Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Zurich : pas Verlag, 1970
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: CH
Fa parte di: Il giansenismo in Italia : collezione di documenti
"Il Piemonte (AFI: /pje'monte/; Piemont [pje'm\xca\x8ant] in piemontese, in occitano e in francoprovenzale; Piemont [pje'mont] in walser; Pi\xc3\xa9mont [pje.m\xc9\x94\xcc\x83] in francese) \xc3\xa8 una regione a statuto ordinario di 4 289 836 abitanti dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo amministrativo \xe2\x80\x93 nonch\xc3\xa9 capitale storica \xe2\x80\x93 la citt\xc3\xa0 di Torino. Confina ad ovest con la Francia (regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra), a nord-ovest con la Valle d'Aosta, a nord con la Svizzera (cantoni Vallese e Ticino), ad est con la Lombardia, a sud-est per un breve tratto con l'Emilia-Romagna e a sud con la Liguria.\n\xc3\x88 la seconda regione italiana per superficie, settima per numero di abitanti, seconda per maggior numero di comuni, la pi\xc3\xb9 occidentale d'Italia e fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo, della Macroregione alpina e, limitatamente ai territori delle province di Novara e VCO, della Regio Insubrica. \xc3\x88 inoltre la quarta regione per esportazioni, con una quota del 10% sul totale nazionale, e quinta per valore del prodotto interno lordo (PIL), con circa 143 miliardi di euro totali. Il reddito pro capite \xc3\xa8 superiore alla media italiana."
"I simboli della Regione Piemonte sono lo stemma, il gonfalone e la bandiera, approvati ed adottati in versione definitiva con Legge Regionale del 16 gennaio 1984, n. 4.La legge regionale 31 maggio 2004, n. 15, \xc3\xa8 l'ultima in ordine di tempo che si sia occupata dei simboli regionali del Piemonte. In base all'articolo 7 di tale legge, la bandiera del Piemonte deve essere sempre esposta in ogni occasione e su ogni sede pubblica a fianco della bandiera italiana e europea."
'Il Regno di Sardegna \xe2\x80\x93 dopo la Guerra di successione spagnola \xe2\x80\x93 in forza del trattato di Londra del 1718 e del trattato dell\'Aia del 1720 pass\xc3\xb2, in tale ultimo anno, a Vittorio Amedeo II di Savoia, il quale associ\xc3\xb2 gli Stati ereditari della Casata formati dal Principato di Piemonte con il Ducato di Savoia, la Contea di Nizza e di Asti, il ducato di Aosta, il ducato del Monferrato, la signoria di Vercelli, il marchesato di Saluzzo ed una parte del ducato di Milano (a questi si aggiunse poi il Ducato di Genova, in seguito all\'annessione della Repubblica di Genova decisa dal Congresso di Vienna).La denominazione cominci\xc3\xb2 ad essere utilizzata progressivamente per indicare l\'insieme dei possedimenti sabaudi anche se formalmente il Regno di Sardegna continu\xc3\xb2 ad essere limitato all\'omonima isola ed essere istituzionalmente distinto dai cosiddetti "Stati di terraferma" della dinastia sabauda, condividendone solo il capo dello stato, re per i sardi, duca per i savoiardi, principe per i piemontesi ecc. Per indicare ufficialmente l\'insieme dei possedimenti sabaudi si usavano i termini "Stati del Re di Sardegna" o, pi\xc3\xb9 brevemente, Stati sardi.Tuttavia, soltanto la fusione perfetta del 1847, ratificata da Carlo Alberto di Savoia, diede vita ad uno stato unitario; esso comprendeva tutti i precedenti stati sabaudi e mantenne la denominazione di "Regno di Sardegna", subendo per\xc3\xb2 una totale trasformazione del suo ordinamento giuridico, con una carta costituzionale, lo Statuto Albertino, "Statuto del Regno Sardo o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848 (noto come Statuto Albertino)", una nuova organizzazione amministrativa e doganale, un unico parlamento e una nuova capitale, Torino, da secoli residenza della dinastia sabauda. Con la Fusione, il Regno adott\xc3\xb2 una forma di regime pi\xc3\xb9 centralista sul modello francese, in cui il sovrano regnava col titolo di Re non sulla sola Sardegna, ma sull\'intero Stato, e allo stesso tempo possedeva ancora il titolo di Principe di Piemonte, duca di Genova e duca di Savoia, che formalizzavano il potere sugli Stati di terraferma. In questa fase della sua storia fu conosciuto anche come Regno sabaudo e venne ufficialmente citato sia in ambito interno che internazionale come Sardegna e in maniera ufficiosa come Piemonte-Sardegna o semplicemente Piemonte.\nCon l\'unificazione italiana e l\'annessione degli stati preunitari della penisola italiana, l\'ultimo Re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, assunse il titolo di Re d\'Italia il 17 marzo 1861, pur mantenendo la titolatura del Regno di Sardegna.\n\n'
