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Fa parte di: La seconda guerra mondiale
Fa parte di: La seconda guerra mondiale
La Luftwaffe (letteralmente: "arma dell'aria", pronuncia: [ˈlʊftˌvafə] ) fu l'aviazione militare tedesca, parte integrante della Wehrmacht durante il secondo conflitto mondiale. Coinvolta in tutti i teatri di guerra, contribuì, soprattutto durante i primi anni del conflitto, alla buona riuscita della tattica della "guerra lampo" adottata dalle forze armate tedesche. Vittoriosa in Polonia e in Francia, subì una prima battuta d'arresto nella battaglia d'Inghilterra scontrandosi contro la Royal Air Force britannica, per poi rivolgere gran parte della sua attenzione al fronte orientale, dove durante l'operazione Barbarossa conquistò in un primo tempo la superiorità aerea sull'inesperta aviazione sovietica. Il procedere del conflitto e il rovesciamento delle sorti della guerra significarono per la Luftwaffe la progressiva concentrazione delle forze nella difesa dello spazio aereo tedesco minacciato dai bombardieri britannici e statunitensi. L'avanzata Alleata fu però inesorabile e l'aviazione tedesca, in crescente inferiorità numerica e con insufficienti quantità di carburante, perse progressivamente il controllo dei cieli su tutti i fronti e non riuscì ad arginare l'offensiva Alleata nonostante l'impiego congiunto dei reparti contraerei (FlaK) e di rivoluzionari caccia a reazione, la cui produzione non fu mai numericamente sufficiente a influire realmente sui combattimenti contro le soverchianti forze aeree degli avversari. La Luftwaffe ebbe sotto il proprio controllo anche le unità di paracadutisti (Fallschirmjäger) e altre formazioni terrestri.
Wehrmacht (/ˈveːɐ̯ˌmaxt/; dal tedesco: "Forza di Difesa") è il nome assunto dalle Forze Armate tedesche con la riforma del 1935 e per tutta la durata della seconda guerra mondiale, fino all'agosto 1946, quando fu formalmente sciolta dopo la resa incondizionata della Germania del 7 maggio 1945. Dalle ceneri delle forze armate dell'Impero tedesco, a partire dal 1919 si erano costituite quelle della Repubblica di Weimar, che nel 1921 avevano preso il nome di Reichswehr, mantenuto fino al 1935. In seguito alla sconfitta della Germania nel secondo conflitto mondiale, le due repubbliche nate nel 1949 si sarebbero dotate ciascuna di un proprio strumento di difesa: la Bundeswehr (1955) nella Repubblica Federale di Germania, e la Nationale Volksarmee (1956) nella Repubblica Democratica Tedesca. La Wehrmacht era costituita da tre Forze Armate: Heer (Esercito) Kriegsmarine (Marina militare) Luftwaffe (Aeronautica militare)Era sottoposta ad un Comando supremo denominato Oberkommando der Wehrmacht (OKW), cui sottostavano i Comandi supremi delle tre Forze Armate, che tuttavia godevano di larga autonomia. Il primo comandante in capo della Wehrmacht fu il feldmaresciallo Werner von Blomberg che venne destituito nel 1938 dal Führer Adolf Hitler che assunse da quel momento anche la guida suprema delle forze armate tedesche. La Wehrmacht, che acquisì una formidabile reputazione di efficienza bellica durante la seconda guerra mondiale ed occupò per un certo periodo di tempo gran parte dell'Europa, viene considerata la più grande forza combattente della storia tedesca e quella dotata di maggior potere rispetto a qualsiasi altra precedente formazione militare germanica.
