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Pubblicazione: Firenze : Le Monnier, 1976
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il teatro di Dioniso \xc3\xa8 situato presso l'acropoli di Atene. Fu il teatro pi\xc3\xb9 importante del mondo greco nel V e IV secolo a.C. e venne utilizzato dai pi\xc3\xb9 significativi autori greci (Eschilo, Sofocle ed Euripide per la tragedia, Aristofane e Menandro per la commedia) per mettere in scena le loro opere. Venne costruito agli inizi del V secolo a.C. a ridosso del santuario di Dioniso. Accanto all'ingresso sorgeva l'Odeo di Pericle."
"Per teatro greco si intende l'arte teatrale nel periodo della Grecia classica, in particolare il V secolo a.C., periodo a cui risalgono la quasi totalit\xc3\xa0 delle opere teatrali oggi conosciute. Gli ateniesi della Atene classica, per i quali le rappresentazioni erano non solo uno spettacolo ma anche una cerimonia religiosa, conoscevano tre tipi di opere teatrali: la tragedia, la commedia e il dramma satiresco.\nLe rappresentazioni teatrali avvenivano ad Atene in occasione di tre feste in onore di Dioniso (dio del teatro, nonch\xc3\xa9 dell'estasi, del vino e della liberazione dei sensi) che si tenevano nel corso dell'anno: le Grandi Dionisie, le Lenee e le Dionisie rurali. Il teatro, dato il suo vasto seguito, divenne veicolo di diffusione di idee e problematiche nella vita politica e culturale della Atene democratica.\n\n"
"Le rane (in greco antico: \xce\x92\xce\xac\xcf\x84\xcf\x81\xce\xb1\xcf\x87\xce\xbf\xce\xb9, B\xc3\xa1trachoi) \xc3\xa8 una commedia teatrale di Aristofane, messa in scena per la prima volta ad Atene, alle Lenee del 405 a.C., dove risult\xc3\xb2 vincitrice. Fu in seguito replicata (forse l'anno successivo, fatto alquanto atipico per quei tempi) per il suo valore artistico e sociale.\n\n"
"Aristofane, figlio di Filippo del demo di Cidateneo (in greco antico: \xe1\xbc\x88\xcf\x81\xce\xb9\xcf\x83\xcf\x84\xce\xbf\xcf\x86\xce\xac\xce\xbd\xce\xb7\xcf\x82 Aristoph\xc3\xa1n\xc4\x93s, pronuncia: [aristop\xca\xb0\xc3\xa1n\xc9\x9b\xcb\x90s]; Atene, 450 a.C. circa \xe2\x80\x93 385 a.C. circa), \xc3\xa8 stato un commediografo greco antico, uno dei principali esponenti della Commedia antica (l\xe2\x80\x99Archaia) insieme a Cratino ed Eupoli, nonch\xc3\xa9 l'unico di cui ci siano pervenute alcune opere complete (undici).\n\n"
'La tragedia greca \xc3\xa8 un genere teatrale nato nell\'antica Grecia, la cui messa in scena era, per gli abitanti della Atene classica, una cerimonia di tipo religioso con forti valenze sociali. Sorta dai riti sacri della Grecia e dell\'Asia minore, raggiunse la sua forma pi\xc3\xb9 significativa (o nota) nell\'Atene del V secolo a.C.\nPrecisamente, la tragedia \xc3\xa8 l\'estensione in senso drammatico (ossia secondo criteri prettamente teatrali) di antichi riti in onore di Dioniso, dio dell\'estasi, del vino, dell\'ebbrezza e della liberazione dei sensi. Come tale fu tramandata fino al romanticismo, che apre, molto di pi\xc3\xb9 di quanto non avesse fatto il Rinascimento, la discussione sui generi letterari.\nIl motivo della tragedia greca \xc3\xa8 strettamente connesso con l\'epica, ossia il mito, ma dal punto di vista della comunicazione la tragedia sviluppa mezzi del tutto nuovi: il mythos (\xce\xbc\xe1\xbf\xa6\xce\xb8\xce\xbf\xcf\x82, "parola", "racconto") si fonde con l\'azione, cio\xc3\xa8 con la rappresentazione diretta (\xce\xb4\xcf\x81\xe1\xbe\xb6\xce\xbc\xce\xb1, "dramma", deriva da \xce\xb4\xcf\x81\xe1\xbd\xb0\xcf\x89, "agire"), in cui il pubblico vede con i propri occhi i personaggi che compaiono come entit\xc3\xa0 distinte che agiscono autonomamente sulla scena (\xcf\x83\xce\xba\xce\xb7\xce\xbd\xce\xae, in origine il tendone dei banchetti), provvisti ciascuno di una propria dimensione psicologica.\nI pi\xc3\xb9 importanti e riconosciuti autori di tragedie furono Eschilo, Sofocle ed Euripide, che affrontarono i temi pi\xc3\xb9 sentiti della Grecia del V secolo a.C.\nUno dei problemi storici nell\'accostarsi alla tragedia greca \xc3\xa8 il constatare che, malgrado sia noto (e intuibile dalla straordinaria diffusione dei teatri nelle citt\xc3\xa0 greche, soprattutto dopo il IV secolo a.C.) che i greci amassero il teatro, in particolare quello tragico, sono pochissimi i testi giunti intatti sino a noi (ad esempio su 79 opere di Eschilo di cui si conosce il titolo ne sono oggi rimaste solo 7). Possiamo immaginare che esistessero molti autori a noi ignoti fuori da Atene, cos\xc3\xac come diversi autori (ateniesi e non) sono conosciuti solo per il loro nome. Sappiamo che alcuni autori ateniesi (come Eschilo) erano conosciuti, amati e rappresentati anche a Siracusa, ma non sappiamo come procedesse la diffusione delle opere teatrali ateniesi fuori da quella citt\xc3\xa0, n\xc3\xa9 se ad Atene si rappresentassero anche opere di provenienza straniera. La nostra conoscenza del dramma greco va quindi considerata incompleta e soggetta a pericolose strozzature nella trasmissione delle fonti, forse anche di carattere ideologico (alcuni tragici greci erano partigiani della democrazia ateniese e molti politicamente impegnati, anche contro la democrazia, con un conseguente forte rischio di censura dopo la fine di quell\'esperienza politica, un fenomeno che potrebbe essersi ripetuto anche in altre realt\xc3\xa0).'
"Aristofane, figlio di Filippo del demo di Cidateneo (in greco antico: \xe1\xbc\x88\xcf\x81\xce\xb9\xcf\x83\xcf\x84\xce\xbf\xcf\x86\xce\xac\xce\xbd\xce\xb7\xcf\x82 Aristoph\xc3\xa1n\xc4\x93s, pronuncia: [aristop\xca\xb0\xc3\xa1n\xc9\x9b\xcb\x90s]; Atene, 450 a.C. circa \xe2\x80\x93 385 a.C. circa), \xc3\xa8 stato un commediografo greco antico, uno dei principali esponenti della Commedia antica (l\xe2\x80\x99Archaia) insieme a Cratino ed Eupoli, nonch\xc3\xa9 l'unico di cui ci siano pervenute alcune opere complete (undici).\n\n"