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Serie: Biblioteca di Cultura ; 92
Serie: Strumenti. Ristampe anastatiche [La nuova Italia] ; 92
Serie: Strumenti. Ristampe anastatiche ; 92
"Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Vincitore, Costantino il Grande e Costantino I (in latino: Flavius Valerius Aurelius Constantinus; in greco antico: \xce\x9a\xcf\x89\xce\xbd\xcf\x83\xcf\x84\xce\xb1\xce\xbd\xcf\x84\xce\xaf\xce\xbd\xce\xbf\xcf\x82 \xe1\xbd\x81 \xce\x9c\xce\xad\xce\xb3\xce\xb1\xcf\x82, Konstant\xc3\xadnos o M\xc3\xa9gas; Naissus, 27 febbraio 274 \xe2\x80\x93 Nicomedia, 22 maggio 337), \xc3\xa8 stato un imperatore romano dal 306 alla sua morte.\nCostantino \xc3\xa8 una delle figure pi\xc3\xb9 importanti dell'Impero romano, che riform\xc3\xb2 largamente e nel quale permise e favor\xc3\xac la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi pi\xc3\xb9 significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libert\xc3\xa0 religiosa.\nLa Chiesa ortodossa e le Chiese di rito orientale lo venerano come santo, presente nel loro calendario liturgico, col titolo di Eguale agli apostoli; mentre il suo nome non \xc3\xa8 presente nel Martirologio Romano, il catalogo ufficiale dei santi riconosciuti dalla Chiesa cattolica.\n\n"
'La religione romana \xc3\xa8 l\'insieme dei fenomeni religiosi propri dell\'antica Roma considerati nel loro evolvere come variet\xc3\xa0 di culti, questi correlati allo sviluppo politico e sociale della citt\xc3\xa0 e del suo popolo.\nLe origini della citt\xc3\xa0, e quindi della storia e della religione di Roma, sono controverse. Recentemente l\'archeologo italiano Andrea Carandini sembrerebbe aver quantomeno dimostrato di poter datare l\'origine di Roma all\'VIII secolo a.C., saldando quindi le sue conclusioni, basate sugli scavi da lui condotti nella zona del Palatino, all\'et\xc3\xa0 di fondazione stabilita dal racconto tradizionale.\nLe origini della religione romana vanno individuate nei culti dei popoli pre-indoeuropei stanziati in Italia, nelle tradizioni religiose dei popoli indoeuropei che, probabilmente a partire dal XV secolo a.C., migrarono nella penisola, nelle civilt\xc3\xa0 etrusca e della Grecia e nelle influenze delle civilt\xc3\xa0 del Vicino Oriente occorse lungo i secoli.\nLa religione romana cess\xc3\xb2 di essere la religione "ufficiale" all\'interno dell\'impero romano con l\'Editto di Tessalonica e i successivi editti promulgati a partire dal 380 dall\'imperatore romano convertito al Cristianesimo Teodosio I, il quale proib\xc3\xac e perseguit\xc3\xb2 tutti i culti non cristiani professati nell\'Impero, soprattutto quelli pagani. Precedentemente (362-363) c\'era stato il vano tentativo dell\'imperatore Giuliano di riformare la religione pagana per contrapporla efficacemente al cristianesimo, ormai ampiamente diffuso.'
'Marco Aurelio Antonino Augusto (in latino: Marcus Aurelius Antoninus Augustus; nelle epigrafi: IMP\xc2\xb7CAES\xc2\xb7M\xc2\xb7AVREL\xc2\xb7ANTONINVS\xc2\xb7AVG; Roma, 26 aprile 121 \xe2\x80\x93 Sirmio o Vindobona, 17 marzo 180), meglio conosciuto semplicemente come Marco Aurelio, \xc3\xa8 stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. \nSu indicazione dell\'imperatore Adriano, fu adottato nel 138 dal futuro suocero e zio acquisito Antonino Pio che lo nomin\xc3\xb2 erede al trono imperiale.\nNato come Marco Annio Catilio Severo (Marcus Annius Catilius Severus), divenne Marco Annio Vero (Marcus Annius Verus), che era il nome di suo padre, al momento del matrimonio con la propria cugina Faustina, figlia di Antonino, e assunse quindi il nome di Marco Aurelio Cesare, figlio dell\'Augusto (Marcus Aurelius Caesar Augusti filius) durante l\'impero di Antonino stesso.Marco Aurelio fu imperatore dal 161 sino alla sua morte, avvenuta per malattia nel 180 a Sirmio secondo il contemporaneo Tertulliano o presso Vindobona. Fino al 169 mantenne la coreggenza dell\'impero assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo nonch\xc3\xa9 suo genero, anch\'egli adottato da Antonino Pio. Dal 177, morto Lucio Vero, associ\xc3\xb2 al trono suo figlio Commodo. \xc3\x88 considerato dalla storiografia tradizionale come un sovrano illuminato, il quinto dei cosiddetti "buoni imperatori" menzionati da Edward Gibbon. Il suo regno fu tuttavia funestato da conflitti bellici (guerre partiche e marcomanniche), da carestie e pestilenze.Marco Aurelio \xc3\xa8 ricordato anche come importante filosofo stoico, autore dei Colloqui con s\xc3\xa9 stesso (\xce\xa4\xe1\xbd\xb0 \xce\xb5\xe1\xbc\xb0\xcf\x82 \xe1\xbc\x91\xce\xb1\xcf\x85\xcf\x84\xcf\x8c\xce\xbd nell\'originale in greco). Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui.'
