Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Taranto (; Tarde - AFI: [ˈtardə] - in dialetto tarantino) è un comune italiano di 189 823 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, in Puglia, situato sull'estremità nord occidentale della regione storico-geografica denominata Salento, nonché sull'estremità orientale della zona costiera denominata Arco ionico tarantino. Fu fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C. col nome di Taras. La città, grazie alla sua posizione strategica al centro dell'omonimo golfo, alla fertilità del suo territorio e al commercio, divenne la più importante Polis della Magna Grecia e una tra le città di maggior rilievo in tutto il mondo antico, affermandosi come un fiorente centro culturale, economico e militare, che diede i natali a intellettuali del calibro di Archita, Aristosseno, Livio Andronico, Leonida ed Eraclide di Taranto nonché ad atleti le cui gesta divennero leggendarie in tutto il mondo greco, come Icco e il cosiddetto Atleta di Taranto. All'apice del suo sviluppo, raggiunse l'egemonia sulle altre colonie greche del Sud Italia e venne scelta come sede della lega italiota. Fu l'ultima città magnogreca a cadere in seguito all'espansione di Roma, non prima di aver ingaggiato con essa le cosiddette guerre pirriche, un conflitto durato 5 anni. Pur sconfitta, continuò a esercitare una grandissima influenza culturale sul resto dell'Italia meridionale e sulla stessa Roma, entrando a far parte dell'immaginario collettivo del tempo come luogo contraddistinto da opulenza e da ingenti bellezze naturali, celebrate da Orazio e numerosi altri autori. Nel periodo normanno, divenne capitale del Principato di Taranto, che durante i suoi 377 anni di storia arrivò a comprendere la quasi totalità del Salento. Taranto dà il nome alla specie Lycosa tarantula (ragno lupo), un tempo molto comune nelle campagne locali, cui si devono i termini tarantella e tarantismo, nonché la parola tarantola, usata oggi per indicare i noti ragni della famiglia Theraphosidae. È soprannominata la Città dei due mari, per la sua peculiare posizione a cavallo di mar Grande e mar Piccolo. Nel primo, nei pressi delle Isole Cheradi, antistanti la città, vive e prospera una storica popolazione di delfini e altri cetacei; nel secondo è praticata da secoli e in larga scala la mitilicoltura, i cui prodotti sono noti a livello mondiale per la loro unicità. La città è sede dell'Arsenale marittimo della Marina Militare, dell'Ilva, uno tra i maggiori complessi industriali d'Europa per la produzione dell'acciaio, e del Museo archeologico nazionale MArTA, che è tra i musei più importanti d'Italia.
Monopoli (AFI: [mo'nɔpoli]; Menòpele in dialetto monopolitano, pron. [mə'nɔpələ], ) è un comune italiano di 48 792 abitanti della città metropolitana di Bari, in Puglia. Monopoli rappresenta, sull'Adriatico, uno dei porti più attivi e popolosi della regione. Il suo caratteristico centro storico di origine alto-medievale, sovrapposto ai resti di un abitato messapico fortificato già nel V secolo a.C., si affaccia sul mare circondato da alte mura. Monopoli è anche detta, erroneamente, la città delle 99 contrade; tale dicitura rappresenta una iperbole turistica, dal momento che da delibera comunale del 1971 e come è evidente dalle attuali mappe turistiche cittadine, la città comprende 91 contrade: si tratta di suddivisioni amministrative dell'area anticamente posta fuori dalle mura di cinta, i cui toponimi rievocano antichi casali scomparsi, la presenza di una masseria, di una chiesa o altri riferimenti storico-geografici.
I Carmelitani scalzi (in latino Ordo Fratrum Discalceatorum Beatae Mariae Virginis de Monte Carmelo) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I frati di questo ordine mendicante pospongono al loro nome la sigla O.C.D.L'ordine deriva dalla riforma scalza introdotta nel 1562 nel monastero femminile di San Giuseppe d'Ávila da santa Teresa di Gesù ed estesa al ramo maschile dell'ordine carmelitano a opera di san Giovanni della Croce con la fondazione del conventino di Duruelo nel 1568.Gli scalzi furono riconosciuti prima come provincia (1580) e poi come congregazione (1587) all'interno dell'ordine carmelitano, dal quale si separarono definitivamente nel 1593. Dopo la separazione dal ramo "calzato" i religiosi si divisero in due congregazioni autonome (di San Giuseppe in Spagna e di Sant'Elia in Italia), riunite da papa Pio IX nel 1875.L'abito dei frati è di colore bruno ed è costituito da veste talare stretta alla vita da una cintura, scapolare e cappuccio; nelle occasioni solenni si aggiungono cappa e cappuccio bianchi.I carmelitani scalzi sono innanzitutto dediti alla vita contemplativa e, secondariamente, alle attività pastorali (direzione spirituale, predicazione) e al lavoro missionario.
Record aggiornato il: 2025-09-23T01:53:58.804Z