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Autore principale: Fo, Dario
Manuale d'amore 3 è un film del 2011 diretto da Giovanni Veronesi. È l'ideale seguito di Manuale d'amore (2005) e Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi (2007) A differenza dei due film precedenti, ambedue composti da quattro episodi, Manuale d'amore 3 è costituito da tre suddivisioni narrative: Giovinezza con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti e Valeria Solarino, Maturità con Carlo Verdone e Donatella Finocchiaro ed Oltre la maturità, con Monica Bellucci, Robert De Niro e Michele Placido.I 3 episodi sono legati l'uno all'altro dal filo conduttore di un tassista, Cupido, interpretato da Emanuele Propizio.
Franca Gandolfi, nata Guarnaccia e vedova Modugno (Messina, 27 novembre 1932), è un'ex attrice e cantante italiana che è stata attiva nel cinema italiano dal 1952 al 1963.
Toto Cutugno, pseudonimo di Salvatore Cutugno (Tendola, 7 luglio 1943), è un cantautore, compositore, paroliere e conduttore televisivo italiano. Con oltre 100 milioni di copie vendute nel mondo, si stima sia tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani, sia come produttore e autore di canzoni per altri, in particolare per Adriano Celentano, a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Ha partecipato, da solista, in coppia o insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival di Sanremo, vincendolo una sola volta nel 1980 con Solo noi, giungendo sei volte secondo e una volta terzo; riguardo a tale manifestazione canora, ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani da lui scritti per altri artisti. Nel 1990 ha vinto l'Eurovision Song Contest, secondo italiano di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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