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Autore principale: Dini, Francesco
Introduzione al narcisismo è un saggio in tedesco scritto da Sigmund Freud tra il 1913 e il 1914, anno in cui fu pubblicato sotto il titolo Zur Einführung des Narzißmus in Jahrbuch der Psychoanalyse come articolo d'apertura. Il saggio consta di tre capitoli in cui il medico viennese presenta lo stadio narcisistico, derivando il termine dalla leggenda di Narciso, come una fase evolutiva della libido sessuale, a cavallo tra la fase sadico-anale e quella più propriamente oggettuale. Secondo Freud in questo stadio la libido prende come primo oggetto l'Io stesso del bambino e solo in un momento successivo questo investimento libidico si rivolgerà invece ad un oggetto esterno. Sempre in questo volume l'autore introduce l'importante concetto di ideale dell'Io, concetto che negli anni seguenti porterà alla definizione freudiana del Super-io.
Introduzione alla metafisica (in tedesco: Einführung in die Metaphysik) è un'opera del filosofo tedesco Martin Heidegger. Consiste nella versione pubblicata del corso di lezioni che egli tenne nel semestre estivo del 1935 presso l'Università di Friburgo in Brisgovia, con l'aggiunta di alcune integrazioni. L'opera è stata per la prima volta pubblicata a Tubinga nel 1953 ed è entrata, al volume 40, nella Gesamtausgabe, pubblicata dalla casa editrice Vittorio Klostermann di Francoforte sul Meno nel 1983. In lingua italiana è stata tradotta da Giuseppe Masi e pubblicata dalla casa editrice Mursia di Milano nel 1968 con una introduzione di Gianni Vattimo.
La letteratura di una certa lingua è l'insieme delle opere scritte e pervenute fino al presente. Tale definizione non è affatto scontata e va precisata sotto diversi aspetti. Da un lato, le definizioni che sono state date del termine, sensibili a diverse ideologie, visioni del mondo, sensibilità politiche o filosofiche, sono diverse tra loro e spesso assolutamente inconciliabili. Assai varia è anche la misura del "campo" della letteratura e incerta la definizione di ciò che letteratura non è, tanto che vi è stato chi ha affermato che letteratura è ciò che viene chiamato letteratura, chi ha trovato nell'impossibilità della definizione la sola definizione possibile, o chi, sottolineando "la polivalenza e ambiguità del fenomeno letterario", sostiene tuttavia che "non tutto ciò che è scritto è letteratura, per diventarlo, un testo scritto dev'essere mosso da un'intenzionalità precisa e da una conseguente logica strutturante". È tuttavia vero che la letteratura di una nazione costituisce una "sintesi organica dell'anima e del pensiero d'un popolo", ovvero uno specchio della rispettiva società in un tempo definito e che varia di opera in opera.
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