"Cesare Tito Elio Adriano Antonino Augusto Pio, nato come Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino (in latino: Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius; Lanuvio, 19 settembre 86 \xe2\x80\x93 Lorium, 7 marzo 161), \xc3\xa8 stato un imperatore romano dal 138 al 161.\nImperatore saggio, l'epiteto pius gli venne attribuito per il sentimento di amore filiale che manifest\xc3\xb2 nei confronti del padre adottivo che fece divinizzare. Il suo regno fu caratterizzato da un'epoca di pace interna e di floridezza economica. L'unico fronte in movimento fu quello in Britannia, dove Antonino avanz\xc3\xb2 oltre il Vallo di Adriano, facendo erigere un altro vallo pi\xc3\xb9 a nord, che per\xc3\xb2 fu abbandonato dopo solo venti anni dalla costruzione. Antonino mantenne sempre un atteggiamento deferente verso il senato, amministr\xc3\xb2 saggiamente l'impero evitando sperperi e non avvi\xc3\xb2 nuove costruzioni importanti o riforme urbanistiche. Fu attento alle tradizioni religiose senza per\xc3\xb2 perseguitare i culti non ufficiali. In questo periodo l'impero ottenne il pieno consenso delle \xc3\xa9lite cittadine e delle province, che beneficiavano ampiamente della Pax Romana."
"Gaio Aurelio Valerio Diocleziano, nato Diocle (latino: Gaius Aurelius Valerius Diocletianus; greco: \xce\x94\xce\xb9\xce\xbf\xce\xba\xce\xbb\xe1\xbf\x86\xcf\x82, Diocles; Salona, 22 dicembre 244 \xe2\x80\x93 Spalato, 313), \xc3\xa8 stato un imperatore romano che govern\xc3\xb2 dal 20 novembre 284 al 1\xc2\xba maggio 305 col nome imperiale di Cesare Gaio Aurelio Valerio Diocleziano Augusto Iovio (nelle epigrafi GAIVS AVRELIVS VALERIVS DIOCLETIANVS AVGVSTVS).\nNato in una famiglia di umili origini della provincia romana della Dalmazia, Diocle (questo il suo nome originario) scal\xc3\xb2 i ranghi dell'esercito romano fino a divenire comandante di cavalleria sotto l'imperatore Marco Aurelio Caro (282\xe2\x80\x93283). Dopo la morte di Caro e di suo figlio Numeriano nella campagna contro i Sasanidi fu acclamato imperatore dalle legioni (in questa occasione mut\xc3\xb2 il proprio nome in Diocleziano) in opposizione al figlio maggiore di Caro, Marco Aurelio Carino, che era stato nominato imperatore dal padre prima della campagna e che si trovava in Occidente: i due si scontrarono nella battaglia del fiume Margus, in cui Carino perse il potere e la vita (285).\nCon l'avvento di Diocleziano ebbe fine il periodo noto come crisi del terzo secolo, caratterizzato dal punto di vista politico da una fase di torbidi interni (anarchia militare), protrattasi per quasi un cinquantennio e che vide succedersi un elevato numero di imperatori la cui ascesa e permanenza al potere dipese esclusivamente dalla volont\xc3\xa0 dell'esercito. Per porre fine a questa instabilit\xc3\xa0, divenuta ormai pericolosa per la sopravvivenza dell'impero, mise in atto una serie di profonde riforme politiche e amministrative, tra cui risalta sotto quest'ultimo aspetto la condivisione dell'impero tra pi\xc3\xb9 colleghi. L'impero infatti divenne una tetrarchia.\nA tal fine nel 285 scelse come collega in qualit\xc3\xa0 di co-imperatore il commilitone Massimiano, conferendogli per l'appunto il titolo di Augusto e assegnandogli la met\xc3\xa0 occidentale dell'Impero (riservando per s\xc3\xa9 quella orientale). Il 1\xc2\xba marzo 293 complet\xc3\xb2 l'architettura istituzionale associando ai due Augusti due Cesari (una sorta di vice-imperatori) nelle persone di Galerio e Costanzo, dando cos\xc3\xac vita alla cosiddetta \xc2\xabtetrarchia\xc2\xbb, il \xc2\xabgoverno dei quattro\xc2\xbb: ciascun Augusto avrebbe governato su met\xc3\xa0 dell'impero coadiuvato dal proprio Cesare, al quale avrebbe delegato il governo di met\xc3\xa0 del proprio territorio e che gli sarebbe succeduto (come nuovo Augusto) dopo venti anni di governo, nominando a sua volta un nuovo Cesare.Separ\xc3\xb2 l'amministrazione civile da quella militare rafforzandole entrambe e riorganizz\xc3\xb2 la suddivisione amministrativa dello Stato, aumentando il numero delle province a seguito del frazionamento di quelle esistenti, rivelatesi troppo estese e giudicate quindi di difficile gestione. Eresse a nuovi centri amministrativi le citt\xc3\xa0 di Nicomedia, Mediolanum, Sirmio e Treviri, ritenendoli