche e aneddoti sulla porcellana di Meissen. Il protagonista infatti ne è un accanito collezionista e solo raramente cede nel possedere altri tipi di porcellana.
Il Museo delle porcellane è situato nel cosiddetto "Casino del Cavaliere", in uno dei punti più alti del Giardino di Boboli a Palazzo Pitti, Firenze. Nel 2013 il circuito museale del giardino di Boboli, che comprende anche il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il giardino Bardini, è stato il sesto sito italiano statale più visitato, con 710.523 visitatori e un introito lordo totale di 2.722.872 Euro. Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 881.463 visitatori..
Il Museo nazionale di Capodimonte è un museo di Napoli, ubicato all'interno della reggia omonima, nella località di Capodimonte: ospita gallerie di arte antica, una di arte contemporanea e un appartamento storico. È stato ufficialmente inaugurato nel 1957, anche se le sale della reggia hanno ospitato opere d'arte già a partire dal 1758. Conserva prevalentemente pitture, distribuite largamente nelle due collezioni principali, ossia quella Farnese, di cui fanno parte alcuni grandi nomi della pittura italiana e internazionale (tra cui Raffaello, Tiziano, Parmigianino, Bruegel il Vecchio, El Greco, Ludovico Carracci, Guido Reni), e quella della Galleria Napoletana, che raccoglie opere provenienti da chiese della città e dei suoi dintorni, trasportate a Capodimonte a scopo cautelativo dalle soppressioni in poi (Simone Martini, Colantonio, Caravaggio, Ribera, Luca Giordano, Francesco Solimena). Importante anche la collezione di arte contemporanea, unica nel suo genere in Italia, in cui spicca Vesuvius di Andy Warhol. Nel 2017 il museo ha fatto registrare 262 440 visitatori, collocandosi al 28º posto fra i 30 musei statali più visitati.
Il Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC), situato a Faenza, è la raccolta di arte ceramica più grande al mondo. Nelle sale espositive sono raccolte le opere delle officine di ceramica italiana dal Medioevo all'Ottocento; del Vicino Oriente Antico; di area mediterranea in epoca ellenistica; precolombiana e islamica. Un'ampia sezione è dedicata alla ceramica moderna e contemporanea. Dal 1963 il museo promuove, con scadenza biennale, un concorso internazionale sulla ceramica artistica, che gli ha consentito di ampliare le sue raccolte con opere provenienti da tutto il mondo. Dal 2011 il museo è stato accolto dal Club UNESCO di Forlì con il titolo di “Espressione dell’arte ceramica nel mondo”.
Il Museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia si trova a Sesto Fiorentino (FI) in via Pratese ed espone un'eccellente selezione delle opere prodotte dalla Manifattura Ginori a Doccia poi Richard-Ginori dalla fondazione ai giorni nostri. Il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite la Direzione regionale Musei.
La ceramica (dal greco antico κέραμος, kéramos, che significa "argilla", "terra da vasaio") è un materiale inorganico, non metallico, molto duttile allo stato naturale, rigido dopo la fase di cottura. Con la ceramica si producono diversi oggetti, quali stoviglie, oggetti decorativi, materiali edili (mattoni, piastrelle e tegole), rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. Specifiche ceramiche inoltre, trovano impiego nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per il loro alto punto di fusione. Il colore del materiale ceramico varia a seconda degli ossidi cromofori contenuti nelle argille (ossidi di ferro, da giallo, arancio, rosso a bruno; ossidi di titanio, da bianco a giallo). Può venire smaltata e decorata. La ceramica è usualmente composta da diversi materiali: argille, feldspati, (di sodio, di potassio o entrambi), sabbia silicea, ossidi di ferro, allumina e quarzo. Una composizione così articolata determina la presenza di strutture molecolari appiattite dette fillosilicati. La forma di questi, in presenza di acqua, conferisce all'argilla una certa plasticità e ne rende la lavorazione più facile e proficua. Un manufatto in terracotta o argilla è detto fittile. Lo studio delle tecniche di fabbricazione (formatura, trattamento delle superfici, cottura), delle loro forme, e quello dei motivi decorativi, che possono essere stampati, incisi, impressi, applicati o dipinti sugli artefatti, si chiama ceramologia.