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Pubblicazione: Verona : Ente fiere ; Venezia : Arsenale, ©1991
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Abitare il tempo
Design pattern (traducibile in lingua italiana come schema progettuale, schema di progettazione, o schema architetturale), in informatica e specialmente nell'ambito dell'ingegneria del software, è un concetto che può essere definito "una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente". Si tratta di una descrizione o modello logico da applicare per la risoluzione di un problema che può presentarsi in diverse situazioni durante le fasi di progettazione e sviluppo del software, ancor prima della definizione dell'algoritmo risolutivo della parte computazionale. È un approccio spesso efficace nel contenere o ridurre il debito tecnico. I design pattern orientati agli oggetti tipicamente mostrano relazioni ed interazioni tra classi o oggetti, senza specificare le classi applicative finali coinvolte, risiedendo quindi nel dominio dei moduli e delle interconnessioni. Ad un livello più alto sono invece i pattern architetturali che hanno un ambito ben più ampio, descrivendo un pattern complessivo adottato dall'intero sistema, la cui implementazione logica dà vita a un framework.
Le fiere della Champagne è il nome collettivo con cui si indicano un gruppo di fiere che si tennero a partire dal XII secolo nella contea della Champagne, in Francia. Si svolgevano una volta all'anno nei centri di Lagny e Bar-sur-Aube, e due volte all'anno a Provins e Troyes. Oltre a queste principali, ne esistevano anche di secondarie. Il calendario era fissato in maniera tale che, per gran parte dell'anno, almeno una fiera fosse aperta, garantendo la continuità delle transazioni. Il successo di tali manifestazioni commerciali era dovuto principalmente alla sicurezza che i conti di Champagne garantivano ai mercanti e alla loro posizione geografica. Situate a metà strada tra il Mediterraneo e il Mar Baltico, divennero infatti il cardine del commercio europeo per circa due secoli. I mercanti italiani e provenzali scambiavano i prodotti mediterranei e orientali (tessuti, spezie) con quelli del nord (pellicce, resina), convogliati dai mercati fiamminghi e tedeschi. La necessità fece diventare le fiere uno dei luoghi in cui si riaffermò l'uso del denaro. Le monete a base argentea di Provins e di Troyes furono tra le prime ad essere accettate internazionalmente, assieme a quelle emesse dall'abbazia di San Martino di Tours, i cosiddetti "tornesi". In seguito, le fiere si affermarono anche come luogo di cambio tra le diverse valute. A partire dal 1300, l'apertura di nuove vie commerciali tra le Fiandre e il Nord Italia, le regioni più fiorenti dell'Europa di allora, determinarono la decadenza delle fiere della Champagne.
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Record aggiornato il: 2025-09-09T01:42:05.256Z