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Pubblicazione: Grosseto : AssociazioneCulturale Grossetana, [1983?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Un chien andalou è un cortometraggio del 1929 scritto, prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, e diretto dal solo Buñuel. È considerato il film più significativo del periodo del cinema surrealista. Prodotto in Francia nel 1928, ha le sue radici nel movimento cinematografico francese dell'avanguardia surrealista dell'epoca e si pone al contempo come critica verso movimenti precedenti, come il dadaismo, contro il quale contrappone la presenza di un contenuto, oltre al solo uso delle immagini originali e sorprendenti. Nel 1960, sotto la direzione di Buñuel, è stata aggiunta una colonna sonora al film. Buñuel ha usato la stessa musica che eseguì (usando registrazioni fonografiche) alla proiezione del 1929: il Liebestod dal Tristano e Isotta di Richard Wagner e due tango argentini.
Il cinema surrealista è una delle avanguardie del cinema francese degli anni venti del XX secolo. Si colloca nel periodo compreso tra il 1924 e il 1930, ed ebbe come protagonisti due spagnoli: Luis Buñuel e Salvador Dalí.
Margarita Lozano, all'anagrafe Margarita de las Flores Lozano Jiménez (Tetuan, 14 febbraio 1931), è un'attrice spagnola.
Catherine Deneuve, pseudonimo di Catherine Fabienne Dorléac (Parigi, 22 ottobre 1943), è un'attrice francese e ambasciatrice dell'UNESCO. Ha vinto nel 1998 la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 55ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per Place Vendôme, un Orso d'argento al Festival di Berlino, un David di Donatello e 2 Premi César a fronte di 13 candidature. Nel 1992 è stata candidata al premio Oscar alla miglior attrice per il film Indocina.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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