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Autore principale: Fantappiè, Carlo
Serie: Studi ; 0134
La Chiesa ortodossa, talvolta indicata anche come Chiesa ortodossa orientale, Chiesa cristiana d'Oriente o Chiesa cattolica ortodossa, è una comunione di Chiese cristiane nazionali, che sono o autocefale (cioè il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa in terra al di sopra di sé) o autonome (cioè dipendenti da un patriarcato, ma da esso distinte). Delle Chiese autocefale, nove sono patriarcati, storici o moderni. Come è indicato nelle pubblicazioni del Dipartimento di Statistiche delle Nazioni Unite, le denominazioni usate dai vari stati per indicare le religioni non sono uniformi. Così i cattolici sono identificati come "cattolici" in Portogallo, ma "cattolici romani" in Germania, e il termine "ortodosso", che in Etiopia indica soprattutto appartenenza alla Chiesa ortodossa etiope, una delle Chiese ortodosse orientali, in Romania indica soprattutto l'essere membri della Chiesa ortodossa romena, una delle Chiese che in inglese e tedesco sono anch'esse chiamate orientali (usando però Eastern, un vocabolo distinto da Oriental, anche se sinonimo), ma che in lingue che non dispongono di una simile coppia di sinonimi sono chiamate bizantine o calcedonesi. Queste ultime lingue attualmente riservano l'aggettivo "orientali" per le Chiese che non accettano il Concilio di Calcedonia.La Chiesa ortodossa, erede della cristianità dell'antico Impero romano, ridotto poi in quello chiamato dagli storici l'Impero bizantino, è ora suddivisa negli antichi quattro Patriarcati storici di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme della Pentarchia (senza il quinto, d'Occidente) e in diverse altre chiese autocefale (delle quali non tutte si chiamano patriarcati). Essa ritiene che solo al proprio interno, quindi in via esclusiva, sussista la continuità della Chiesa universale fondata da Gesù Cristo (proprio come lo ritiene, da parte sua, la Chiesa cattolica romana).
L'abbazia di San Colombano è uno dei più importanti centri monastici d'Europa, l'ultimo fondato in Italia da san Colombano nel 614 a Bobbio, in provincia di Piacenza. Sottoposto alla sua regola monastica e all'ordine di San Colombano, divenne benedettino verso il IX secolo.
L'Ordine di Sant'Agostino (in latino Ordo Fratrum Sancti Augustini), già detto degli eremitani di Sant'Agostino (in latino Ordo Eremitarum Sancti Augustini; sigla O.E.S.A.) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i frati di questo ordine mendicante, detti agostiniani, pospongono storicamente al loro nome la sigla O.S.A.Anche se la tradizione ne fa risalire le origini a sant'Agostino, l'ordine sorse nel 1244 dall'unione, promossa dal cardinale Riccardo Annibaldi e sancita da papa Innocenzo IV, delle fraternità di eremiti di Tuscia in un'unica famiglia religiosa sotto la guida di un priore generale e con la regola di sant'Agostino. Nel 1256 agli eremitani di sant'Agostino vennero unite altre congregazioni.Nel 1968 il capitolo generale approvò il mutamento del titolo dell'istituto da eremitani di Sant'Agostino a Ordine di Sant'Agostino.
Eremita è colui che vive, per sua scelta e in una certa misura, in isolamento dalla società, spesso in un luogo remoto. Le ragioni principali che possono portare ad una scelta del genere sono di solito spirituali o religiose.La scelta di solitudine, contemplazione e ascetismo che caratterizza la vita eremitica nasce in Oriente. L'Asia ha conosciuto fin dall'antichità forme di vita ascetica assimilabili alla vita eremitica nota al mondo mediterraneo, legate all'Induismo, al Taoismo e al Buddismo (VI secolo a.C. e precedenti). Spesso, nella letteratura religiosa e in quella laica, il termine "eremita" viene usato impropriamente ad indicare chiunque viva con uno stile di vita solitario, compreso il misantropo, e, in contesti religiosi, il termine è stato talvolta reso come sinonimo di "anacoreta" (dal greco ἀναχωρέω, anachōreō, che significa "ritirarsi", "partire per la regione al di fuori della città"), recluso e solitario. Tuttavia, è importante mantenere una chiara distinzione tra la vocazione degli eremiti e quella degli anacoreti.
La Chiesa d'Oriente (in siriaco ܥܕܬܐ ܕܡܕܢܚܐ Ēdṯāʾ d-Maḏenḥā), nota anche come Chiesa nestoriana, Chiesa persiana o Chiesa siriaca orientale, è stata una Chiesa cristiana nestoriana, sorta in Persia nel V secolo e durata fino al 1552. La separazione della Chiesa d'Oriente dalle altre Chiese cristiane avvenne per il rifiuto di accettare la definizione del Concilio di Efeso del 431, che condannò Nestorio e definì dogmaticamente che Maria è Theotókos (genitrice di Dio). A livello teologico, la Chiesa d'Oriente si caratterizzava quindi per il riconoscimento dei soli primi due concili ecumenici (Concilio di Nicea I del 325 e Concilio di Costantinopoli I del 381) e per la venerazione di Nestorio come santo. La Chiesa d'Oriente conobbe una rapida espansione che portò i suoi missionari a fondare comunità fino all'India (i cosiddetti "cristiani di san Tommaso") e alla Cina, dove la comunità monastica nestoriana stabilitasi a Chang'an (antico nome di Xi'an, capitale della Dinastia Tang) fu, nel VII secolo, la prima documentata comunità cristiana nel Paese orientale. Con lo scisma del 1552 la Chiesa d'Oriente si divise in due fazioni: la Chiesa cattolica caldea (che è poi tornata in comunione col Papa) e la Chiesa assira d'Oriente; da quest'ultima si è poi successivamente staccata, nel 1964, l'Antica Chiesa d'Oriente.
Il monachesimo (in greco antico: μοναχός, monachós, "persona solitaria") è un fenomeno caratterizzato da alcune rinunce agli interessi mondani per dedicarsi nel modo più completo alla propria spiritualità. Fonda le sue radici in oriente e in seguito in occidente. Molte religioni hanno creato elementi monastici: cristianesimo, induismo, buddhismo, giainismo, taoismo.
Record aggiornato il: 2023-10-10T01:46:36.910Z