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Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1973
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La Rivoluzione francese (chiamata anche Prima rivoluzione francese o Grande rivoluzione francese, per distinguerla dalla rivoluzione di luglio del 1830 e dai moti rivoluzionari francesi - episodio locale in seno al ben pi\xc3\xb9 ampio contesto di rivolte e insurrezioni sociali europee passate alla storia come la Primavera dei popoli - del 1848, chiamate rispettivamente Seconda e Terza rivoluzione francese) fu un periodo di radicale e a tratti violento sconvolgimento sociale, politico e culturale occorso in Francia tra il 1789 e il 1799, assunto dalla storiografia come lo spartiacque temporale tra l'et\xc3\xa0 moderna e l'et\xc3\xa0 contemporanea.Evento complessissimo e parecchio articolato nelle sue varie fasi, le conseguenze principali e pi\xc3\xb9 immediate sul contesto socioeconomico e politico furono l'abolizione della monarchia assoluta capetingia con la subitanea proclamazione della repubblica, l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien R\xc3\xa9gime, ovvero del sistema politico e sociale precedente, ritenuto responsabile dello stato di disuguaglianza e povert\xc3\xa0 della popolazione subalterna, e l'emanazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne.Sebbene terminata con il periodo imperiale-napoleonico e la successiva Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea, la Rivoluzione francese, insieme a quella americana, segnando il declino dell'assolutismo, ispir\xc3\xb2 le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo (i cosiddetti moti rivoluzionari), dando definitivamente impulso alla nascita di un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia divenne la classe dominante, prodromi a loro volta della nascita dei moderni stati democratici del XX secolo."
"La Rivoluzione francese (chiamata anche Prima rivoluzione francese o Grande rivoluzione francese, per distinguerla dalla rivoluzione di luglio del 1830 e dai moti rivoluzionari francesi - episodio locale in seno al ben pi\xc3\xb9 ampio contesto di rivolte e insurrezioni sociali europee passate alla storia come la Primavera dei popoli - del 1848, chiamate rispettivamente Seconda e Terza rivoluzione francese) fu un periodo di radicale e a tratti violento sconvolgimento sociale, politico e culturale occorso in Francia tra il 1789 e il 1799, assunto dalla storiografia come lo spartiacque temporale tra l'et\xc3\xa0 moderna e l'et\xc3\xa0 contemporanea.Evento complessissimo e parecchio articolato nelle sue varie fasi, le conseguenze principali e pi\xc3\xb9 immediate sul contesto socioeconomico e politico furono l'abolizione della monarchia assoluta capetingia con la subitanea proclamazione della repubblica, l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien R\xc3\xa9gime, ovvero del sistema politico e sociale precedente, ritenuto responsabile dello stato di disuguaglianza e povert\xc3\xa0 della popolazione subalterna, e l'emanazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne.Sebbene terminata con il periodo imperiale-napoleonico e la successiva Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea, la Rivoluzione francese, insieme a quella americana, segnando il declino dell'assolutismo, ispir\xc3\xb2 le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo (i cosiddetti moti rivoluzionari), dando definitivamente impulso alla nascita di un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia divenne la classe dominante, prodromi a loro volta della nascita dei moderni stati democratici del XX secolo."
