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Serie: In ventiquattresimo
Serie: Collezione in ventiquattresimo
Serie: Collezione in ventiquattresimo
Serie: Le lettere ; 41
Serie: Le occasioni
'Maria Amalia Giuseppa Giovanna Antonia Luisa d\'Asburgo-Lorena (Vienna, 26 febbraio 1746 \xe2\x80\x93 Praga, 18 giugno 1806) nata arciduchessa d\'Austria, fu duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla come moglie di Ferdinando I di Parma.\nEra l\'ottava figlia dell\'imperatrice Maria Teresa d\'Austria e dell\'imperatore Francesco Stefano di Lorena; per suggellare l\'alleanza con i Borbone di Parma venne data in sposa nel 1768 al duca Ferdinando I di Parma, Piacenza e Guastalla. Intelligente e volitiva, riusc\xc3\xac a promuovere numerose riforme ed era molto amata dal popolo, che la chiamava con affetto la Signora. Con il passare degli anni, Ferdinando lasci\xc3\xb2 le redini del regno a Maria Amalia, la quale govern\xc3\xb2 de facto il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Nel 1773, a seguito della nascita dell\'erede dei duchi, Maria Amalia entr\xc3\xb2 a far parte del Consiglio della Corona di Parma e divent\xc3\xb2 l\'unico vero monarca del Ducato di Parma.\nDopo l\'esecuzione della sorella Maria Antonietta di Francia, Maria Amalia decise di non essere pi\xc3\xb9 sostenitrice del "dispotismo illuminato" e si schier\xc3\xb2 dalla parte dei pi\xc3\xb9 accaniti conservatori.\nNel 1796, con l\'invasione napoleonica del Ducato di Parma, dovette fuggire a Praga con le figlie maggiori, ma mor\xc3\xac prima di vedere la restaurazione dei Borbone di Parma sul trono del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Quando Napoleone Bonaparte seppe della sua morte, disse: Maria Amalia \xc3\xa8 stata a tutti gli effetti l\'unico vero uomo della casa d\'Asburgo.'
"Maria Carolina Luisa Giuseppa Giovanna Antonia d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Carolina d'Austria (Vienna, 13 agosto 1752 \xe2\x80\x93 Vienna, 8 settembre 1814), nata arciduchessa d'Austria, divenne regina consorte di Napoli e Sicilia come moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia.\nEra la tredicesima dei figli dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria e dell'imperatore Francesco I. Per suggellare un'alleanza con i Borbone di Spagna, nel 1768 venne data in sposa al re Ferdinando IV di Napoli, figlio di Carlo III di Spagna. Dall'unione nacquero diciotto figli e, dopo la nascita del primo erede maschio nel 1775, in base ai termini del contratto nuziale, Maria Carolina ebbe accesso al consiglio privato della corona.\nIntelligente e volitiva, riusc\xc3\xac a imporsi come figura di comando e de facto govern\xc3\xb2 il Regno di Napoli. Maria Carolina promosse Napoli come centro culturale, patrocinando artisti, tra cui i pittori Jakob Philipp Hackert e Angelika Kauffmann, e accademici come Gaetano Filangieri, Domenico Cirillo e Giuseppe Maria Galanti, non restando indifferente al vivace dibattito illuminista.\nLa regina promosse numerose riforme, tra cui la revoca del divieto di associazione massonica (Maria Carolina fece parte di una loggia massonica di sole donne.) e l'ampliamento della marina militare, affidata al suo favorito John Acton, e riusc\xc3\xac a sganciare Napoli dall'influenza del regno spagnolo.\nTuttavia, durante la rivoluzione francese, Maria Carolina abbandon\xc3\xb2 per sempre la sua posizione di sostenitrice del dispotismo illuminato e si schier\xc3\xb2 invece tra i pi\xc3\xb9 strenui conservatori dopo l'esecuzione della regina di Francia Maria Antonietta, la prediletta tra le sue sorelle. Scandalizzata dal trattamento riservatole, la regina di Napoli svilupp\xc3\xb2 un forte sentimento antifrancese e si alle\xc3\xb2 con la Gran Bretagna e l'Austria contro la Francia durante le guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche.\nFugg\xc3\xac in Sicilia insieme al marito dopo l'invasione francese della parte continentale del regno, dove fu proclamata la Repubblica Napoletana nel gennaio del 1799. Sei mesi dopo, tornata sul trono, Maria Carolina fu tra i principali sostenitori delle sentenze di morte emesse contro i rivoluzionari, tra cui un gran numero di quegli intellettuali un tempo da lei sostenuti. Fu deposta nuovamente dalle forze napoleoniche nel 1806 e trascorse i suoi ultimi anni in esilio a Vienna, dove mor\xc3\xac nel 1814, poco prima di poter assistere alla restaurazione dei Borboni sul trono delle Due Sicilie.\n\n"