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Autore principale: Yahya, Harun
Pubblicazione: Instanbul : Global Publishing, 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
L'evoluzionismo teista (in inglese: theistic evolutionism), talora anche noto con Evoluzionismo teistico, Creazione continua, Creazione evolutiva, Darwinismo cristiano è una corrente di pensiero sviluppatasi all'interno della teologia cristiana, i cui fautori cercano di promuovere una filosofia della vita e della persona umana che tenti di conciliare scienza, filosofia e teologia. L'evoluzionismo teista, nella sua accezione generale, suppone che valori generalmente considerati molto significativi per la vita dell'uomo, come quelli morali ed estetici (cognizione del "bene" e del "male", empatia, etc.), non sarebbero accessibili mediante una lettura esclusiva delle scienze naturali. Tale corrente filosofica e teleologica presuppone l'esistenza di un'entità superiore e onnipotente, generalmente identificata con la figura di Dio Creatore e sostiene che la vita ebbe origine per volontà divina. L'entità, vista come benevola e creatrice, avrebbe quindi scelto e calibrato il meccanismo dell'evoluzione, per creare ogni tipo di essere vivente, dalle creature invisibili a occhio nudo come microbi, sino alle piante e ai mammiferi.L'evoluzionismo teista è suddiviso in due tipologie: integrale, che ipotizza la creazione, da parte di un'entità superiore, di uno o pochi organismi semplicissimi, i quali, una volta creati, avrebbero avuto le capacità e le proprietà necessarie al fine di potersi evolvere fino a produrre il corpo umano, l'anima sarebbe stata infusa dal creatore (salto ontologico). parziale, che suppone la creazione, da parte di un'entità superiore, di più organismi, i quali avrebbero dato origine agli altri organismi appartenenti però allo stesso genere, o sottordine, o ordine, ecc..., secondo la maggiore o minore estensione concessa all'evoluzione, escluso però l'uomo, non solo quanto all'anima, ma anche quanto al corpo.Gli approcci filosofici rispettivamente teista e teleologico non dovrebbero essere confusi con l'approccio utilizzato dal metodo scientifico. Gli stessi esponenti dell'evoluzionismo teistico sostengono che si dovrebbe sempre distinguere, nelle riflessioni filosofiche e teleologiche, tra la vita intesa come fenomeno biologico della vita, da un lato, e la vita intesa come l'insieme delle vicende e delle esperienze di un singolo individuo, dall'altro; E mentre all'indagine scientifica spetterebbe il compito della spiegazione del fenomeno biologico della vita, alla teleologia spetterebbe la comprensione della vita intesa come la comprensione dell'insieme delle vicende e delle esperienze di un singolo individuo, le quali si collocherebbero in una dimensione personale, nella quale viene assegnato un ruolo anche ai sentimenti religiosi. Alcuni filosofi hanno criticato tale posizione definendola una ingerenza della Chiesa all'interno della comunità scientifica. L'evoluzionismo teistico poggia il suo paradigma su due pilastri portanti: Interdisciplinarità – che viene proposta come esercizio dello sguardo al fine di renderlo capace di considerare l'oggetto di studio, cioè la persona umana, da diverse angolazioni metodologiche e ottenerne, in questo modo, una visione sintetica più completa.Quest'approccio solleva problemi riguardanti i metodi, fondamenti e presupposti delle diverse scienze, e afferma e sottolinea una evidenza di complementarità tra esse e, quindi, si propone di correggere i pregiudizi identificati come causa dell'isolamento tra le varie discipline. Viene sottolineata, inoltre, la necessità di evitare di ridurre alcune scienze ad altre, specialmente le scienze naturali e le scienze umane. Compatibilità – che si richiede sussista tra le interpretazioni teoretiche, scientifiche e filosofiche delle evidenze sperimentali; il Teismo evoluzionista pone una distinzione fra una teoria di natura più propriamente scientifica (la quale va ricercata in autori come Lamarck, Darwin e Wallace) e un sistema filosofico che si vuole applicare a tutta la realtà (come in Herbert Spencer e, in qualche modo, anche in Pierre Teilhard de Chardin). La lettura materialistica o quella anti-finalistica dell'evoluzione (contro il Disegno intelligente, per esempio) appartengono alla letteratura scientifica in senso proprio, divulgata da riviste quali Nature e Science.Una lettura filosofica materialistica e anche quella esclusivamente finalistica del creazionismo sono viste come non compatibili con la fede cristiana, in quanto quella materialistica viene rimproverata di escludere la sfera spirituale dell'uomo, mentre il finalismo puro del creazionismo viene considerato in contrasto con la spiegazione razionale delle evidenze sperimentali, pertanto ad entrambe viene imputato di giungere ad una specie di "suicidio epistemologico".
La paleontologia (dal greco παλαiός palaiòs «antico», ὤν ṑn (genitivo ὄντος òntos) «essere, creatura» e λόγος lògos «studio», letteralmente «studio dell'essere antico») è la branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato geologico e i loro ambienti di vita sulla Terra; nelle parole di L.F. Laporte, “la loro identità, origine, evoluzione, ambiente e ciò che possono dirci sul passato organico e inorganico della Terra”.Nata nel XVII e nel XVIII secolo come risultato delle intuizioni di Niccolò Stenone sulla natura dei fossili e sulla stratigrafia, nonché dagli studi di anatomia comparata condotti da George Cuvier, la paleontologia si situa a metà strada tra biologia e geologia, distinguendosi dall'archeologia in quanto esclude lo studio di manufatti umani, mentre lo studio dei resti fossili umani viene chiamato paleoantropologia e, a seconda dell'età del giacimento e dei reperti presenti, viene svolto esclusivamente da paleontologi e antropologi o in combinazione con archeologi; i confini fra queste diverse discipline diventano sempre più sfumati sia col diminuire dell'età dei reperti, sia con il progredire dell'approccio multidisciplinare delle ricerche, dei metodi di indagine e della tecnologia. Originariamente nata come scienza di tipo storico che, allo scopo di classificare le forme viventi passate e cercare di spiegare le cause della loro variazione, utilizzava solo l'induzione legata a osservazioni qualitative sui campioni fossili, oggi la paleontologia si è sviluppata al punto da utilizzare tecniche mutuate da discipline scientifiche come la biochimica, la matematica e l'ingegneria, che le permettono di condurre anche ricerche e simulazioni a carattere sperimentale. Il suo sviluppo ha coinciso anche con la nascita di diverse sotto-discipline specializzate.
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