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Edizione: 2. ed. ampliata
Pubblicazione: Castelfiorentino : Cassa Rurale ed Artigiana di Cambiano di Castelfiorentino
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
'Le ceramiche ingobbiate e graffite di Pisa vennero prodotte tra la met\xc3\xa0 del XV fino al XIX secolo.\nQuest\xe2\x80\x99arco temporale costituisce un momento di svolta per la produzione del vasellame prodotto in citt\xc3\xa0, in quanto si assiste all\xe2\x80\x99introduzione di una nuova tecnica nelle officine ceramiche che gi\xc3\xa0 producevano a partire dai primi decenni del Duecento maioliche arcaiche.\nLa nuova tecnica veniva comunemente chiamata ingobbiatura e prevedeva il rivestimento del corpo ceramico essiccato con una miscela liquida a base di argille caoliniche bianche che, una volta raggiunto il giusto grado di asciugatura, poteva essere arricchita da decorazioni.\nLe decorazioni potevano essere graffite \xe2\x80\x9ca punta\xe2\x80\x9d, \xe2\x80\x9ca fondo ribassato\xe2\x80\x9d e \xe2\x80\x9ca stecca\xe2\x80\x9d e/o anche dipinte.\nLe testimonianze relative alla graffitura pervenute mostrano una tendenza produttiva che spesso privilegia gli esemplari monocromi ma non mancano esempi di arricchimento cromatico volti a far risaltare le incisioni con pennellate in verde e/o giallo (sporadicamente in bruno/violaceo). Le ceramiche ingobbiate e graffite venivano poi rivestite con una vetrina piombifera prima della seconda cottura, in modo che la superficie dei manufatti acquistasse impermeabilit\xc3\xa0 e che i decori fossero protetti.\n\n'