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Fa parte di: Lineamenti di storia dell'arte / Roberto Salvini
Fa parte di: L'arte italiana : manuale per le scuole e per le persone colte / [di] Roberto Paribeni, Valerio Mariani, Beatrice Serra
Fa parte di: Lineamenti di storia dell'arte
La Fiat Cinquecento è una superutilitaria prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT dal 1991 al 1998.
Il Libro del Cinquecento (in siciliano Libru do cincucentu) è un leggendario libro che sarebbe custodito a Ficarra. La leggenda narra che si trattava di un libro di magia che conteneva delle formule che consentivano di superare tutti i problemi. Attraverso un linguaggio oscuro, il libro aiutava ad evocare degli spiriti, che solitamente soccorrevano il proprietario del libro. In certi casi venivano risvegliati dei diavoli che creavano non pochi problemi a chi li aveva evocati. Ispirandosi alle leggende inerenti questo fantomatico libro, lo scrittore Tindaro Alessandro Guadagnini nel dicembre 2016 pubblica un romanzo dal titolo Il Libro del Cinquecento (Algra Editore).
Il Salone dei Cinquecento è la sala più grande e più importante sotto il profilo storico-artistico di Palazzo Vecchio a Firenze. Questa sala imponente ha una lunghezza di 54 metri, una larghezza di 23 e un'altezza di 18 metri. Per volume è la più grande sala in Italia realizzata per la gestione del potere civile. L'ultimo restauro risale al 2000-2001.
Piazza dei Cinquecento è una piazza sita tra via Giovanni Giolitti, largo di Villa Peretti e via Marsala, di fronte alla stazione Termini, a Roma, nei rioni Esquilino e Castro Pretorio. La piazza è dedicata ai cinquecento soldati italiani caduti nella battaglia di Dogali nel 1887; un tempo era chiamata piazza di Termini per la vicina presenza delle antiche Terme di Diocleziano, oggi sede del Museo Nazionale Romano. Nella pianta di Roma di Leonardo Bufalini del 1551 la zona era chiamata altissimus Romae locus, per la presenza di una statua di Roma seduta (ritenuta la Giustizia) fatta sistemare dal cardinal Felice Peretti (futuro papa Sisto V) sulla sommità dell'agger di Servio Tullio, l'antico rilevato difensivo (con fossato) che proteggeva la città di età regia sul pianeggiante versante nord-orientale. Tra il 1860 e il 1878, durante i lavori per la costruzione della stazione ferroviaria provvisoria (1861-62) e poi di quella progettata da Salvatore Bianchi, il monte fu progressivamente spianato, la statua fu portata ad Arsoli dal principe Massimo (proprietario di villa Montalto Peretti) e apparvero a più riprese i resti delle Mura serviane, la cinta muraria cittadina dell'età repubblicana. Fino al 1924 nella piazza si ergeva un monumento ai cinquecento di Dogali: realizzato nel 1887 da Francesco Azzurri, era sormontato da un obelisco egizio rinvenuto nell'Iseo Campense e i suoi geroglifici esaltavano Ramesse il Grande. Trasportato nel vicino giardino in via delle Terme di Diocleziano, nel 1937 fu adornato di un Leone di Giuda, in bronzo dorato, conquistato ad Addis Abeba ma restituito all'imperatore d'Etiopia dopo la seconda guerra mondiale. Dal 18 maggio 2011 è presente un monumento a Giovanni Paolo II realizzato dallo scultore Oliviero Rainaldi.
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