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Autore principale: Cerchiai, Luca
La Campania (AFI: /kamˈpanja/) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 5 693 749 abitanti. È la terza regione per numero di abitanti (dopo la Lombardia e il Lazio), la più popolosa dell'Italia meridionale e la prima a livello nazionale per densità di popolazione. Ha una superficie di 13670,95 km². È situata tra il mar Tirreno a ovest e l'Appennino meridionale a est. La regione confina a nord-ovest con il Lazio, a nord con il Molise e a est con Puglia e Basilicata. Oltre al capoluogo di regione Napoli, le città capoluogo di provincia sono Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Lungo le coste della Campania sono presenti quattro golfi: il golfo di Gaeta, il golfo di Napoli, il golfo di Salerno e il golfo di Policastro. L'entroterra era abitato già nel II millennio a.C. da sanniti, osci e volsci. Dall'VIII secolo a.C. si svilupparono lungo la costa diversi insediamenti di popolazioni di civiltà greca dai quali ebbero origine le colonie magnogreche di Pithecusa, Cuma, Parthenope, Neapolis e Poseidonia. L'area costituì anche l'estremo limite meridionale dell'espansione etrusca. L'interno rimase invece abitato dalle stirpi dei sanniti. Nella seconda metà del IV secolo a.C., con le guerre sannitiche la regione fu posta sotto l'influenza di Roma, che la ribattezzò Campania felix in riferimento alla sua prosperità. Con il tramonto della civiltà romana si disgregò anche l'unità politica della regione, che dal VI secolo finì in gran parte sotto l'influenza longobarda e in misura minore sotto quella bizantina. Nel XII secolo, con l'ascesa della dinastia normanna, la regione trovò unità politica sotto la corona del Regno di Sicilia. Dal XIII secolo al XIX, con il susseguirsi delle dinastie angioine, aragonesi e borboniche, il regno di Napoli e in particolare la capitale e la sua corte divennero uno dei principali poli culturali, artistici ed economici d'Europa. Attualmente la regione, con il resto del Mezzogiorno, è in una situazione di persistente difficoltà di sviluppo socio-economico rispetto al nord del Paese, nota come questione meridionale. Con 10 riconoscimenti, la Campania è la seconda regione italiana per siti ed elementi iscritti nelle liste dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO, dopo la Lombardia: il Riconoscimento per la Dieta Mediterranea, l’Arte dei "Pizzaiuoli" Napoletani, le Macchine a spalla di Nola, il Centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, il Complesso monumentale di Santa Sofia, Pompei con Ercolano e Oplonti, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento con Paestum, Velia e la Certosa di Padula, e la Transumanza. In Campania si trovano 5 dei primi 20 siti statali più visitati nel 2018 secondo il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Secondo i dati Eurostat del 2011 la Campania è tra le 20 regioni più visitate in Europa e tra le prime in Italia.
I Campani furono una popolazione italica appartenente al gruppo degli Osci, parlanti la lingua osca, idioma indoeuropeo del gruppo osco-umbro. Provenienti dagli Appennini abitati dalle genti italiche, i proto-Osci si stanziarono nell'area dell'attuale Campania nei primi secoli del I millennio a.C., o forse anche prima, sovrapponendosi a una preesistente popolazione, presumibilmente latino-falisca. Risospinti nell'interno dai colonizzatori Greci tra il VII ed il V secolo a.C., verso la metà del V secolo a.C. riconquistarono diverse città della Magna Grecia (tra le quali Cuma nel 421 a.C.) ed etrusche (tra le quali Capua nel 423 a.C.) sulla costa del golfo di Napoli e del basso Lazio, occupando anche tutto l'entroterra. In questo aspetto si distingueva Neapolis, dove la classe politica greca aveva saputo meglio governare questo processo ammettendo con grande anticipo le élite campane alle principali cariche pubbliche della polis e riuscendo attraverso questa cooptazione a mantenere la continuità e sovranità politiche della città. Dai Greci e dagli Etruschi gli Osci appresero la forma organizzativa della polis, differenziandosi ben presto dai Sanniti, popolo italico affine, anch'esso di lingua osca, tanto che a metà del IV secolo a.C. si rivolsero proprio a Roma contro la pressione dei Sanniti stessi. Il nome Campani, usato dai Romani a partire dal V secolo a.C., sembra derivare da quello di Capua, la loro principale città: il termine campanus era utilizzato, in senso stretto, come etnico di Capua, in senso più ampio a designare tutti gli abitanti delle città della lega stretta intorno alla stessa Capua. In Età imperiale Romana, in seguito alla divisione augustea delle province della penisola, il concetto di Campania ("Terra dei Campani") si estese oltre i suoi originari confini andando a ricomprendere un territorio ben più vasto, incluso nella parte meridionale della Regio I Latium et Campania.
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