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Autore principale: Bausani, Alessandro
Il sos giusto di religione rivelata è quando Dio si mostra all'uomo, si fa conoscere. Una religione si definisce rivelata, quindi quando essa afferma di fondarsi, in tutto o in parte, sulla comunicazione di conoscenze dalla propria divinità agli uomini. Tali conoscenze vanno col nome di verità rivelate.Tra le religioni rivelate vi sono l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam; le verità rivelate di cui esse sono depositarie costituiscono i loro testi sacri: rispettivamente la Bibbia ebraica, la Bibbia cristiana ed il Corano.
Le religioni abramitiche sono quelle che rivendicano Abramo (in ebraico "Abraham" אַבְרָהָם,; in Arabo "Ibrahim" ابراهيم) come parte della loro storia sacra. Il concetto di religioni abramitiche è recente ed è divenuto di uso comune solo negli ultimi due o tre decenni, spesso usato in alternativa ad altre denominazioni, come "religioni monoteiste", o "religioni del Libro" per indicare l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam. Sulla terra vi sono anche le religioni dharmiche e le religioni taoiche. Il concetto di "religione abramitica" è un concetto controverso. È nota presso gli storici delle religioni la teoria e prassi teologica della "tolleranza all'indietro", per cui un Bahaista riconoscerà sia l'Ebraismo sia il Cristianesimo che l'Islam come "religione abramitica" e aggiungerà la propria religione al novero delle religioni abramitiche, un musulmano (il concetto di religioni abramitiche è di origine islamica) riconoscerà come abramitiche Ebraismo, Cristianesimo e la propria religione, ma escluderà i Bahai, un cristiano teologicamente coerente parlerà di "tradizione giudaico-cristiana", mentre un giudaico osservante non riconoscerà, almeno dal punto di vista teologico, nessuno dei "fratelli minori".
L'Islam (pronunciato in italiano AFI: /iˈzlam/ (tradizionale) o /ˈizlam/ (comune); in arabo: إسلام, Islām [ʔɪˈslæːm]) è una religione monoteista abramitica manifestatasi per la prima volta nella penisola araba, nella cittadina higiazena della Mecca, nel VII secolo dell'era cristiana ad opera di Maometto, considerato dai musulmani l'ultimo profeta portatore di legge, «sigillo dei profeti» (Khātam al-Nabiyyīn), inviato da Allah al mondo per ribadire definitivamente la rivelazione, annunciata per la prima volta ad Adamo, il primo uomo e il primo profeta. Con circa 1,8 miliardi di fedeli, ossia il 23% della popolazione mondiale, l'islam è la seconda religione del mondo per consistenza numerica (dopo il cristianesimo) e vanta un tasso di crescita particolarmente significativo.Il 13% dei musulmani vive in Indonesia, che è anche il paese musulmano più popolato, il 25% nell'Asia meridionale, il 20% in Vicino Oriente, Maghreb e Medio Oriente e il 15% nell'Africa subsahariana. Minoranze considerevoli si trovano anche in Europa, Cina, Russia e America. Il simbolo della mezzaluna islamica è stato introdotto dagli Ottomani con la presa di Costantinopoli nel 1453. Il verde sarebbe per molti il colore dell'Islam (si vedano il mantello verde di Maometto e oggi le bandiere dell'Arabia Saudita, dell'Algeria, del Pakistan e della Lega araba), mentre per altri sarebbe il colore del solo sciismo (vedi una volta la bandiera dei fatimidi), ma in realtà Maometto e i suoi generali usavano indifferentemente anche vessilli di color bianco (vedi l'uso fattone cerimonialmente dagli Omayyadi), nero (dal califfato dei Rashidun e dagli Abbasidi) e rosso (si vedano oggigiorno gli sciiti kizilbash e le bandiere della Tunisia e della Turchia).
