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Autore principale: Franceschini, Stefano
Pubblicazione: Livorno : [2010]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
One è l'albumo jazz di debutto del pianista, arrangiatore, compositore Bob James, pubblicato il 17 aprile 1974. Fu un album importante, tra i primi di smooth jazz e famoso per la sua ultima traccia, Nautilus, spesso campionata nell'hip hop. One entrò in classifica su Billboard, raggiungendo la seconda posizione nella "Billboard Top Jazz Albums".
Robert McElhiney "Bob" James (Marshall, 25 dicembre 1939) è un pianista, arrangiatore, compositore e produttore discografico statunitense. Noto per la complessità dei suoi arrangiamenti e per il suo frequente lavoro con musica campionata, Bob James è un musicista vincitore di Grammy Award, considerato uno dei padri dello smooth jazz. È il fondatore del supergruppo Fourplay.
Lady Sings the Blues (in inglese: La signora canta il blues) è una canzone composta e portata al successo dalla cantante jazz statunitense Billie Holiday, che la incise a New York il 6 luglio del 1956, sull'omonimo album.
Strange Fruit (in inglese Strano frutto) è una canzone portata al successo dalla cantante jazz statunitense Billie Holiday, che la eseguì per la prima volta nel nightclub Café Society di New York nel 1939; nel mese di aprile venne pubblicato nel 78 giri Strange Fruit/Fine and Mellow.
Roberto Frizzo (Milano, 23 luglio 1946) è un chitarrista e musicista italiano. Durante gli anni sessanta e settanta, si afferma come session man richiesto da noti artisti e formazioni italiane. Nella sua carriera, stringe amicizia con Joe Cusumano, Demetrio Stratos, Franco Cerri, Ghigo Agosti, Bruno De Filippi, Vittorio Giuliani, il figlio Roberto Giuliani e personalità del jazz milanese .
Il jazz è un genere musicale nato agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali già utilizzate dagli schiavi afroamericani. Inizialmente aveva la forma di canzoni di lavoro nelle piantagioni e durante la costruzione di ferrovie e strade negli Stati Uniti e serviva a ritmare e coordinare i movimenti (il ritmo era binario). I primi musicisti suonavano musica a orecchio e le orchestre pionieristiche a New Orleans erano chiamate ragtime bands.Apporto notevole, a una prima evoluzione strumentale del jazz, fu dato dagli emigrati italiani di New Orleans che appunto aggiunsero altri strumenti musicali provenienti dalla tradizione italiana delle bande di paese: infatti tra i migliori musicisti di jazz figurano ovviamente afroamericani poi affiancati da italoamericani, come Nick La Rocca che formarono la Original Dixieland Jazz Band ossia la banda che diffuse il jazz negli U.S.A. producendo molti dischi.Il jazz arriverà a Chicago con Louis Armstrong e poi in Europa dove avrà un successo grandissimo. Con gli anni andrà modificandosi e diventerà anche una musica commerciale con lo swing fino a riprendere le tradizioni della cultura afroamericana delle prime jazz band col bebop. Nel jazz ci sono due forme principali: il blues, in 12 battute (3 frasi musicali), e la canzone, in 32 battute. Inizialmente l'essenza dell'improvvisazione era nella linea melodica, ciò è dovuto al fatto che il mezzo jazz prototipico (originale) è il gruppo di ottoni, in cui, dato che ogni suonatore può produrre una sola nota alla volta, gli assoli sono necessariamente melodici. Gli strumenti armonici di accompagnamento (pianoforte, chitarra, contrabbasso) vennero introdotti dopo. Sin dai primi tempi il jazz ha incorporato nel suo linguaggio i generi della musica popolare, del ragtime, del blues, della musica leggera e infine della musica colta, soprattutto statunitense. In tempi più recenti il jazz si è anche mescolato con tutti i generi musicali moderni anche non statunitensi, come il samba, la musica caraibica e il rock. Il jazz si è trasformato nel corso del ventesimo secolo evolvendosi in una grande varietà di stili e sottogeneri: dal dixieland di New Orleans dei primi anni, allo swing, delle big bands negli anni trenta e quaranta, dal bebop della seconda metà degli anni quaranta, al cool jazz e all'hard bop degli anni cinquanta, dal free jazz degli anni sessanta alla fusion degli anni settanta, fino alle contaminazioni con il funk e l'hip hop dei decenni successivi. L'uso di queste etichette non è stato poi molto gradito da tanti musicisti (jazzisti) che preferiscono definire la loro musica semplicemente come jazz. Dopo gli anni settanta il jazz è entrato a pieno diritto nella cosiddetta musica colta, entrando quindi nei corsi tenuti nelle scuole musicali e nei conservatori.
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Record aggiornato il: 2023-10-10T04:44:12.430Z