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Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 14
Serie: Il Castoro Cinema / diretto da Fernaldo Di Giammatteo ; 14
'Jean Renoir (Parigi, 15 settembre 1894 \xe2\x80\x93 Beverly Hills, 12 febbraio 1979) \xc3\xa8 stato un regista, sceneggiatore e scrittore francese, secondo figlio del pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir.\n\nLe Patron: \xc3\xa8 questo il soprannome coniato da Jacques Rivette e utilizzato dai registi francesi della Nouvelle Vague per definire Jean Renoir. \xc3\x89ric Rohmer scrive nel 1979: "Renoir contiene tutto il cinema".La sua \xc3\xa8 una lunga carriera che si sviluppa dal 1924 al 1969: inizia negli anni venti, durante i quali gira nove film muti; negli anni trenta, in Francia, gira quindici film sonori; trasferitosi a Hollywood, negli anni quaranta, gira sei film; ritornato in Francia, fra gli anni cinquanta-sessanta, gira i suoi ultimi otto film.\nAlcuni dei suoi film pi\xc3\xb9 rappresentativi: La grande illusione, La regola del gioco, La cagna, Boudu salvato dalle acque, La scampagnata, La Marsigliese, Nan\xc3\xa0, L\'angelo del male, L\'uomo del Sud, Il fiume, La carrozza d\'oro, French Cancan.\n\n'
"Pierre-Auguste Renoir ([pj\xc9\x9b\xca\x81 o\xcb\x88gyst \xca\x81\xc9\x99\xcb\x88nwa\xca\x81]; Limoges, 25 febbraio 1841 \xe2\x80\x93 Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) \xc3\xa8 stato un pittore francese, considerato uno tra i massimi esponenti dell'Impressionismo.\n\n"
"La grande illusione (La Grande Illusion) \xc3\xa8 un film del 1937 diretto da Jean Renoir, nominato all'Oscar al miglior film nel 1939.\n\n"
'La colazione dei canottieri (Le d\xc3\xa9jeuner des canotiers) \xc3\xa8 un dipinto olio su tela di Pierre-Auguste Renoir, databile al 1880-1882 e conservato alla Phillips Collection di Washington.\n\n'
"Le bagnanti \xc3\xa8 un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1918-1919 e conservato al museo d'Orsay di Parigi."
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"