Il Corano (in arabo: القرآن, al-Qurʾān; letteralmente: «la lettura» o «la recitazione salmodiata») è il testo sacro dell'Islam. Per i musulmani il Corano, così come viene letto oggi, rappresenta il messaggio rivelato intorno al 600 d.C. da Dio (in arabo:الله Allah) a Maometto (in arabo: مُـحَـمَّـد, Muḥammad) per un tramite angelico - a partire dal 22 dicembre 609 - e destinato a ogni essere umano sulla Terra. Opera culminante di una Rivelazione cominciata con Adamo (in arabo: آدم, Ādam) - primo uomo e primo profeta musulmano - e passata per un grande numero di Profeti e Messaggeri provenienti da differenti contesti culturali e religiosi che il Corano e la tradizione islamica incorporano, sebbene talvolta con alcune differenze rispetto alla narrazione biblica. Secondo la tradizione islamica, riportata nelle maggiori collezioni di hadith, il Corano sarebbe stato recitato da Maometto a vari testimoni, che ne impararono a memoria alcuni versetti o tutto il corpus, oltre a vari compilatori – detti kuttāb – tra cui Muʿāwiya b. Abī Sufyān, ʿAbd Allāh b. Saʿd b. Abī Sarḥ e Zayd b. Thābit. Dai kuttāb venne quindi scritto su vari supporti (presumibilmente foglie della palma, scapole di grandi animali poi raccolti e risistemati definitivamente su ordine del califfo ʿUthmān b. ʿAffān, che avrebbe fatto realizzare le prime quattro copie manoscritte complete (che inviò nelle quattro città principali della Umma) e ordinato di bruciare le versioni discordanti. A questo riguardo si è ipotizzato che dei manoscritti ritrovati a Ṣanʿāʾ nel 1972, più antichi di quelli di ʿUthmān, potessero costituire una versione inedita del Corano, diversa da quella conosciuta; l'analisi dei testi ha tuttavia dimostrato che non contenevano sostanziali variazioni e che si trattava di manoscritti di fortuna, probabilmente utilizzati da musulmani non raggiunti dal testo di ʿUthmān. Nel giro di venti anni dalla morte di Maometto il Corano comparve comunque nella sua forma scritta ed escluse le aggiunte di circa mille Alif (prima lettera dell'alfabeto arabo) disposte – secondo lo studioso tedesco Gerd-Rüdiger Puin – da al-Ḥajjāj b. Yūsuf nel 700; esso sarebbe rimasto pressoché invariato.
L'apostasìa (dal greco ἀπό apò «[lontano] da» e στάσις stàsis da ἵστημι ìstemi «stare, collocarsi») è l'abbandono formale e volontario della propria religione (in tale contesto si parlerà più propriamente di apostata della religione). All'apostasia può seguire sia l'adesione a un'altra religione (conversione), sia una scelta areligiosa (ateismo o agnosticismo). In senso stretto, il termine è riferito alla rinuncia e alla critica della propria precedente religione. Una vecchia e più ristretta definizione di questo termine si riferiva ai cristiani battezzati che abbandonavano la loro fede. Molte religioni considerano l'apostasia un vizio, una degenerazione della virtù della pietà, nel senso che, quando viene a mancare la pietà, l'apostasia ne è la conseguenza; spesso, l'apostata viene fatto bersaglio di condanne spirituali (ad esempio la scomunica) o materiali ed è rifuggito dai membri del suo precedente gruppo religioso. In alcuni Paesi del mondo, l'apostasia è un reato punibile con la pena di morte.
Il Corano (in arabo: القرآن, al-Qurʾān; letteralmente: «la lettura» o «la recitazione salmodiata») è il testo sacro dell'Islam. Per i musulmani il Corano, così come viene letto oggi, rappresenta il messaggio rivelato intorno al 600 d.C. da Dio (in arabo:الله Allah) a Maometto (in arabo: مُـحَـمَّـد, Muḥammad) per un tramite angelico - a partire dal 22 dicembre 609 - e destinato a ogni essere umano sulla Terra. Opera culminante di una Rivelazione cominciata con Adamo (in arabo: آدم, Ādam) - primo uomo e primo profeta musulmano - e passata per un grande numero di Profeti e Messaggeri provenienti da differenti contesti culturali e religiosi che il Corano e la tradizione islamica incorporano, sebbene talvolta con alcune differenze rispetto alla narrazione biblica. Secondo la tradizione islamica, riportata nelle maggiori collezioni di hadith, il Corano sarebbe stato recitato da Maometto a vari testimoni, che ne impararono a memoria alcuni versetti o tutto il corpus, oltre a vari compilatori – detti kuttāb – tra cui Muʿāwiya b. Abī Sufyān, ʿAbd Allāh b. Saʿd b. Abī Sarḥ e Zayd b. Thābit. Dai kuttāb venne quindi scritto su vari supporti (presumibilmente foglie della palma, scapole di grandi animali poi raccolti e risistemati definitivamente su ordine del califfo ʿUthmān b. ʿAffān, che avrebbe fatto realizzare le prime quattro copie manoscritte complete (che inviò nelle quattro città principali della Umma) e ordinato di bruciare le versioni discordanti. A questo riguardo si è ipotizzato che dei manoscritti ritrovati a Ṣanʿāʾ nel 1972, più antichi di quelli di ʿUthmān, potessero costituire una versione inedita del Corano, diversa da quella conosciuta; l'analisi dei testi ha tuttavia dimostrato che non contenevano sostanziali variazioni e che si trattava di manoscritti di fortuna, probabilmente utilizzati da musulmani non raggiunti dal testo di ʿUthmān. Nel giro di venti anni dalla morte di Maometto il Corano comparve comunque nella sua forma scritta ed escluse le aggiunte di circa mille Alif (prima lettera dell'alfabeto arabo) disposte – secondo lo studioso tedesco Gerd-Rüdiger Puin – da al-Ḥajjāj b. Yūsuf nel 700; esso sarebbe rimasto pressoché invariato.
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