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Fa parte di: Conoscere gli animali
A seconda delle colorazioni che possono assumere, i minerali si suddividono in idiocromatici, che presentano sempre il medesimo colore (come la pirite e l'azzurrite), ed allocromatici, che possono presentare colori differenti (come la vesuvianite). Fra i minerali idiocromatici occorre notare che, spesso, lo stato di aggregazione influisce sensibilmente sul colore. Ad esempio, l'ematite in cristalli è sempre grigio-nera, molto lucente e di aspetto metallico mentre, ridotta in polvere, essa è sempre di colore rosso-sangue ed opaca. Per poter distinguere specie minerali che, compatti presentano il medesimo colore, si ricorre al confronto del colore lasciato su un coccio di porcellana sverniciata, dopo avervi strisciato i campioni. In questo modo, ad esempio, la striscia lasciata dall'ematite sarà sempre rossa mentre la traccia dell'ilmenite sarà sempre nera, quella della molibdenite sarà blu scuro mentre la grafite lascia un segno nero.
I minerali ferrosi sono quei minerali da cui può essere estratto, tramite lavorazioni specifiche, il ferro metallico. Tra i minerali del ferro si trovano anche la pirite (FeS2), utilizzata per la produzione di zolfo e acido solforico, l'ilmenite e la goethite. Nell'industria i minerali del ferro sono utilizzati per innumerevoli applicazioni tra cui la più comune riguarda la produzione dell'acciaio. Il ferro in natura si trova infatti solitamente sotto forma di ossidi come magnetite (Fe3O4) o ematite (Fe2O3), entrambi ossidi di ferro. I minerali ferrosi estratti dal sottosuolo vengono frantumati, lavati, e se sotto forma di polveri, compattati in mattonelle. È opinione ormai assodata che il primo tipo di ferro utilizzato dall'uomo fosse di origine meteoritica e quindi rinvenuto in natura allo stato metallico e che solamente intorno al XII secolo a.C. si sviluppò la tecnologia, necessaria per ottenere il ferro dai minerali che lo contengono attraverso processi di riscaldamento e battitura.
La mineralogia è la scienza che studia la composizione chimica, la struttura cristallina e le caratteristiche fisiche (ad esempio durezza, magnetismo e proprietà ottiche) dei minerali, nonché la loro genesi, trasformazione e utilizzo da parte dell'uomo. La classificazione e nomenclatura dei minerali è codificata dall'International Mineralogical Association (IMA), composta da varie organizzazioni che rappresentano i mineralogisti nei vari Paesi. Fino al gennaio 2002, le specie mineralogiche riconosciute dall'IMA erano 3 910. Di queste circa 150 sono considerate comuni, circa 50 poco comuni e le rimanenti sono classificate come rare o estremamente rare. Comprende le seguenti sottodiscipline: Mineralogia descrittiva: si occupa della misurazione e della registrazione delle proprietà fisiche che sono di ausilio nell'identificazione e nella descrizione dei minerali. Cristallografia: indaga la struttura interna delle sostanze cristalline. Cristallochimica: studia le relazioni tra composizione chimica, struttura interna e proprietà fisiche. Classificazione mineralogica: classificazione di tutte le specie minerali esistenti. Distribuzione geologica: caratterizzazione del luogo di origine dei minerali.
Record aggiornato il: 2023-10-10T02:29:01.198Z