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Titolo uniforme: Gli anarchici della Belle Époque
Autore principale: Ansaldo, Giovanni, 1895-1969
Serie: Il salotto di Clio ; 0024
Il termine illegalismo indica un comportamento o una condotta politica che contrasta le leggi dello Stato. Solitamente, il termine è usato in riferimento a una tendenza dell'anarchismo che si sviluppò principalmente in Francia, Italia, Belgio e Svizzera nei primi anni del 1900, spesso legata all'anarchismo individualista. L'illegalismo si fonda sull'anarchismo egoista e sulla filosofia di Max Stirner come giustificazione del comportamento criminale. Tuttavia, non tutti gli illegalisti sono sostenitori di Stirner e della sua filosofia. Jules Bonnot e la banda Bonnot furono noti illegalisti.
Houston Stewart Chamberlain (Southsea, 9 settembre 1855 – Bayreuth, 9 gennaio 1927) è stato uno scrittore e filosofo britannico naturalizzato tedesco, vissuto principalmente in Austria e in Germania, noto per gli scritti che, sulla scia del pensiero di Joseph-Arthur de Gobineau, ribadivano, sviluppavano ed esaltavano il concetto di "razza ariana". Secondo Chamberlain questa razza trovava i suoi più autentici rappresentanti nei popoli di etnia germanica, predestinati a governare l'Europa. Scrisse opere sulla filosofia politica e le scienze naturali. Viene descritto dallo storico Michael D. Biddiss, contributore del Dictionary of National Biography dell'università di Oxford, come "scrittore razzista". Fu anche genero del musicista tedesco Richard Wagner in quanto, nel dicembre del 1908 (venticinque anni dopo la morte di Wagner), sposò la figlia del compositore Eva von Bülow (Cosima Wagner era ancora sposata con Hans von Bülow quando Eva nacque, ma il suo vero padre era Wagner). Il libro più noto di Chamberlain è Die Grundlagen des Neunzehnten Jahrhunderts (I fondamenti del diciannovesimo secolo pubblicato del 1899 in due volumi), che venne ampiamente letto negli ambienti del pangermanesimo del Movimento völkisch del primo Novecento e che, più tardi, ebbe anche un'influenza decisiva sull'antisemitismo razziale e sulla politica razziale nella Germania nazista.
L'economia socialista comprende l'insieme delle teorie economiche, delle pratiche e le norme dei sistemi economici socialisti ipotetici ed esistenti. Il sistema economico socialista è caratterizzato dalla proprietà sociale e dallo sfruttamento dei mezzi di produzione, i quali possono assumere diverse forme tra cui quella di cooperative autonome o di proprietà pubblica diretta tramite quale viene effettuata la produzione esclusivamente e direttamente per l'uso. Ciò che contraddistingue i sistemi socialisti è l'utilizzo dei mercati per allocare input e beni capitali tra le unità economiche: ciò viene definito come socialismo di mercato. Quando viene utilizzata la pianificazione, il sistema economico è designato come "economia pianificata socialista". L'economia socialista è stata associata a molteplici scuole di pensiero economico. L'economia marxista ha fornito una base per il socialismo basato sull'analisi del capitalismo, l'economia neoclassica e l'economia evolutiva hanno provveduto a fornire modelli globali di socialismo. Nel corso del XX secolo, le proposte e i modelli sia per le economie pianificate che per il socialismo di mercato erano fortemente basati sull'economia neoclassica o al massimo, su una sintesi di economia neoclassica con influenze da parte dell'economia marxista o istituzionale. La definizione di economia socialista può anche essere applicata all'analisi dei sistemi economici precedenti ed esistenti che sono stati implementati negli stati socialisti, così come nelle opere dell'economista ungherese János Kornai.
Record aggiornato il: 2023-10-10T04:12:40.750Z