"Il Ducato di Savoia nacque nel 1416 dall'elevazione a rango ducale della Contea di Savoia, Stato tenuto dalla dinastia dei Savoia, e dall'unione della contea di Savoia con il principato di Piemonte. Termin\xc3\xb2, a seguito della fusione perfetta del 1847, con l'incorporazione nel Regno di Sardegna.\nIl suo territorio comprendeva gli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell'Alta Savoia e delle Alpi Marittime, numerosi possedimenti italiani in Valle d'Aosta e gran parte del Piemonte.\nIl Ducato rimase conteso tra varie potenze per gran parte della sua storia, riuscendo, infine, con Emanuele Filiberto, a imporsi con fermezza nella scena politica italiana, pur appoggiandosi prima alla corona di Spagna, poi al Regno di Francia e infine all'Impero austriaco. Al termine della Guerra di successione spagnola, grazie al Trattato di Utrecht, essendo tra i vincitori, i Savoia ottennero la corona del Regno di Sicilia e il conseguente titolo regio nel 1713. I Savoia mantennero la sovranit\xc3\xa0 sulla Sicilia fino al 1720 quando, a causa delle pressioni internazionali, dovettero accettare lo scambio col Regno di Sardegna (che, nel 1861, sarebbe diventato il Regno d'Italia).\n\n"
"La Geografia del Piemonte illustra le caratteristiche geografiche del Piemonte, regione d'Italia.\n\n"
"Il giansenismo fu un movimento religioso, filosofico e politico che proponeva un'interpretazione del cattolicesimo sulla base della teologia elaborata nel XVII secolo da Giansenio.\nL'impianto di base del giansenismo si fonda sull'idea che l'essere umano nasca essenzialmente corrotto e, quindi, inevitabilmente destinato a commettere il male.\nSenza la grazia divina l'uomo non pu\xc3\xb2 far altro che peccare e disobbedire alla volont\xc3\xa0 di Dio; ciononostante alcuni esseri umani sono predestinati alla salvezza (mentre altri non lo sono).\nCon tale teologia Giansenio intendeva ricondurre il cattolicesimo a quella che egli riteneva la dottrina originaria di Agostino d'Ippona, in contrapposizione al molinismo (dal gesuita spagnolo Luis de Molina) allora prevalente, che concepiva la salvezza come sempre possibile per l'uomo dotato di buona volont\xc3\xa0.\nIl giansenismo fu un fenomeno estremamente complesso: partito da un problema eminentemente teologico, entr\xc3\xb2 ben presto in campo etico, assunse posizioni ecclesiologiche estremiste e si mosse anche come una specie di partito politico; influenz\xc3\xb2, infine, pratiche di religiosit\xc3\xa0 popolare.\nIl movimento giansenista accompagn\xc3\xb2 la storia della Francia lungo tutta l'epoca dell'ancien R\xc3\xa9gime e conobbe anche un'importante ramificazione italiana nel Sette-Ottocento, di impronta giurisdizionalista e riformatrice.\nLa Chiesa cattolico-romana condann\xc3\xb2 il giansenismo come eretico e vicino al protestantesimo, per il suo teorizzare la negazione del libero arbitrio di fronte alla grazia divina e suggerire l'idea di una salvezza predestinata.\nIl giansenismo fu quindi condannato dapprima dalla Congregazione dell'Indice nel 1641, poi con successive lettere pontificie, tra cui le bolle In eminenti (1642), Cum occasione (1653), Ad sacram beati Petri sedem (1656), Regiminis Apostolici (1664) e Unigenitus Dei Filius (1713).\n\n"
