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Autore principale: Piaggia, Carlo
Pubblicazione: Capannori : Comune, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Ruwenzori (geograficamente Montagne del Ruwenzori; in italiano chiamato anche Ruvenzori), in lingua locale Rwenzori oppure Rwenjura, è un gruppo montuoso dell'Africa centrale, posizionato al confine tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo. La massima elevazione si trova sul Monte Stanley con la Cima Margherita, 5.109 metri, in onore di Margherita di Savoia, madre del Re Vittorio Emanuele III, chiamata così nel 1906, anno della prima ascensione del monte; quasi tutto il gruppo è perennemente innevato e frequentemente nascosto dalle nuvole; in Africa le uniche altre cime sempre innevate si trovano sul monte Kilimangiaro (5895 m) e sul monte Kenya (5.199 m). Conosciute anche con l'antico nome di Montagne della Luna, da uno scritto del geografo greco Tolomeo (II sec. d.C.), che le considerava, non del tutto a torto, le sorgenti del Nilo, il gruppo montuoso è risorsa perenne di acque, fondamentale nel complesso sistema idrografico del Nilo Bianco. L'intero gruppo e le aree circostanti sono stati costituiti in Parco Nazionale (99.600 ettari) e sono patrimonio mondiale dell'umanità.
Romolo Gessi, pascià (30 aprile 1831 – Suez, 24 aprile 1881), è stato un geografo, esploratore e militare italiano. Durante il corso della guerra di Crimea strinse duratura amicizia con il futuro generale inglese Charles George Gordon. Nel 1859, allo scoppio della Seconda guerra d'indipendenza italiana, lasciò la Romania dove lavorava per il registro navale Lloyds a Sulina, e si arruolò nell'Armata sarda, inquadrato nel corpo dei Cacciatori delle Alpi, dove combatté agli ordini del generale Giuseppe Garibaldi, nella campagna del Trentino. Nel 1873 l'amico Gordon, nel frattempo diventato governatore della provincia del Sudan, lo chiamò a prestare servizio in Sudan con il grado di maggiore dell'esercito egiziano, e l'incarico di reprimere la rivolta scoppiata tra la tribù degli Schilluk. Fiduciario del governatore, si occupò di installare postazioni militari nel Baḥr el-Ghazāl e lungo il Nilo Bianco e di studiare la tratta degli schiavi, gestita soprattutto da mercanti arabi. Nel 1875 ricevette l'incarico dal governatore di trovare il collegamento attraverso il lago Alberto fra il Nilo Bianco e il Nilo Vittoria, scoprire se il Nilo Bianco uscisse o no dal lago Alberto, e verificare se esistevano collegamenti fra lo stesso lago e il bacino idrografico del Congo, esplorazione che svolse insieme all'esploratore italiano Carlo Piaggia. Rientrato a Khartoum nel dicembre 1876, fu ricevuto con tutti gli onori da Gordon, decorato con l'Ordine di Medjidié e ricompensato con un piccolo premio in denaro. Alle sue rimostranze per il trattamento ricevuto, Gordon gli rivolse una frase infelice Che peccato che non siate un inglese che scatenò la sua immediata reazione, arrivando a scaraventare per terra il tarbush, tipico copricapo rosso dell'esercito egiziano, rassegnando nel contempo le immediate dimissioni. Rientrato in Italia, organizzò alcune missioni esplorative in terra d'Africa, che ebbero alterno successo, ma nel 1878 accettò l'offerta del governatore Gordon di guidare la campagna militare contro il figlio ribelle del pascià Zibēr Rahmat, Suleimān Bey, e di estirpare il flagello della tratta araba degli schiavi negri che stava annientando il territorio del Fiume delle Gazelle. La campagna militare si concluse il 16 luglio 1879, quando Suleimān Bey fu costretto ad arrendersi, e subito fucilato insieme ad altri notabili. Nonostante fosse stato nominato pascià e governatore del Bahr al-Ghazal e della Provincia equatoriale, fu osteggiato dalla componente araba che vedeva il dominio turco-egiziano come oppressivo. Sul finire del 1880 decise di raggiungere Il Cairo per difendersi personalmente dalle accuse che gli erano state rivolte, ma a causa di alcune traversie giunse all'ospedale francese di Suez in gravissime condizioni di salute, ricevendo la visita del Viceré d'Egitto, Tawfīq Pascià, poco prima di morire.
