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Autore principale: Pellegrini, Aldo
Pubblicazione: Lucca : San Marco litotipo, stampa 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Cesario, o Cesareo (Nordafrica, I secolo – Terracina, II secolo), è stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Secondo la tradizione sarebbe stato figlio di cittadini romani discendenti dalla rinomata Gens Iulia, stanziata a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani da parte di Gaio Giulio Cesare. Convertito al cristianesimo e divenuto diacono, si è dedicato all'evangelizzazione. Nel corso di un viaggio verso Roma, Cesario è approdato a Terracina, dove - al tempo dell'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano - ha subito il martirio, chiuso in un sacco e gettato nel mare, per aver protestato contro una macabra usanza pagana. A partire dal IV secolo, a seguito della traslazione delle sue spoglie da Terracina alla Domus Augustana sul colle Palatino, San Cesario è stato uno dei martiri più celebri e venerati a Roma (una celebrità confermata dal fatto che gli vennero dedicati molti santuari, oratori e monasteri); il suo nome è servito per soppiantare il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore Cesare Ottaviano Augusto e dei Divi Cesari (gli imperatori romani). In tal modo, San Cesario ha annunciato il nuovo carattere cristiano della potenza dei Cesari e il suo oratorio sul Palatino, nel cuore della Roma antica, è servito come punto di riferimento per la cristianizzazione dell'Impero. Il culto del santo è molto diffuso nel mondo, intensificato attraverso le varie traslazioni delle sue reliquie, donate dai papi, imperatori, re, santi, Padri della Chiesa, vescovi, duchi e cavalieri.
Adamo Lucchesi (Bagni di Lucca, 1855 – Ghivizzano, 1940) è stato un esploratore italiano. Nato nel 1855 a Pieve di Monti di Villa, comune di Bagni di Lucca, studiò nel Seminario della Diocesi di Lucca e, all'età di sedici anni, si imbarcò a Genova per l'Argentina. A Buenos Aires trovò lavoro su un battello fluviale sui corsi del Paraná, Uruguay e Paraguay, cominciando a coltivare il proposito di esplorare le foreste vergini attraversate da questi fiumi. Dopo qualche anno infatti, trovate le risorse necessarie, dette inizio ad una serie di esplorazioni nella regione dell'Alto Paraná e, nel 1883, condusse il capitano Giacomo Bove fino alle cascate del Guairá. Rientrato a Lucca nel 1906, si dedicò ad iniziative filantropiche come la scuola “Giuseppe Mazzini” e un istituto speciale per emigranti con l'idea di fornire loro un'istruzione di base che permettesse di evitare i lavori più umili e faticosi. Nel 1936 pubblicò un libro nel quale descrisse le sue esplorazioni, dal titolo "Nel Sudamerica - Alto Paraná e Chaco. 1875-1905". Morì a Ghivizzano nel 1940.
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Record aggiornato il: 2025-09-23T01:04:10.420Z