a causa della loro vicinanza alle turbolente frontiere dell'impero, luoghi pi\xc3\xb9 idonei da cui coordinarne le difese rispetto all'antica capitale Roma. Complet\xc3\xb2 l'evoluzione in senso autocratico della figura istituzionale dell'imperatore (un processo di trasformazione iniziato pi\xc3\xb9 marcatamente sotto i Severi e perdurato per tutto il III secolo), che sotto l'aspetto sostanziale comport\xc3\xb2 il passaggio dalla fase di governo detta del \xc2\xabprincipato\xc2\xbb a quella del \xc2\xabdominato\xc2\xbb, tra l'altro manifestandosi esteriormente con l'elevazione dell'imperatore al di sopra delle masse attraverso l'introduzione di un cerimoniale di corte molto elaborato. Il ricorso a una politica architettonica caratterizzata dalla realizzazione di imponenti opere edili (tipica del periodo tetrarchico) fece da cornice a questa evoluzione autocratica.\nPer rendere le frontiere pi\xc3\xb9 sicure Diocleziano intraprese una serie di campagne militari vittoriose nei confronti dei Sarmati e dei Carpi tra il 285 e il 299 e contro gli Alemanni nel 288. All'interno sed\xc3\xb2 a pi\xc3\xb9 riprese una ribellione in Egitto nel 297 e nel 298. Sostenne inoltre il proprio Cesare Galerio nelle campagne da questi condotte contro i Sasanidi (che culminarono nel 298 col sacco della capitale nemica, Ctesifonte), negoziando poi direttamente con i Persiani una pace vantaggiosa e duratura.\nLa crescita dell'apparato amministrativo conseguente alla riorganizzazione delle province, l'aumento degli effettivi dell'esercito dovuto al costante stato di guerra e alla necessit\xc3\xa0 di mantenere sicuri i confini e infine l'ambizioso programma edilizio richiesero una radicale riforma del sistema di tassazione volta a garantire la copertura delle ingenti spese che la costosa politica dioclezianea comportava. Pertanto a partire dal 297 (come attestato da un'iscrizione rinvenuta in Egitto) l'imposizione fiscale venne fondamentalmente incentrata sul pagamento per individuo e per lotto di terra. Tuttavia non tutte le riforme di Diocleziano ebbero gli effetti sperati e alcune di esse fallirono mentre l'imperatore era ancora al potere come l'Editto sui prezzi massimi (301), il cui scopo era di controllare l'inflazione (dovuta alla svalutazione monetaria) tramite l'introduzione di prezzi calmierati, che fu invece contro-produttivo e rapidamente dimenticato. \nInoltre subito dopo la propria abdicazione Diocleziano dovette assistere impotente al crollo del sistema tetrarchico in quanto la tetrarchia, che diede l'impressione di essere un sistema di governo molto efficiente finch\xc3\xa9 il suo ideatore si mantenne al potere, non di meno collass\xc3\xb2 all'indomani della sua abdicazione in conseguenza delle mire dinastiche di Massenzio e Costantino, figli rispettivamente di Massimiano e Costanzo. Infine la politica religiosa anticristiana perseguita da Diocleziano tra il 303 e il 311 con una persecuzione che risult\xc3\xb2 la pi\xc3\xb9 violenta che sia mai stata attuata contro i cristiani non riusc\xc3\xac a debellare il cristianesimo, che anzi a partire dal 313 (l'editto di Milano) soppiant\xc3\xb2 gradatamente il paganesimo come religione ufficiale dell'impero.\nMalgrado questi fallimenti sull'opera riformatrice, di Diocleziano pu\xc3\xb2 essere espresso un giudizio sostanzialmente positivo perch\xc3\xa9 riusc\xc3\xac, indubbiamente, se non ad arrestare almeno a rallentare notevolmente il processo di decadimento cui era soggetto l'Impero romano a partire dalla morte dell'imperatore Marco Aurelio e che nel corso del III secolo aveva sub\xc3\xacto una pericolosa accelerazione. Cosicch\xc3\xa9 il ventennio dioclezianeo puntell\xc3\xb2 lo Stato romano dotandolo degli strumenti di carattere istituzionale, amministrativo, finanziario e militare (perfezionati poi da Costantino) idonei a consentirgli di esistere come grande potenza almeno per gran parte del IV secolo.\nUn Diocleziano indebolito da una malattia abdic\xc3\xb2 il 1\xc2\xba maggio 305, primo e unico imperatore a fare questa scelta volontariamente. Si ritir\xc3\xb2 nel proprio palazzo a Spalato sulla costa dalmata fino alla morte, avvenuta nella primavera del 313, rifiutando gli inviti a riprendere il potere nel caos politico che corrispose al collasso della Tetrarchia.\n\n"