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Autore principale: Garrapa, Rocco
Serie: Biblioteca della doppia lettera / collana di poesia diretta da Paolo Manetti ; 28
Serie: Biblioteca della doppia lettera ; 28
La decima stagione della serie televisiva Un medico in famiglia, formata da 26 episodi, è stata trasmessa in Italia su Rai 1 e su Rai HD per 13 prime serate dal 7 settembre al 24 novembre 2016. Alcuni dei personaggi principali non sono stati sempre presenti ma si sono alternati. Nonno Libero è stato presente in 20 episodi (1-12, 19-26) mentre Lele, che ritorna dopo l'assenza di Giulio Scarpati nella nona stagione, è stato presente in 21 episodi (1-4, 6-18, 23-26); Maria (Margot Sikabonyi) e Ave (Emanuela Grimalda) non sono presenti dopo, rispettivamente, nove e quattro stagioni ininterrotte, mentre Marco (Giorgio Marchesi) ritorna da Torino nell'episodio 25 per aiutare sua sorella, Ciccio (Michael Cadeddu) torna nell'episodio 17 e Bianca (Francesca Cavallin) compare solo nell'ultimo episodio della serie tv con il sesto figlio di Lele, il piccolo Carlo. New entry sono Valerio (Stefano Dionisi), Geko (Lorenzo De Angelis) e Maddalena Tannino (Cristiana Vaccaro), terza e ultima colf di casa Martini dopo le storiche Cettina (st. 1-6) e Melina (st. 5-8), la dott.ssa Celeste Di Maio (Anna Favella) e il dott. Edoardo Zanoni (Michele Cesari), e Agnese (Mihaela Irina Dorlan), la figlia di Oscar ormai adolescente che ritorna dopo cinque stagioni; acquista notevole spessore la vicenda di Anna, che scoprirà la verità sul suo vero padre. Nonostante ciò, i bassi ascolti determineranno la chiusura della serie tv. Cast fisso: Flavio Parenti (Lorenzo Martini), Valentina Corti (Sara Levi), Stefano Dionisi (Valerio Petrucci), Cristiana Vaccaro (Maddalena Tannino), Paolo Sassanelli (Oscar Nobili), Rosanna Banfi (Tea Molinari), Anna Favella (Celeste Di Maio), Marco Bonini (Andrea Favella), Eleonora Cadeddu (Annuccia), Edoardo Purgatori (Emiliano Lupi), Lorenzo De Angelis (Geko), Riccardo Alemanni (Tommaso "Tommy" Martini), Mihaela Irina Dorlan (Agnese Nobili), Domiziana Giovinazzo (Elena Martini), Gabriele Paolino (Libero "Bobò" Martini), Monica Vallerini (Gloria), Antonio De Matteo (Emilio Feroci), Michele Cesari (Edoardo Zanoni), Milena Vukotic (Enrica Morelli), Lino Banfi (Libero Martini), Giulio Scarpati (Lele Martini).
La massoneria è un'associazione su base iniziatica e di fratellanza a carattere umanista, diffusa in molti Stati del mondo, le cui origini sono da rintracciarsi in epoca moderna in Europa, in Inghilterra, precisamente a Londra nel 1717, come unione di associazioni ed organizzazioni gerarchiche di base, dette "logge".Il nome deriva dal francese maçon, ovvero "muratore", legato alla storia delle Corporazioni di liberi muratori (free-masons) medievali, e dalle quali ricavò gli stessi suoi simboli del mestiere, come la livella, il regolo, la squadra, il filo a piombo o il compasso. Il simbolo stesso della massoneria fu poi formalmente definito nei soli strumenti di squadra e compasso. Spesso, nel simbolo è presente anche una grande lettera "G", con varie interpretazioni, tra le quali il significato di Great Architect (Grande Architetto) oppure di God (Dio), ma può essere interpretata anche come Geometria.
Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virtù, o a causa, della difficoltà nel tracciare una linea netta di demarcazione. Tuttavia la predominanza dei temi dell'Io, nell'intimismo di Giovanni Pascoli e nell'estetismo di Gabriele D'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosuè Carducci. La nuova poesia viene situata, perciò, da una parte della critica letteraria, nell'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano. Più tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalità le due vie personaliste di Pascoli e D'Annunzio, identificando così una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio. La maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilirà gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all'apertura della grande stagione degli "ermetici". E certamente è centrale nel cuore del '900 la vicenda dell'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi. Più appartata la scrittura di Corrado Govoni come, più tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi più significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell'estrema varietà che la caratterizza, è opportuno menzionare invece l'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; è prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell'ambiente, è stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l'assegnazione del Nobel, che più tardi andrà anche a Montale, attraversò diverse tonalità, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni '60 e '70, poi capaci di svolgere una vena di più intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici. Autrice di continua produzione poetica, sempre legata all'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico più vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, è il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.
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