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Autore principale: Angelini, Natalia
Serie: Biblioteca di italiano e oltre ; 5
Serie: Biblioteca di Italiano e oltre [La Nuova Italia] ; 5
Le lingue dei segni sono lingue che veicolano i propri significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo. Sono utilizzate dalle comunità dei segnanti a cui appartengono in maggioranza persone sorde. È una forma di comunicazione che contiene aspetti verbali (i segni) e aspetti non verbali (le espressioni sovrasegmentali di intonazione per esempio) come tutte le lingue parlate o dei segni. Nel 2017, l’ONU ha stabilito che, a partire dal 2018, il 23 settembre di ogni anno venga festeggiata la Giornata internazionale delle lingue dei segni.
La lingua dei segni Italiana, in acronimo LIS, è una lingua naturale veicolata attraverso il canale visivo-gestuale e utilizzata nel territorio italiano da parte dei componenti della comunità sorda segnante, che possono essere sordi o udenti, segnanti nativi o tardivi.
La lingua dei segni internazionale (ISL, International Sign Language), detta anche Gestuno, è una lingua dei segni sviluppata dalla fondazione del World Federation of the Deaf negli anni '50 del '900. Partendo dalla considerazione che, durante i congressi organizzati dalla Federazione Mondiale dei Sordi a partire dal 1951, i partecipanti erano in grado di comunicare tra loro e condurre molte delle attività previste dal programma, pur provenendo da diversi Paesi, era stato deciso di compilare una lista di segni "internazionali", che facilitasse il superamento delle barriere linguistiche. A questo scopo fu creata una Commissione Internazionale di esperti della Federazione Mondiale dei Sordi che nel 1975 pubblicò il volume intitolato Gestuno. International Sign Language of the Deaf / Langage Gestuel International des Sourds, in cui erano stati selezionati i segni spontanei e più usati dai sordi di diversi Paesi, circa 1.500 segni. Trattandosi di una proposta esclusivamente lessicale, in questi anni Gestuno è stato utilizzato, talvolta, in contesti di incontri internazionali, senza però acquisire mai le caratteristiche di una vera e propria lingua.
L'area di Broca (o area del linguaggio articolato) è una parte dell'emisfero cerebrale dominante, localizzata nel piede della terza circonvoluzione frontale, la cui funzione è coinvolta nell'elaborazione del linguaggio. Tale area può anche essere descritta come l'unione dell'area 44 e 45 di Brodmann ed è connessa all'area di Wernicke da un percorso neurale detto fascicolo arcuato. Prende il nome dal medico e anatomista francese Paul Broca, il primo a descriverla nel 1861 dopo aver condotto l'autopsia di un paziente afasico, monsieur Leborgne, anche detto paziente Tan, perché tan tan erano le uniche parole che egli riusciva a pronunciare. Il primo che si accorse che questa regione fosse implicata nella facoltà del linguaggio fu il medico italiano Bartolomeo Panizza (1785-1867).
Le lingue dei segni ufficialmente riconosciute sono le lingue dei segni che, in alcuni Stati, sono riconosciute dalla Costituzione e/o dalle leggi. Esistono oltre trecento lingue dei segni in uso nel mondo al giorno d'oggi. Il loro numero non è noto con certezza: nuove lingue dei segni emergono spesso attraverso creolizzazione e glottogenesi (ed, occasionalmente, attraverso la pianificazione della lingua). In alcuni paesi, come lo Sri Lanka e la Tanzania, ogni scuola per sordi può avere un linguaggio separato, noto solo ai suoi studenti e, talvolta, negato dalla scuola per udenti; d'altra parte, alcuni paesi diversi possono condividere la stessa lingua dei segni, anche se a volte chiamata con nomi diversi (è il caso delle lingue dei segni croata e serba e di quella indiana e pakistana). Le lingue dei segni dei sordi sorgono anche al di fuori delle istituzioni scolastiche, soprattutto nelle comunità di villaggi con alti livelli di sordità congenita, ma ci sono notevoli lingue dei segni sviluppate per gli udenti, come le lingue discorso-tabù utilizzate dagli aborigeni in Australia. Gli studiosi stanno facendo dei sondaggi sul campo per identificare le lingue dei segni in uso in tutto il mondo.
Le lingue dei segni ufficialmente riconosciute sono le lingue dei segni che, in alcuni Stati, sono riconosciute dalla Costituzione e/o dalle leggi. Esistono oltre trecento lingue dei segni in uso nel mondo al giorno d'oggi. Il loro numero non è noto con certezza: nuove lingue dei segni emergono spesso attraverso creolizzazione e glottogenesi (ed, occasionalmente, attraverso la pianificazione della lingua). In alcuni paesi, come lo Sri Lanka e la Tanzania, ogni scuola per sordi può avere un linguaggio separato, noto solo ai suoi studenti e, talvolta, negato dalla scuola per udenti; d'altra parte, alcuni paesi diversi possono condividere la stessa lingua dei segni, anche se a volte chiamata con nomi diversi (è il caso delle lingue dei segni croata e serba e di quella indiana e pakistana). Le lingue dei segni dei sordi sorgono anche al di fuori delle istituzioni scolastiche, soprattutto nelle comunità di villaggi con alti livelli di sordità congenita, ma ci sono notevoli lingue dei segni sviluppate per gli udenti, come le lingue discorso-tabù utilizzate dagli aborigeni in Australia. Gli studiosi stanno facendo dei sondaggi sul campo per identificare le lingue dei segni in uso in tutto il mondo.
Record aggiornato il: 2023-06-29T02:00:25.514Z