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'Alessandra Contini Bonacossi (Firenze, 26 maggio 1951 \xe2\x80\x93 Firenze, 16 luglio 2006) \xc3\xa8 stata una storica, archivista e docente italiana.\n\n'
"Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1\xc2\xba gennaio 1449 \xe2\x80\x93 Careggi, 8 aprile 1492), fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici. \xc3\x88 stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonch\xc3\xa9 uno dei pi\xc3\xb9 significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima gestione del potere.\nLorenzo divenne, insieme al fratello minore Giuliano, signore de facto di Firenze dopo la morte del padre Piero. Nei primi anni di governo (1469-1478), il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall'altro a sopprimere le ribellioni delle citt\xc3\xa0 sottoposte a Firenze (celebri i casi di Prato e Volterra). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifest\xc3\xb2 il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di Sisto IV, in nome dell'equilibrio della Lega Italica del 1454.\nPer questi motivi, Lorenzo fu oggetto della Congiura dei Pazzi (1478), nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato. Il fallimento della congiura provoc\xc3\xb2 l'ira di papa Sisto, del re di Napoli Ferrante d'Aragona e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Seguirono, pertanto, due anni di guerra contro Firenze, nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilit\xc3\xa0 diplomatica e il suo carisma, con cui riusc\xc3\xac, da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica.\nDivenuto negli anni ottanta l'ago della bilancia della politica italiana, trattato come un sovrano dai monarchi stranieri, Lorenzo leg\xc3\xb2 il suo nome al periodo di massimo splendore del Rinascimento fiorentino, circondandosi di intellettuali - Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola - e di artisti quali Botticelli e il giovane Michelangelo. Con la sua prematura scomparsa nel 1492, Firenze si ribell\xc3\xb2 all'inetto figlio Piero per consegnare il potere nelle mani del frate Girolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo 6 anni dopo. Come conseguenza, la rivalit\xc3\xa0 dei signori italiani, non pi\xc3\xb9 frenati dalla diplomazia di Lorenzo, permise a Carlo VIII di Francia di scendere in Italia e dare inizio alle guerre franco-spagnole del XVI secolo.\n\n"
'Lino Coluccio Salutati (Stignano, 16 febbraio 1332 \xe2\x80\x93 Firenze, 4 maggio 1406) \xc3\xa8 stato un politico, letterato e filosofo italiano, Cancelliere di Firenze dal 1375 al 1406. Figura culturale di riferimento dell\'umanesimo a Firenze, in qualit\xc3\xa0 di discepolo del Boccaccio e precettore di Poggio Bracciolini e Leonardo Bruni.\nConsiderato uno dei pi\xc3\xb9 importanti uomini di governo tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, Coluccio Salutati, nei suoi trent\'anni di cancelliere della Repubblica di Firenze, svolse un importantissimo ruolo diplomatico nel frenare le ambizioni del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, intenzionato a creare uno Stato comprendente l\'Italia centro-settentrionale. Nel contesto di questa lotta elabor\xc3\xb2 la sua dottrina della libertas fiorentina. Oltre all\'impegno politico, il Salutati svolse un importante ruolo nella diffusione dell\'umanesimo petrarchesco e boccacciano, divenendone l\'esponente pi\xc3\xb9 importante e il praeceptor della prima generazione degli umanisti. Il suo lascito pi\xc3\xb9 importante presso i posteri fu la codificazione "civile" dell\'umanesimo, cio\xc3\xa8 l\'uso dello spirito e dei valori dell\'antichit\xc3\xa0 classica all\'interno dell\'agone politico internazionale. Grazie a Salutati (autore tra l\'altro di un vastissimo epistolario e di trattati politici, filosofici e letterari), difatti, il mito della florentina libertas, cio\xc3\xa8 di quel complesso di valori ispirati alla libert\xc3\xa0 promosso dall\'ordinamento politico fiorentino, si rafforz\xc3\xb2 enormemente sotto il suo cancellierato, e fu utilizzato quale strumento diplomatico per accrescere il prestigio di Firenze presso gli altri Stati della Penisola.\n\n'