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Autore principale: Seriacopi, Massimo
Bonifacio VIII, nato Benedetto Caetani (Anagni, 1230 circa – Roma, 11 ottobre 1303), è stato il 193º papa della Chiesa cattolica dal 1294 alla morte. Nel 1300 celebrò il primo Anno santo della storia.
Lo schiaffo di Anagni, talvolta citato anche come l'oltraggio di Anagni, fu un episodio avvenuto nella cittadina laziale di Anagni il 7 settembre 1303 ai danni di papa Bonifacio VIII. Si tratta in realtà non tanto di uno schiaffo materialmente dato, quanto piuttosto di un oltraggio morale, anche se la leggenda attribuisce a Sciarra Colonna l'atto di schiaffeggiare Bonifacio VIII. Secondo Rendina nel suo I Papi - storia e segreti altra leggenda vorrebbe che fosse stato Nogaret a schiaffeggiare Bonifacio VIII con il suo guanto di ferro. Tale vicenda è uno degli atti conclusivi del grave dissidio che era sorto da anni tra il Papa ed il re di Francia Filippo IV, detto "il Bello", per definire l'eventuale supremazia del potere spirituale su quello temporale, come auspicato dal Papa stesso.
Il De Monàrchia è un saggio politico in latino di Dante Alighieri, formato in tre trattati. Con questo testo il poeta volle intervenire su uno dei temi più "caldi" della sua epoca: il rapporto tra il potere temporale (rappresentato dall'imperatore) e l'autorità religiosa (rappresentata dal papa). Dante, dalla sua posizione di guelfo moderato (appartenente alla corrente dei "bianchi", che, pur sostenendo generalmente il papa, aveva lottato contro la corrente dei "neri" per difendere l'autonomia del Comune fiorentino dalle pretese temporali di Bonifacio VIII), aderisce alla teoria dei due soli e afferma che i due poteri sono ciascuno indipendenti e sovrani nella propria sfera di competenza. Dante sostiene la necessità di coesistenza tra papa e imperatore, i quali, per il pensatore fiorentino, dovevano entrambi avere la loro sede in Italia, in particolare a Roma, e non oltralpe. Secondo la cronologia più accreditata il De Monarchia fu composto negli anni 1312-13, cioè al tempo della discesa di Enrico VII di Lussemburgo in Italia; secondo altri, bisognerebbe anticipare almeno al 1308 la data di composizione; altri ancora, infine, posticipano la composizione del trattato al 1318, pochi anni prima della morte dell'autore (1321).
Celestino V, nato Pietro Angelerio (o secondo alcuni Angeleri), detto Pietro da Morrone e venerato come Pietro Celestino (Isernia o Sant'Angelo Limosano, fra il 1209 e il 1215 – Fumone, 19 maggio 1296), è stato il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294. Eletto a Perugia il 5 luglio 1294, fu incoronato ad Aquila (oggi L'Aquila) il 29 agosto, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio da lui fatta costruire; è sepolto nella stessa basilica aquilana, all'interno del mausoleo realizzato ad opera di Girolamo da Vicenza. Celestino V fu il primo papa che volle esercitare il proprio ministero al di fuori dei confini dello Stato Pontificio e il sesto, dopo Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX e Gregorio VI a rinunciare al ministero petrino; dopo di lui rinunceranno Gregorio XII e l'11 febbraio 2013 anche Benedetto XVI a causa dell'età avanzata. È venerato come santo, con il nome di Pietro Celestino da Morrone, dalla Chiesa cattolica che ne celebra la festa liturgica il 19 maggio. È patrono del comune di Isernia, che ne rivendica i natali, e compatrono dell'Aquila, di Ferentino, di Urbino e del Molise.
La Unam Sanctam Ecclesiam, comunemente nota come Unam Sanctam, è un'enciclica di papa Bonifacio VIII promulgata il 18 novembre 1302.
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