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Pubblicazione: Roma : [s.n.]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: seriale, Lingua: ita, Paese: IT
"I Musei Vaticani sono il polo museale della Citt\xc3\xa0 del Vaticano, in Roma.\nFondati da papa Giulio II nel XVI secolo, occupano gran parte del vasto cortile del Belvedere e sono una delle raccolte d'arte pi\xc3\xb9 grandi del mondo, dal momento che espongono l'enorme collezione di opere d'arte accumulata nei secoli dai papi: la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello sono parte delle opere che i visitatori possono ammirare nel loro percorso.\nBench\xc3\xa9 i musei si trovino interamente in territorio vaticano, il loro ingresso si trova in territorio italiano, in viale Vaticano 6 a Roma.\nIl museo ha un'affluenza media annua di circa sei milioni e mezzo di visitatori da tutto il mondo (pi\xc3\xb9 di 6 700 000 nel 2018).\nDal 1\xc2\xba gennaio 2017 il direttore del complesso \xc3\xa8 Barbara Jatta, prima donna ad assumere tale incarico."
'La volta della Cappella Sistina contiene un celeberrimo ciclo di affreschi di Michelangelo Buonarroti, realizzato nel 1508-1512 e considerato uno dei capolavori assoluti e pi\xc3\xb9 importanti dell\'arte occidentale. Commissionato da papa Giulio II fu un\'immane sfida per l\'artista che, oltre a non sentire la pittura come arte a lui pi\xc3\xb9 congeniale (si dichiar\xc3\xb2 sempre scultore), termin\xc3\xb2 la complessa decorazione di quasi 500 m\xc2\xb2 a tempo di record e quasi in solitaria.\nIl ciclo di affreschi completava iconologicamente le Storie di Ges\xc3\xb9 e di Mos\xc3\xa8 realizzate da un team di pittori (tra cui Botticelli, Ghirlandaio, Perugino, Signorelli e Cosimo Rosselli) nel 1481-1482, al tempo di Sisto IV; Michelangelo dipinse infatti sulla volta le storie dell\'umanit\xc3\xa0 "ante legem", cio\xc3\xa8 prima che Dio inviasse le Tavole della Legge a Mos\xc3\xa8.\n\n'
"Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 \xe2\x80\x93 Roma, 18 febbraio 1564) \xc3\xa8 stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano.\nProtagonista del Rinascimento italiano, gi\xc3\xa0 in vita fu riconosciuto come uno dei pi\xc3\xb9 grandi artisti di tutti i tempi. Personalit\xc3\xa0 tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome \xc3\xa8 legato ad alcune delle pi\xc3\xb9 maestose opere dell'arte occidentale tra cui si devono senz'altro citare il David, il Mos\xc3\xa8, la Piet\xc3\xa0 del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo. \nLo studio delle sue opere segn\xc3\xb2 le generazioni successive dando vita, con altri modelli, al manierismo.\n\n"
'Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino, Il divin pittore o come Pietro Perugino (Citt\xc3\xa0 della Pieve, 1448 circa \xe2\x80\x93 Fontignano, febbraio 1523), \xc3\xa8 stato un pittore e imprenditore italiano.\nTitolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il pi\xc3\xb9 noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi: "il meglio maestro d\xe2\x80\x99Italia\xe2\x80\x9d . Frequent\xc3\xb2 la bottega del Verrocchio insieme a Botticelli e Leonardo da Vinci. \xc3\x88 considerato uno dei massimi esponenti dell\'umanesimo ed il pi\xc3\xb9 grande rappresentante della pittura umbra del XV secolo. Collabor\xc3\xb2 nelle decorazioni della Cappella Sistina con Sandro Botticelli, dove dipinse la sua opera pi\xc3\xb9 famosa, Consegna delle chiavi. Mor\xc3\xac a Fontignano, frazione di Perugia nel 1523, luogo in cui aveva cercato rifugio dalla peste bubbonica.\nFuse insieme la luce e la monumentalit\xc3\xa0 di Piero della Francesca con il naturalismo e i modi lineari di Andrea del Verrocchio, filtrandoli attraverso i modi gentili della pittura umbra. Fu maestro di Raffaello.'
"Le sibille (in greco antico: \xce\xa3\xce\xaf\xce\xb2\xcf\x85\xce\xbb\xce\xbb\xce\xb1, S\xc3\xadbylla; in latino: Sibylla) sono sia dei personaggi storicamente esistiti, che figure mitologiche greche e romane. Erano vergini ispirate da un dio (solitamente Apollo) \ndotate di virt\xc3\xb9 profetiche ed in grado di fare predizioni e fornire responsi, ma in forma oscura o ambivalente.\nLeggendarie profetesse, erano collocate in diversi luoghi del bacino del Mediterraneo come a Cuma in Italia, a Delfi in Grecia, o in Africa ed Asia Minore. \nTra le pi\xc3\xb9 conosciute, la Sibilla Eritrea, la Sibilla Cumana e la Sibilla Delfica che sono rappresentanti di altrettanti gruppi come gli ionici, gli italici e gli orientali. \nNella Roma repubblicana e imperiale un collegio di sacerdoti custodiva gli Oracoli sibillini, testi sacri di origine etrusca, consultati in caso di pericoli o di catastrofi.\nDal II secolo a.C. si sviluppa negli ambienti ebraici romanizzati un'interpretazione dei vaticini delle Sibille corrispondente alle attese messianiche. Successivamente i cristiani videro nelle predizioni delle veggenti pagane preannunci dell'avvento di Ges\xc3\xb9 Cristo e del suo ritorno finale.\n\n"