Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Serie: Horror d'essay ; 25
Serie: Horror d'essai ; 25
Serie: Horror d'essai ; 25
Il gabinetto del dottor Caligari (Das Cabinet des Dr. Caligari) è un film muto del 1920 diretto da Robert Wiene.L'opera è considerata il simbolo del cinema espressionista tedesco. Gioca moltissimo con il tema del doppio e la difficile distinzione tra allucinazione e realtà, supportata da una scenografia allucinante e caratterizzata da forme zigzaganti.
Il cinema espressionista è una delle avanguardie del cinema tedesco degli anni dieci e venti del XX secolo.
Robert Wiene (Breslavia, 27 aprile 1873 – Parigi, 17 luglio 1938) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco. È considerato uno dei più grandi e influenti registi del cinema espressionista tedesco. Tra le sue opere ricordiamo Il gabinetto del dottor Caligari.
Conrad Veidt, pseudonimo di Hans Walter Konrad Veidt (Potsdam, 22 gennaio 1893 – Hollywood, 3 aprile 1943), è stato un attore tedesco naturalizzato britannico. Principalmente noto per aver interpretato il personaggio di Cesare ne Il gabinetto del dottor Caligari (1920), è ricordato come uno degli attori che seppero meglio interpretare la figura del cattivo. Stella del cinema muto tedesco, nella sua carriera recitò in un centinaio di pellicole. Nel 1942 girò a Hollywood Casablanca, in cui interpretò il ruolo del maggiore Strasser, il comandante tedesco; fu il suo penultimo ruolo: morì prematuramente nel 1943. La sua ultima pellicola fu Al di sopra di ogni sospetto di Richard Thorpe.
Il gabinetto delle figure di cera (Das Wachsfigurenkabinett) è un film del 1924 diretto dal regista tedesco Paul Leni. Il film è noto anche con il titolo Tre amori fantastici.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2023-06-29T01:55:16.471Z