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"La dieta mediterranea \xc3\xa8 un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo, ispirato alle abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni '60. La dieta venne riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanit\xc3\xa0 nel 2010.\nIl regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo \xc3\xa8 abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un pi\xc3\xb9 raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci. \nGi\xc3\xa0 alcuni dietologi medici - come il francese Paul Carton o lo svizzero Maximilian Bircher-Benner - avevano avanzato alcune ipotesi sugli effetti di un regime alimentare con limitato consumo di alimenti di origine animale come latticini, carne, uova. Il concetto di dieta mediterranea \xc3\xa8 stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys.\nLa dieta mediterranea \xc3\xa8 associata a una riduzione della mortalit\xc3\xa0 per tutte le cause negli studi osservazionali. La dieta mediterranea pu\xc3\xb2 aiutare con la perdita di peso nelle persone obese.[1] \n\n"
"Il mar Mediterraneo (detto brevemente Mediterraneo) \xc3\xa8 situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. \xc3\x88 un mare dipendente dall'Oceano Atlantico, a cui \xc3\xa8 connesso tramite lo stretto di Gibilterra; il Canale di Suez, artificiale, lo collega invece al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano.\nLa sua superficie approssimativa \xc3\xa8 di 2,51 milioni di km2 con uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km, la lunghezza totale delle sue coste \xc3\xa8 di 46 000 km, la profondit\xc3\xa0 media si aggira sui 1 500 m, quella massima di 5 270 m presso le coste del Peloponneso, mentre la salinit\xc3\xa0 media si aggira dal 36,2 al 39\xe2\x80\xb0.\nLa popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque ammonta a circa 450 milioni di persone.\n\n"
"Il Mar Rosso (in arabo: \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xa8\xd8\xad\xd8\xb1 \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xa3\xd8\xad\xd9\x85\xd8\xb1, al-Ba\xe1\xb8\xa5r al-A\xe1\xb8\xa5mar; ebraico: \xd7\x99\xd7\x9d \xd7\xa1\xd7\x95\xd7\xa3, Yam Suf; tigrino: \xe1\x89\x80\xe1\x8b\xad\xe1\x88\x95 \xe1\x89\xa3\xe1\x88\x95\xe1\x88\xaa, Qey\xe1\xb8\xa5 ba\xe1\xb8\xa5ri) \xc3\xa8 un mare del Vicino Oriente compreso tra l'Africa a sud-ovest e la penisola araba a nord-est, comunicante a nord-ovest con il mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez, e con l'Oceano Indiano a sud-est tramite lo stretto di Bab el-Mandeb.\n\n"
"La Turchia \xc3\xa8 un Paese che occupa una posizione geografica unica, essendo situata parte in Asia e parte in Europa. Durante tutta la sua storia ha avuto funzione sia di barriera che di ponte tra i due continenti.\nLa Turchia \xc3\xa8 situata nel punto dove convergono i Balcani, il Caucaso, il Medio Oriente e il Mediterraneo orientale. \xc3\x88 uno dei Paesi pi\xc3\xb9 grandi della regione in termini di territorio e popolazione, e la sua superficie \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 grande di quella di qualsiasi stato europeo. Il Paese \xc3\xa8 quasi completamente situato in Asia, comprendendo la penisola dell'Asia Minore - nota anche come Anatolia -, di forma grossolanamente rettangolare, e, a est, parte della regione montuosa che viene talvolta indicata come altopiano armeno. La parte restante - la Tracia (Trakya) turca - \xc3\xa8 situata nell'estremit\xc3\xa0 sud-orientale dell'Europa, piccolo frammento di un impero che una volta si estendeva su gran parte dei Balcani.\nIl Paese si estende da nord a sud per circa 480\xe2\x80\x93640 km, e si allunga per circa 1600 km da ovest a est. La Turchia confina a nord con il mar Nero, a nord-est con la Georgia e l'Armenia, a est con l'Azerbaigian e l'Iran, a sud-est con l'Iraq e la Siria, a sud-ovest e a ovest con il mar Mediterraneo e il mar Egeo, e a nord-ovest con la Grecia e la Bulgaria. La capitale \xc3\xa8 Ankara, e la citt\xc3\xa0 e il porto pi\xc3\xb9 importante \xc3\xa8 Istanbul.