Orazio Antinori (Perugia, 23 ottobre 1811 – Lit Marefià, 26 agosto 1882) è stato un esploratore italiano, tra i più stimati conoscitori italiani del continente africano sia centrale che orientale.
Gondokoro era una stazione commerciale sulla riva orientale del Nilo Bianco o Bahr al-Jabal, nel Sudan del Sud, distante circa 1200 km da Khartum in direzione sud. La sua importanza risiedeva nel fatto che questo luogo era l'estremo limite navigabile risalendo il Nilo da Khartum. Da qui in poi il viaggio verso l'Uganda andava continuato per via di terra. Dopo la fondazione di Giuba, nel 1922, ha perso importanza.
L'Africa orientale è la regione africana geograficamente più estesa a est. Politicamente essa è anche una macroregione come definita dalle Nazioni Unite.
L'Africa è uno dei continenti nei quali vengono suddivise le terre emerse del pianeta Terra, il terzo per estensione dopo l'Asia e le due Americhe. Il suo territorio costituisce un'appendice sudoccidentale della grande massa continentale eurasiatica; si estende su circa 30 milioni di chilometri quadrati a cavallo dell'Equatore, che lo taglia in due nella parte centrale determinando l'esistenza di due metà quasi speculari. Dal punto di vista fisico, il territorio africano appare caratterizzato da estesissimi spazi tabulari, privi di significativi rilievi tranne che in alcune zone marginali; esiste un netto dualismo fra la parte centro-settentrionale, caratterizzata prevalentemente da bassopiani occasionalmente movimentati da rilievi, e la parte meridionale e orientale, dove invece si estende un vastissimo altopiano tabulare che digrada verso le coste con ripide scarpate. Nell'Africa orientale si allunga per oltre 6.000 chilometri la Great Rift Valley, una successione di profonde fosse tettoniche originatesi dal processo geologico, tuttora in atto, della separazione della placca africana da quella araba. I maggiori fiumi africani hanno dimensioni che li collocano ai primi posti nella graduatoria mondiale all'oceano Atlantico il Congo, che drena un vastissimo bacino nell'Africa centrale, e il Niger, il maggior fiume dell'Africa nordoccidentale. Il versante mediterraneo è dominato dal corso del fiume Nilo, lungo più di 6.000 chilometri, che attinge le sue acque addirittura dalle regioni equatoriali dell'Africa orientale e attraversa per tutta la sua estensione latitudinale il Sahara orientale, prima di sfociare in territorio egiziano con un vasto delta; il maggiore fiume del versante indiano è invece lo Zambesi, che attraversa l'Africa meridionale. Estese aree nelle zone più interne del continente sono endoreiche e tributano a bacini interni la cui superficie dipende linearmente dalla portata dei fiumi che li alimentano. Vastissime aree, infine, soprattutto in corrispondenza del Sahara, sono talmente aride da non avere uno scorrimento superficiale di acqua (zone areiche): in queste regioni i letti fluviali sono relitti di epoche passate in cui le precipitazioni erano maggiori. L'Africa è caratterizzata dall'assoluta prevalenza dei climi caldi, data la collocazione prevalentemente tropicale del suo territorio. Una vastissima fascia, all'incirca dai 15°N ai 25°S, ha un clima tropicale caratterizzato dall'alternanza di stagioni piovose e secche secondo le oscillazioni annuali della zona di convergenza intertropicale, con precipitazioni che generalmente decrescono allontanandosi dall'Equatore; nella vastissima fascia settentrionale, estesa longitudinalmente su quasi 9.000 chilometri, la diminuzione delle precipitazioni porta a condizioni di estrema aridità che hanno originato il deserto del Sahara, il maggiore della Terra. Condizioni climatiche mediterranee caratterizzano le estreme fasce costiere nordoccidentale (la regione del Maghreb) e sudoccidentale, in territorio sudafricano. Dal punto di vista degli ecosistemi, in Africa si ha il passaggio dalle foreste pluviali della zona equatoriali, pressoché sempre umida, a vaste aree di savana più o meno ricca e arborata man mano che ci si allontana dall'Equatore. Steppe più o meno aride caratterizzano le zone a minori precipitazioni; nelle regioni più asciutte si ha invece una totale assenza di vegetazione, tranne dove le piante (eccezionalmente adattate all'aridità) riescono a raggiungere falde sotterranee. Le aree marginali a clima mediterraneo sono caratterizzate dalla tipica vegetazione a macchia, che su vaste estensioni è stata acquisita all'agricoltura con colture specializzate (vite e olivo).
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