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Serie: Quaderni dell'Opera ; 0003 (1999), n. 3
Il Museo civico di Bevagna inaugurato nel 1996 nei locali a pianterreno di Palazzo Lepri, si è ampliato all'intero edificio a partire dal 2008 arricchendo in modo importante la conoscenza della storia di Bevagna e del suo territorio, soprattutto per il periodo che va dal XVI al XVIII secolo. La maggior parte dei dipinti appartiene infatti a questo periodo con artisti di chiara fama come Andrea Camassei, Ascensidonio Spacca, Dono Doni e Corrado Giaquinto e con altre opere considerate, purtroppo semplicisticamente, "minori" ma che tuttavia hanno un valore diattico-culturale oltre che storico-artistico, se considerate in relazione al contesto locale. Le raccolte locali costituiscono infatti una fonte insostituibile dal punto di vista della storia e della cultura locale, indicative del modo di essere e di pensare di una comunità.
Nella storia di Modica sono molte le chiese demolite, scomparse, dismesse e sconsacrate. Vari eventi sismici disastrosi interessano la cittadina. Terremoto di Siracusa del 1125. Terremoto di Catania del 1169 o terremoto di Sant'Agata. Terremoto nel Val di Noto, Anno Domini 1542 o Magnus Terremotus in terra Xiclis distruttivo. Terremoto del 1613. Terremoto del Val di Noto del 1693 catastrofico.Escludendo i primi due eventi sismici per i quali non esistono vere e proprie documentazioni cittadine, con le ricostruzioni in epoca spagnola in stile barocco, il centro vanta il ricchissimo patrimonio storico - artistico - religioso che oggi ammiriamo al punto da giustificare il detto di città delle 100 chiese. Oltre ai 100 e passa edifici di culto, molti dei quali inglobati o derivati in poli monumentali di grosse dimensioni, la città vanta un numero elevato di istituzioni rette dai principali ordini religiosi.
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