La campagna di Francia (nella storiografia francese Bataille de France, nella storiografia tedesca Westfeldzug), fu l'insieme delle operazioni militari tedesche che portarono all'invasione della Francia, del Belgio, dei Paesi Bassi e del Lussemburgo durante la seconda guerra mondiale. La campagna militare consistette in due grandi operazioni denominate dal comando supremo tedesco, Fall Gelb ("caso giallo") e Fall Rot ("caso rosso"). La prima operazione, iniziata il 10 maggio 1940 al termine della cosiddetta "strana guerra", si riferisce all'invasione tedesca del Belgio, dei Paesi Bassi, del Lussemburgo e della Francia. Mentre la seconda operazione si riferisce all'aggiramento della Linea Maginot e del consolidamento dell'avanzata all'interno della Francia. La Wehrmacht, contrariamente alle previsioni alleate, impegnò la maggior parte delle proprie forze corazzate nelle Ardenne con la manovra detta Sichelschnitt ("colpo di falce"), aggirando in tal modo la Linea Maginot e cogliendo impreparati gli Alleati. Il 10 giugno l'Italia dichiarò guerra alla Francia, mentre il 14 giugno Parigi venne occupata dalle truppe tedesche, e il governo francese riparava a Bordeaux. La Francia capitolò il 25 giugno. La guerra sul fronte occidentale si concluse con una spettacolare vittoria tedesca, ottenuta grazie all'ampio impiego delle forze corazzate e meccanizzate, la cooperazione fra le forze di terra e la Luftwaffe, e i lanci di paracadutisti oltre le linee nemiche. Stipulata la pace, la Francia venne divisa in una zona militare di occupazione a nord e lungo le coste dell'Atlantico, mentre a sud fu instaurato un governo collaborazionista, la Repubblica di Vichy. Il Corpo di Spedizione Britannico (BEF) venne evacuato dal territorio francese durante la battaglia di Dunkerque, nell'ambito dell'operazione Dynamo, assieme a diverse unità francesi che erano scampate all'accerchiamento, durante le prime fasi dell'attacco tedesco, e che costituirono il nucleo della forze della Francia Libera sotto il comando di Charles de Gaulle. La Francia rimase occupata per quattro anni durante i quali venne costruito un imponente sistema difensivo, il Vallo Atlantico, allo scopo di prevenire sbarchi degli Alleati nell'Europa continentale. Solo con lo sbarco in Normandia del giugno 1944, iniziò la campagna di liberazione della Francia dal regime nazista.
La battaglia di Mosca (in tedesco Schlacht um Moskau, in russo Битва за Москву), combattuta nel periodo tra l'autunno del 1941 e l'inverno del 1942 tra le forze della Germania e dell'Unione Sovietica sul fronte orientale, durante la seconda guerra mondiale, costituì l'unico tentativo della Wehrmacht di conquistare e occupare la capitale sovietica. L'offensiva tedesca venne dapprima bloccata alle porte di Mosca e successivamente le truppe vennero costrette a indietreggiare, riuscendo tuttavia a impedire che la controffensiva dell'Armata Rossa accerchiasse e distruggesse le forze impegnate nell'attacco alla città. La mancata conquista di Mosca precluse la realizzazione del piano strategico dell'Alto comando tedesco, che, nel quadro della stesura dell'operazione Barbarossa, prevedeva la conquista della capitale prima del sopraggiungere dell'inverno e costituì, insieme alla sconfitta nella battaglia d'Inghilterra, il secondo significativo punto di svolta nel conflitto a sfavore dei tedeschi.
Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa, in russo :Operatsiya Barbarossa ) fu la denominazione in codice tedesca per l'invasione dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale; tale nome fu ispirato dalle gesta dell'imperatore Federico Barbarossa. L'attacco, previsto originariamente per il 15 maggio 1941, venne posposto da Hitler prima al 27 dello stesso mese e successivamente al 22 giugno, a causa del colpo di Stato anti-tedesco di Belgrado.Fu la più vasta operazione militare terrestre di tutti i tempi; il fronte orientale, aperto con l'inizio dell'operazione, fu il più grande e importante teatro bellico dell'intera seconda guerra mondiale e vi si svolsero alcune tra le più grandi e sanguinose battaglie della storia. Nei quattro anni che seguirono l'apertura delle ostilità tra Germania e Unione Sovietica, decine di milioni di militari e civili persero la vita o patirono enormi sofferenze, sia a causa degli aspri e incessanti scontri sia delle condizioni di vita miserevoli in cui vennero a trovarsi. L'operazione, il cui studio iniziò meno di due mesi dopo il deludente risultato della battaglia d'Inghilterra, avrebbe dovuto costituire un punto di svolta decisivo per assicurare la vittoria totale del Terzo Reich e il suo predominio sul blocco continentale eurasiatico, ma il suo fallimento, assorbendo buona parte delle risorse umane, economiche e militari della Germania, né provocò la sua completa disfatta.
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