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Pubblicazione: Siena, [1902]-[19??]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: seriale, Lingua: ita, Paese:
Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu [aˈɲɛzə ˈɡɔnʒɛ bɔjaˈdʒiu], per la Chiesa cattolica Santa Teresa di Calcutta per il culto tributatole, e spesso nota semplicemente come Madre Teresa (Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa albanese naturalizzata indiana di fede cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità. Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo e le valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.
Angelo Comastri (Sorano, 17 settembre 1943) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano, presidente della Fabbrica di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le Ville pontificie di Castel Gandolfo.
La mariologia dei papi è uno studio teologico relativo al pensiero sviluppato dai vari pontefici nel corso della storia sul ruolo, sulle dottrine e sulle devozioni relative alla Beata Vergine Maria. Lo sviluppo della mariologia nei secoli è stata influenzata da un numero variabile di fattori, tra i quali spiccano certamente le direttive pontificie che spesso hanno rappresentato pietre miliari. Esempi di influenze papali includono le feste mariane, le preghiere, l'accettazione di nuove congregazioni mariane, le indulgenze, il supporto alle apparizioni mariane (ad esempio nei casi emblematici di Lourdes e di Fátima) e le proclamazioni di dogmi mariani. Diversi papi hanno fatto dei temi mariani una parte chiave del loro pontificato come ad esempio Leone XIII che ha dedicato undici encicliche al rosario, Pio XII che ha invocato (una sola volta nel suo pontificato) ex cathedra l'infallibilità papale per proclamare il dogma mariano e Giovanni Paolo II che ha costruito il suo stemma personale sulla croce mariana. I papi hanno anche sottolineato i principali temi mariologici in collegamento con gli studi su Maria e sulla cristologia, come ad esempio nelle encicliche Mystici Corporis Christi di Pio XII e Redemptoris Mater di Giovanni Paolo II.
Gemma Galgani (Capannori, 12 marzo 1878 – Lucca, 11 aprile 1903) è stata una mistica italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti, al quale peraltro mai appartenne, ma alla cui spiritualità fu sempre conforme. Scomparsa a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da papa Pio XI e canonizzata da papa Pio XII nel 1940. La sua memoria liturgica è, universalmente, l'11 aprile, giorno della sua morte, sebbene venga ricordata dall'ordine passionista e dall'arcidiocesi di Lucca il 16 maggio. Nata Gemma Umberta Maria Galgani nel 1878 a Camigliano frazione del comune di Capannori, rimase orfana della madre a sette anni. Cresciuta con il padre e i fratelli a Lucca, studiò presso le Suore Oblate dello Spirito Santo fino al giorno in cui, a causa di un fallimento, la sua famiglia perse ogni avere e si trasferì in una povera abitazione in via del Biscione (poi diventata via Santa Gemma Galgani). Lì Gemma Galgani affermò di aver ricevuto le stigmate. Rifiutata dai monasteri della città, venne adottata dalla ricca famiglia Giannini che le offrì vitto e alloggio nella propria casa, per circa quattro anni, in via del Seminario a Lucca. Lì Gemma visse gli ultimi anni della sua giovane vita, assistita spiritualmente da monsignor Volpi, suo confessore, e dal passionista Germano Ruoppolo, che in seguito scrisse la sua prima biografia. Affetta da tubercolosi, per prevenzione venne allontanata dall'abitazione dei Giannini e condotta in una casa vicina, in via della Rosa, dove morì a 25 anni. Dopo la sua morte cominciò l'edificazione di un monastero di passioniste a Lucca, come ella aveva ardentemente desiderato e dove riposano le sue spoglie. Molta importanza ebbe negli ultimi anni della sua esistenza la vicinanza dell'illustre e umilissimo passionista Germano Ruoppolo, al secolo Vincenzo, il quale non solo tessè un rapporto intimo e intenso con Gemma, che sovente lo appellava "babbo, babbo mio", ma ne fu poi unico, energico e persuadente postulatore per la beatificazione, di contro alle riluttanze del "miscredente" e superficiale Volpi. Il vero "padre spirituale" di Gemma fu Vincenzo-Germano Ruoppolo.
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