'Il protestantesimo \xc3\xa8 una branca del cristianesimo moderno. Sorta nel XVI secolo in Germania e in Svizzera in contrasto con l\'insegnamento della Chiesa cattolica, considerata non solo nella prassi, ma anche nella dottrina non pi\xc3\xb9 conforme alla Parola di Dio, a seguito del movimento politico e religioso, noto come riforma protestante, derivato dalla predicazione dei riformatori, fra i quali i pi\xc3\xb9 importanti sono Martin Lutero, Ulrico Zwingli, Giovanni Calvino e John Knox, il tutto circa un secolo dopo il tentativo riformatore da parte di Jan Hus nella vicina Boemia e quasi due dopo quello di John Wyclif in Inghilterra.\nIl Protestantesimo prende origine inizialmente dalla protesta del frate agostiniano Martin Lutero, docente di teologia all\'universit\xc3\xa0 di Wittenberg. Questi il 31 ottobre 1517, irritato dalla predicazione del frate domenicano Johann Tetzel, pubblic\xc3\xb2 95 tesi, elenco di quaestiones da sottoporre a pubblico dibattito su simonia, dottrina delle indulgenze e suffragio dei defunti nel purgatorio, intercessione e culto dei santi e delle loro immagini, che perci\xc3\xb2 andavano a toccare punti nodali dell\'ecclesiologia medievale. La protesta di Lutero, seguita da aspre polemiche tra domenicani e agostiniani, si tramutava in rivolta dopo la minaccia di provvedimenti del 1520, fino alla scomunica papale ed al bando imperiale del 1521, da cui lo salv\xc3\xb2 il suo principe, Federico III di Sassonia.\n\nCol Luteranesimo le varie confessioni protestanti condividono un rifiuto dell\'autorit\xc3\xa0 del Papa (considerato ai tempi della Riforma come una sorta di anticristo), del culto di angeli, santi e della Madonna, ma anche un rifiuto del concilio ecumenico, e riconoscono solo alla Bibbia l\'autorit\xc3\xa0 suprema in materia di fede (sola scriptura). Dei sacramenti mantengono solo Battesimo ed Eucaristia, anche se coesistono diverse opinioni circa la presenza reale di Cristo nell\'eucaristia (si afferma che i Luterani sostengano la consustanziazione in luogo della transustanziazione cattolica). Enfatizzano il sacerdozio di tutti i credenti, mentre viene negato un valore sacerdotale al ministero ordinato. Sostengono che la giustificazione dal peccato originale e la salvezza eterna siano ottenute solo per fede in Ges\xc3\xb9 Cristo e non tramite le opere umane (principi della sola fide e sola gratia).\nIl termine "Protestante" nacque in seguito alla lettera di protesta dei principi elettori luterani contro la proclamazione della Dieta di Spira del 1529, in cui l\'imperatore cattolico Carlo V del Sacro Romano Impero ribad\xc3\xac l\'editto della Dieta di Worms del 1521, che aveva condannato Martin Lutero pervicace come eretico, ingiungendo la restituzione dei beni ecclesiastici da quelli subito incamerati. Tuttavia, il termine \xc3\xa8 stato usato in molti sensi diversi, spesso come un termine generale per riferirsi al Cristianesimo occidentale riformato e non pi\xc3\xb9 soggetto all\'autorit\xc3\xa0 papale o patriarcale, comprese varie chiese o congregazioni vecchie e nuove che non fanno parte del movimento protestante originale.\nA partire dal XVI secolo i Luterani fondarono le loro chiese in Germania e nella Scandinavia, mentre le Chiese calviniste furono costruite principalmente da Zwingli e Calvino in Svizzera e in Francia (Ugonotti), e in Scozia esse lo furono da Knox, promotore del Presbiterianesimo; cos\xc3\xac come anche in Ungheria e in Polonia vi furono denominazioni locali aderenti alla Riforma. La Chiesa d\'Inghilterra, a sua volta, dichiar\xc3\xb2 l\'indipendenza dall\'autorit\xc3\xa0 papale nel 1534, dando vita all\'Anglicanesimo, senza mutamenti dottrinali o liturgici; ma successivamente, durante il regno di Edoardo VI, veniva influenzata dai valori della Riforma calvinista, che gener\xc3\xb2 in seguito i Puritani. Dopo la breve restaurazione cattolica della regina Maria I d\'Inghilterra, chiamata proprio per questo "Maria la sanguinaria", la nazione tornava all\'anglicanesimo, ma riformato, con la regina Elisabetta I d\'Inghilterra. Importante poi fu l\'Anabattismo, predicato dal gi\xc3\xa0 luterano Thomas M\xc3\xbcntzer ed altri, ma subito combattuto e stroncato dai principi e a cui si rifece il Battismo, il cui primo predicatore fu John Smyth nei primi anni del XVII secolo e che concepiva il loro sacramento solo in et\xc3\xa0 adulta.\nAltri movimenti di riforma, conosciuti come "Riforma radicale", ebbero luogo anche nell\'Europa orientale, come il movimento antitrinitario di Fausto Sozzini e altri, chiamato appunto Socinianesimo, dopo esser stato respinto dai calvinisti svizzeri. Infine, anche il moravianesimo ader\xc3\xac alla Riforma, dalla quale deriver\xc3\xa0 anche il Pietismo, quest\'ultimo nato in seno al Luteranesimo.'