Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La parrocchia è la porzione di una diocesi in una comunità cristiana, retta da un presbitero detto parroco. In modo improprio nel linguaggio comune, per metonimia, viene così indicata la chiesa parrocchiale. Sono organizzate in parrocchie la Chiesa cattolica, la Comunione anglicana, la Chiesa ortodossa, la Chiesa di Svezia e alcune altre confessioni protestanti. È l'articolazione più decentrata della Chiesa cattolica ed è il luogo e il soggetto insieme della cura pastorale ordinaria. Nella parrocchia "sussiste realmente" la chiesa, anche se non in senso pieno come nella diocesi. Scrive infatti la Sacrosanctum concilium al n. 26: le parrocchie, definite comunità dei fedeli, «rappresentano in un certo modo la chiesa visibile stabilita su tutta la terra e in modo eminente».
La diocesi di Roma è organizzata territorialmente in 2 vicariati: uno per le 332 parrocchie che si trovano in territorio italiano, uno per le due sole parrocchie che si trovano nel territorio della Città del Vaticano. Le parrocchie italiane sono organizzate in 5 settori, ognuno a sua volta suddiviso in diverse prefetture, per un totale di 36. A capo di ogni settore vi è un vescovo ausiliare, mentre a capo delle prefetture vi è un prefetto eletto dai parroci delle parrocchie inserite nel settore. Alle 332 parrocchie in territorio italiano vanno aggiunte le due parrocchie che formano la diocesi di Ostia, amministrata dal Vicariato di Roma (Sant’Aurea e Sant'Agostino Vescovo).
La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, sede della parrocchia di San Nicolò “dei Greci” (klisha e Shën Kollit së Arbëreshëvet in albanese) e nota come Martorana, è ubicata nel centro storico di Palermo. Adiacente alla chiesa di San Cataldo, si affaccia sulla piazza Bellini ove affianca il Teatro omonimo e fronteggia la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria ed il prospetto posteriore del Palazzo Pretorio. La chiesa appartiene all'eparchia di Piana degli Albanesi, circoscrizione della Chiesa italo-albanese, e officia la liturgia per gli italo-albanesi residenti in città secondo il rito bizantino. La comunità è parte della Chiesa cattolica, ma segue il rito e le tradizioni spirituali che l'accomunano in gran parte alla Chiesa ortodossa. Edificio bizantino e normanno del Medioevo con torre di facciata, si contraddistingue per la molteplicità di stili che s'incontrano, in quanto, con il susseguirsi dei secoli, fu arricchita da vari altri gusti artistici, architettonici e culturali. Oggi si presenta difatti come chiesa-monumento storico, frutto delle molteplici trasformazioni e sottoposta inoltre a tutela nazionale. Dal 3 luglio 2015 fa parte del patrimonio dell'umanità (Unesco) nell'ambito dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".
L'arcidiocesi di Milano è attualmente suddivisa in 1 104 parrocchie, raggruppate in 73 decanati che sono a loro volta ripartiti in 7 zone pastorali. In ogni decanato uno dei parroci delle parrocchie o delle comunità pastorali che lo compongono è eletto dallo stesso clero del decanato e poi confermato dall'arcivescovo nella funzione di decano. Non necessariamente il decano è il parroco della parrocchia principale che dà il nome al decanato stesso. Lo stesso arcivescovo nomina a capo di ogni zona pastorale un proprio vicario episcopale che in alcuni casi può anche essere uno dei vescovi ausiliari. Questa suddivisione delle parrocchie in decanati e zone pastorali risale all'episcopato di Giovanni Colombo con il sinodo del 1972. Precedentemente la suddivisione era in porte cittadine per il territorio urbano di Milano e in vicariati foranei o pievi per il territorio foraneo, cioè al di fuori della città di Milano. Il territorio foraneo era poi anche suddiviso in regioni forensi. Con un provvedimento dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi del 2006 è stato istituito anche il raggruppamento di più parrocchie sotto un unico parroco senza perdere l'identità di ogni singola parrocchia. Tale struttura è denominata comunità pastorale ed affianca o sostituisce le già esistenti unità pastorali.
La Chiesa cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati cristiani cattolici. Formata da 24 Chiese sui iuris, la Chiesa latina in Occidente e 23 Chiese di rito orientale, che sono in comunione con il Pontefice, il nome richiama l'universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli, costituita dal "Popolo di Dio" a sua volta formato da "tutte le nazioni della terra", la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata, e nella comunione dei battezzati (non macchiati dai peccati di eresia o di apostasia) senza tuttavia negare, almeno a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la presenza di elementi di verità nelle altre Chiese cristiane separate da essa con le quali ritiene invece di dover perseguire un'azione ecumenica e il riconoscimento di valori spirituali presenti nelle altre religioni. La formula latina subsistit in, impiegata dalla Lumen gentium, fu oggetto di molteplici interpretazioni e successivamente chiarita nel suo significato autentico dal dialogo fra la Conferenza episcopale spagnola e la Congregazione per la dottrina della fede, e nella dichiarazione Dominus Iesus. Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, al 2007 contava il maggior numero di fedeli a livello mondiale, circa 1,2 miliardi, con un'alta percentuale in Europa e nelle Americhe.
Record aggiornato il: 2025-09-25T01:59:46.928Z