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'I massacri delle foibe (in sloveno poboji v fojbah, in croato masakri fojbe, in serbo: m\xd0\xb0\xd1\x81\xd0\xb0\xd0\xba\xd1\x80\xd0\xb8 \xd1\x84\xd0\xbej\xd0\xb1\xd0\xb5 masakri fojbe?) sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell\'immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell\'OZNA. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici, che nella Venezia Giulia sono chiamati "foibe", dove furono gettati molti dei corpi delle vittime. \nPer estensione i termini "foibe" e il neologismo "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realt\xc3\xa0 furono in massima parte perpetrate in modo diverso: la maggioranza delle vittime mor\xc3\xac nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi. Secondo gli storici Pupo e Spazzali, l\'utilizzo simbolico di questo termine \xc2\xabpu\xc3\xb2 divenire fonte di equivoci qualora si affronti il nodo della quantificazione delle vittime\xc2\xbb, in quanto la differenza tra il numero relativamente ridotto dei corpi materialmente gettati nelle foibe, e quello pi\xc3\xb9 alto degli uccisi nei campi di prigionia, dovrebbe portare a parlare di "deportati" e "uccisi" per indicare tutte le vittime della repressione.\nSi stima che le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia siano state, sempre secondo gli storici Pupo e Spazzali, tra le 3 000 e le 5 000, comprese le salme recuperate e quelle stimate nonch\xc3\xa9 i morti nei campi di concentramento jugoslavi, mentre alcune fonti fanno salire questo numero fino a 11 000. In generale per\xc3\xb2 cifre superiori alle 5 000 si raggiungono soltanto conteggiando anche i caduti che si ebbero da parte italiana nella lotta antipartigiana.\nAl massacro delle foibe segu\xc3\xac l\'esodo giuliano dalmata, ovvero l\'emigrazione pi\xc3\xb9 o meno forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, del Quarnaro e dalla Dalmazia, territori del Regno d\'Italia prima occupati dall\'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia. Emigrazione dovuta a varie ragioni: dall\'oppressione esercitata da un regime la cui natura totalitaria impediva anche la libera espressione dell\'identit\xc3\xa0 nazionale, al rigetto dei mutamenti nell\'egemonia nazionale e sociale nell\'area, nonch\xc3\xa9 alla vicinanza dell\'Italia, che costitu\xc3\xac un fattore oggettivo di attrazione per popolazioni perseguitate ed impaurite nonostante il governo italiano si fosse a pi\xc3\xb9 riprese adoperato per fermare, o quantomeno contenere, l\'esodo.\nSi stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 persone tra il 1945 e il 1956.\n\n'