\nSu una linea di confine che si estende in tutto per circa 6440 km, circa i tre quarti sono marittimi e comprendono coste che si specchiano sul mar Nero, sull'Egeo e sul Mediterraneo, nonch\xc3\xa9 gli stretti che collegano il mar Nero con l'Egeo. Questi stretti - il Bosforo, il mar di Marmara e i Dardanelli - sono noti collettivamente come stretti turchi; il controllo della Turchia sugli stretti, unica porta d'ingresso e di uscita del mar Nero, \xc3\xa8 stato un fattore chiave nelle sue relazioni con gli altri stati. La maggior parte delle isole lungo la costa dell'Egeo appartengono alla Grecia; solamente le isole di G\xc3\xb6k\xc3\xa7eada e Bozcaada sono rimaste in mani turche. Il confine marittimo con la Grecia \xc3\xa8 stato oggetto di discordia tra i due Paesi in numerose occasioni dalla seconda guerra mondiale in poi.\n\n"
"La battaglia del Mediterraneo fu il complesso delle operazioni aeronavali intercorse nel bacino del Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale, dal giugno 1940 al maggio 1945. Gli scontri videro confrontarsi, fino al settembre del 1943, principalmente la Regia Marina italiana (sostenuta da unit\xc3\xa0 aeree e sottomarine inviate dalla Germania nazista) e la Royal Navy, appoggiata dalle marine militari dei paesi del Commonwealth e soprattutto, dal novembre 1942, dalle forze aeronavali degli Stati Uniti d'America. Dopo la stipula dell'armistizio di Cassibile da parte dell'Italia, la Kriegsmarine continu\xc3\xb2 a portare avanti l'opposizione alle forze degli Alleati nel Mediterraneo, anche se il ritmo delle operazioni cal\xc3\xb2 drasticamente a causa della schiacciante superiorit\xc3\xa0 anglo-statunitense.\nLe operazioni navali nel Mediterraneo si strutturarono come delle grandi battaglie di convogli navali. Entrambi i contendenti erano impegnati a proteggere le proprie linee di rifornimento navale e insidiare al contempo quelle avversarie: i convogli italo-tedeschi seguivano principalmente la rotta nord-sud, diretti a rifornire le truppe dell'Asse schierate in Libia e poi Tunisia, mentre la Royal Navy allest\xc3\xac un sistema di rifornimento per sostenere la strategica isola di Malta (esposta ai bombardamenti dell'Asse per gran parte della lotta) a partire dalle sue basi di Gibilterra e Alessandria d'Egitto, seguendo quindi una rotta ovest-est. I combattimenti pi\xc3\xb9 importanti si svolsero quindi nel punto di incontro tra le rotte opposte, nell'area del Mediterraneo centrale compresa tra la Sardegna e Creta.\nEntrambi i contendenti fecero largo ricorso agli attacchi di sommergibili, aerei e di forze navali leggere per disturbare il traffico dell'avversario, e la Regia Marina fu molto attiva anche nel campo delle incursioni di sabotatori direttamente all'interno dei porti nemici tramite il suo reparto scelto della X\xc2\xaa Flottiglia MAS; per contro, i combattimenti tra navi maggiori furono eventi relativamente rari, legati spesso a circostanze fortuite e quasi mai dall'esito decisivo.\nLo scontro rimase sostanzialmente in equilibrio fin verso il novembre 1942: la flotta italiana assicur\xc3\xb2 un flusso costante di rifornimenti al fronte libico ma logor\xc3\xb2 pesantemente le sue forze (in particolare il naviglio leggero), mentre la dura opposizione delle forze dell'Asse ai convogli britannici per Malta fece quasi temere una resa per fame dell'isola. Lo sbarco dei reparti anglo-statunitensi in Marocco e Algeria nel corso dell'operazione Torch e soprattutto l'ingresso nel Mediterraneo di preponderanti forze aeree e navali statunitensi fecero pendere definitivamente l'ago della bilancia dalla parte degli Alleati, rendendo insostenibile il sistema di rifornimento delle forze dell'Asse in Nordafrica. L'invasione della penisola italiana, con gli imponenti sbarchi anfibi in Sicilia e a Salerno, sanc\xc3\xac infine l'assoluto predominio navale assunto dagli Alleati nel Mediterraneo.\n\n"