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Autore principale: Merlini, Giorgio
Pubblicazione: [Firenze] : materiale raccolto e stampato in proprio, 1993
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La cappella Brancacci, situata all'interno della chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze rappresenta uno degli esempi più elevati di pittura del Rinascimento (1424-1428). Essa è frutto della collaborazione di due dei più grandi artisti dell'epoca, Masaccio e Masolino da Panicale, ai quali deve aggiungersi la mano di Filippino Lippi, chiamato a completare l'opera circa cinquant'anni dopo.
La Cacciata dei progenitori dall'Eden è un affresco (260x88 cm) di Masaccio facente parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L'opera è databile al 1424-1425 circa e ritrae una famosa scena dell'Antico Testamento, ovvero l'espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden, dal libro della Genesi.
Il Pagamento del tributo è un affresco di Masaccio facente parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L'opera, databile al 1425 circa (255x598 cm), ritrae una scena delle storie di san Pietro in cui Gesù lo invita a pagare il tributo chiesto da un gabelliere per entrare nella città di Cafarnao. Si tratta della scena universalmente riconosciuta come una delle più alte espressioni dell'arte masaccesca e del primo Rinascimento in generale.
La Tentazione di Adamo ed Eva o Peccato originale è un affresco di Masolino che decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L'opera, databile al 1424-1425 circa (260x88 cm), e ritrae una famosa scena dell'Antico Testamento, ovvero la caduta in tentazione di Adamo ed Eva da parte del serpente demoniaco, dal libro della Genesi.
La Distribuzione delle elemosine e morte di Anania è un affresco di Masaccio facente parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L'opera, databile al 1425-1428 circa (230x170 cm), ritrae una scena delle storie di san Pietro tratta dagli Atti degli apostoli (IV, 34-35 e V, 1-5).
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