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Serie: Inventari e cataloghi toscani ; 18-19
Serie: Inventari e cataloghi toscani
Serie: Inventari e cataloghi toscani / collana diretta da Luigi Crocetti ; 18-19
Serie: Inventari e cataloghi toscani ; 18-19
'Una miniatura \xc3\xa8 la pittura ornamentale con cui venivano decorati i manoscritti e i libri antichi.\nIn origine il termine aveva un significato pi\xc3\xb9 ristretto: la miniatura era l\'immagine realizzata per decorare le lettere iniziali dei capitoli in un manoscritto, tradizionalmente di colore rosso. Il termine deriva verosimilmente dal latino minium, un particolare minerale dal quale si ricavava il colore rosso. A partire dal XIV secolo, il diffondersi di illustrazioni di piccolo formato fece s\xc3\xac che il significato di "miniatura" passasse ad indicare dipinti, oggetti e forme di dimensioni ridotte.\nOltre al vocabolo \xe2\x80\x9cminiatura\xe2\x80\x9d esiste in italiano anche il termine meno utilizzato di alluminatura o illuminatura (molto simili ai termini francese e inglese per miniatura, che sono rispettivamente enluminure e illumination): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non ci sono fonti al riguardo. Franco Brunello rimanda invece all\'allume, chiamato nel Medioevo lume, che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere lacche.\n\n'
"La miniatura \xc3\xa8 un'arte che ha rivestito una grandissima importanza nella produzione artistica europea e mediorientale. La sua storia, in alcuni casi parallela a quella della pittura, va dall'antichit\xc3\xa0, in particolare per l'Europa dal II secolo d.C., sino al tardo rinascimento, quando la diffusione della stampa permise di creare illustrazioni in serie pi\xc3\xb9 a buon mercato.\nLa miniatura esiste fin dall'epoca del papiro, ma \xc3\xa8 nella tarda antichit\xc3\xa0, con la comparsa del libro, che parole e immagini arrivarono a fondersi in una perfetta convivenza. La miniatura rappresenta per molti secoli la principale fonte per ricostruire l'arte pittorica, essendo quasi completamente perdute o manomesse le testimonianze di affresco, pittura su tavola o su altri supporti dall'antichit\xc3\xa0 fino al II millennio d.C. Inoltre i codici miniati, essendo costosissimi prodotti di lusso, erano spesso legati alla pi\xc3\xb9 alta committenza sia religiosa che laica, preservando traccia del gusto pi\xc3\xb9 raffinato di quelle epoche.\n\n"
'Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, citt\xc3\xa0 che viene spesso indicata come la sua culla. Questo nuovo linguaggio figurativo, legato anche a un diverso modo di pensare l\'uomo e il mondo, prese le mosse dalla cultura locale e dall\'umanesimo, che gi\xc3\xa0 nel secolo precedente era stato portato alla ribalta da personalit\xc3\xa0 come Francesco Petrarca o Coluccio Salutati. Le novit\xc3\xa0, proposte nei primissimi anni del XV secolo da maestri quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, non furono immediatamente accolte dalla committenza, anzi rimasero almeno per un ventennio un fatto artistico minoritario e in larga parte incompreso, a fronte dell\'allora dominante gotico internazionale.\nIn seguito il Rinascimento divenne il linguaggio figurativo pi\xc3\xb9 apprezzato e inizi\xc3\xb2 a trasmettersi anche alle altre corti italiane (prime fra tutte quella papale di Roma) e poi europee, grazie agli spostamenti degli artisti.\nLo stile del Rinascimento fiorentino, dopo i primordi del primo ventennio del Quattrocento, si diffuse con entusiasmo fino alla met\xc3\xa0 del secolo, con esperimenti basati su un approccio tecnico-pratico; la seconda fase ebbe luogo all\'epoca di Lorenzo il Magnifico, dal 1450 circa fino alla sua morte nel 1492, e fu caratterizzata da una sistemazione pi\xc3\xb9 intellettualistica delle conquiste. Segue un momento di rottura, dominato dalla personalit\xc3\xa0 di Girolamo Savonarola, che segna profondamente molti artisti convincendoli a un ripensamento delle loro scelte. L\'ultima fase, databile tra il 1490 e il 1520, \xc3\xa8 detto Rinascimento "maturo", e vede la presenza a Firenze di tre geni assoluti dell\'arte, che tanto influenzarono le generazioni a venire: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.\nPer il periodo successivo si parla di Manierismo.\n\n'
'L\'espressione rinascita dell\'anno Mille designa una fase storica del Basso Medioevo caratterizzata da una rinnovata religiosit\xc3\xa0 ma soprattutto da uno sviluppo economico che comport\xc3\xb2 cambiamenti evidenti nella vita sociale.\nAlcuni storici hanno chiamato questa fase di sviluppo culturale, collocata intorno all\'XI secolo, "Rinascimento medievale".\nQuesta denominazione \xc3\xa8 stata contestata da altri, come lo storico Girolamo Arnaldi, che riconosce come "Rinascimenti medioevali" solo \xc2\xab [...] quelli del diritto e della filosofia, nel secolo XII, perch\xc3\xa9 il diritto che si riprese a studiare era quello romano, codificato dall\'imperatore Giustiniano, e la filosofia tornata in auge era quella greca, in particolare Aristotele\xc2\xbb e quindi si pu\xc3\xb2 parlare di Rinascimento in quanto questo del XV secolo sar\xc3\xa0 caratterizzato, ma non solo per questo, proprio dalla rinascita dell\'interesse per la classicit\xc3\xa0 greca e romana. Resta il fatto che \n\nKonrad Burdach, massimo sostenitore della continuit\xc3\xa0 tra Medioevo e Rinascimento, ritiene che non vi sia stata alcuna rottura fra i due periodi, i quali costituiscono dunque un\'unica grande epoca. Burdach afferma che non vi fu nessuna svolta, e se proprio si vuole parlare di rinascita bisogna addirittura risalire all\'anno Mille; egli annota infatti che i temi della Riforma luterana erano gi\xc3\xa0 contenuti nelle eresie medioevali, e che Medioevo e Rinascimento hanno una stessa fonte in comune: il mondo classico..\n\n'
'Il Rinascimento tedesco fu una delle declinazioni del Rinascimento. Stretti tra gli importanti poli culturali dell\'Italia e le Fiandre, nel corso del XV secolo i paesi di lingua tedesca stentarono a sviluppare una scuola artistica in grado di gareggiare alla pari con le altre scuole europee, sia pure con le dovute eccezioni, soprattutto nell\'arte dell\'intaglio. Fu solo con alcune figure decisive, tra cui quella di spicco di Albrecht D\xc3\xbcrer, che anche l\'area tedesca, tra la fine del XV e l\'inizio del XVI secolo, abbracci\xc3\xb2 in pieno le tematiche rinascimentali, arrivando a traguardi memorabili e a una duratura influenza nell\'arte dei paesi vicini.\nFu D\xc3\xbcrer stesso a coniare la traduzione del "Rinascimento" in "Wiedererwachung", a conferma come egli fosse pienamente cosciente dell\'importanza di tale processo storico.\nCon la Riforma protestante, in un primo tempo l\'arte venne sfruttata anche per la propaganda religiosa; in un secondo momento le rappresentazioni figurate vennero viste come una cattiva consuetudine legata all\'ostentazione del cattolicesimo romano e si diede il via a una vera e propria iconoclastia, culminata dopo il 1530. Scrisse a tale proposito Luigi I di Baviera nel 1842: \xc2\xabDove sorgeva la Riforma, l\'arte figurativa tramontava\xc2\xbb.'