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Serie: I Diamanti dell'arte / diretta da Alberto Busignani. Biblioteca di pittura, scultura e architettura
'Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa \xe2\x80\x93 Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra\' Angelico, fu un pittore italiano.\nFu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982, anche se gi\xc3\xa0 dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l\'emozionante religiosit\xc3\xa0 di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanit\xc3\xa0 e umilt\xc3\xa0. Fu Giorgio Vasari, ne Le vite ad aggiungere al suo nome l\'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino.\nFrate domenicano, cerc\xc3\xb2 di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l\'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell\'arte e il valore mistico della luce.\n\n'
"L'Annunciazione \xc3\xa8 un'opera di fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico (tempera su tavola, 154x194 cm il pannello centrale, 194x194 compresa la predella) conservata nel Museo del Prado a Madrid e databile alla met\xc3\xa0 degli anni trenta del Quattrocento. L'opera \xc3\xa8 probabilmente la terza di una serie di tre grandi tavole dell'Annunciazione dipinte dall'Angelico negli anni trenta del Quattrocento; le altre due sono l'Annunciazione di Cortona e l'Annunciazione di San Giovanni Valdarno. La datazione non \xc3\xa8 per\xc3\xb2 concorde ed alcuni storici dell'arte invertono la serie, proponendo la tavola del Prado come la prima.\n\n"
'Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa \xe2\x80\x93 Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra\' Angelico, fu un pittore italiano.\nFu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982, anche se gi\xc3\xa0 dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l\'emozionante religiosit\xc3\xa0 di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanit\xc3\xa0 e umilt\xc3\xa0. Fu Giorgio Vasari, ne Le vite ad aggiungere al suo nome l\'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino.\nFrate domenicano, cerc\xc3\xb2 di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l\'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell\'arte e il valore mistico della luce.\n\n'
'Il Cristo deriso \xc3\xa8 uno degli affreschi di Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 195x159 cm e si tratta di una delle opere sicuramente autografe del maestro, risalente al 1438-1440.'
'Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa \xe2\x80\x93 Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra\' Angelico, fu un pittore italiano.\nFu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982, anche se gi\xc3\xa0 dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l\'emozionante religiosit\xc3\xa0 di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanit\xc3\xa0 e umilt\xc3\xa0. Fu Giorgio Vasari, ne Le vite ad aggiungere al suo nome l\'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino.\nFrate domenicano, cerc\xc3\xb2 di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l\'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell\'arte e il valore mistico della luce.\n\n'
"La Breve ma veridica storia della pittura italiana \xc3\xa8 un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.\n\n"