"La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica e industrializzazione della societ\xc3\xa0 che da agricolo-artigianale-commerciale si trasform\xc3\xb2 in un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come, ad esempio, i combustibili fossili), il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socio-culturali e anche politiche.\nSecondo il materialismo dialettico, \xc3\xa8 attraverso la rivoluzione industriale che \xc3\xa8 avvenuta l'affermazione del capitalismo negli aspetti economici a discapito della struttura sociale preesistente e, con le rivoluzioni francese ed americana, in quelli politici con l'instaurazione della borghesia come classe dominante a discapito del predominio nobiliare. \nSpesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione industriale. La prima interess\xc3\xb2 prevalentemente il settore tessile-metallurgico con l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore nella seconda met\xc3\xa0 del '700. La seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l'introduzione dell'elettricit\xc3\xa0, dei prodotti chimici e del petrolio. Talvolta ci si riferisce agli effetti dell'introduzione massiccia dell'elettronica, delle telecomunicazioni e dell'informatica nell'industria come alla terza rivoluzione industriale, che viene fatta partire dal 1970.\nLa rivoluzione industriale comport\xc3\xb2 una profonda e irreversibile trasformazione che part\xc3\xac dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale. L'avvento della fabbrica e della macchina modific\xc3\xb2 i rapporti fra i settori produttivi. Nacque cos\xc3\xac la classe operaia che ricevette, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorse anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mirava a incrementare il profitto della propria attivit\xc3\xa0.\n\n"
'La rivoluzione russa (in russo: \xd0\x92\xd0\xb5\xd0\xbb\xd0\xb8\xd0\xba\xd0\xb0\xd1\x8f \xd1\x80\xd1\x83\xd1\x81\xd1\x81\xd0\xba\xd0\xb0\xd1\x8f \xd1\x80\xd0\xb5\xd0\xb2\xd0\xbe\xd0\xbb\xd1\x8e\xd1\x86\xd0\xb8\xd1\x8f, Vel\xc3\xadkaja r\xc3\xbasskaja revolj\xc3\xbacija, "Grande rivoluzione russa") \xc3\xa8 stato un evento sociopolitico, avvenuto in Russia nel 1917, che port\xc3\xb2 al rovesciamento dell\'Impero russo e alla formazione inizialmente della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e, nel 1922, in seguito alla guerra civile russa, dell\'Unione Sovietica; fu un tentativo di applicazione delle teorie sociali ed economiche di Karl Marx e Friedrich Engels.\nAll\'inizio del 1917 l\'Impero russo, che da tre anni combatteva nella prima guerra mondiale come membro della Triplice intesa, era stremato: le perdite ammontavano a pi\xc3\xb9 di sei milioni tra morti, feriti e prigionieri e tranne alcune vittorie sul fronte austriaco, ormai vanificate dagli eventi, la Russia aveva sub\xc3\xacto una grave serie di sconfitte che avevano comportato la perdita della Polonia, di una parte di Paesi Baltici e dell\'Ucraina, portando cos\xc3\xac il fronte all\'interno dei suoi stessi confini, mentre le condizioni del popolo si aggravavano fortemente.\nIl regime zarista, chiuso a riccio nella difesa del principio dell\'autocrazia, aveva ormai perso del tutto il contatto con la realt\xc3\xa0 della Russia, al punto che anche molti degli elementi conservatori delle classi tradizionalmente alleate del regime stavano prendendo coscienza che solo un\'uscita di scena dello zar Nicola II avrebbe permesso loro di mantenere il controllo dello Stato. A Pietrogrado scoppi\xc3\xb2 la rivolta con la rivoluzione di febbraio e il 2 marzo (calendario giuliano) Duma e soviet di operai e soldati si accordarono per la deposizione dello zar, e l\'istituzione di un governo provvisorio formato da cadetti, menscevichi e socialisti rivoluzionari.\nSi form\xc3\xb2 il governo provvisorio di Georgij Evgen\'evi\xc4\x8d L\'vov, che indusse Nicola II ad abdicare. Mentre lo zar e la sua famiglia venivano arrestati, nel Paese si formarono due poteri: quello del governo provvisorio, e quello dei Soviet, formato da delegati eletti compresi i bolscevichi. Contemporaneamente si diffuse in tutto il paese il disfattismo nazionale, segno della crescente stanchezza verso la guerra. Il leader bolscevico Lenin, tornato dall\'esilio sostenne la necessit\xc3\xa0 di trasformare la rivoluzione borghese di febbraio in Rivoluzione Proletaria, guidata dai Soviet e che mirava alla instaurazione di una societ\xc3\xa0 comunista. Nell\'ottobre i bolscevichi occuparono i punti nevralgici della capitale dando vita alla rivoluzione d\'ottobre.\nLa vittoria dei bolscevichi port\xc3\xb2 al rovesciamento del Governo provvisorio russo e alla nascita della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, governata dal Consiglio dei commissari del popolo. Dal 1917 al 1921 esplose la guerra civile russa che avrebbe visto la vittoria dell\'Armata Rossa (bolscevichi) sull\'Armata Bianca (contro-rivoluzionari) e ci\xc3\xb2 port\xc3\xb2 nel 1922 all\'istituzione dell\'Unione Sovietica.'
"La rivoluzione d'ottobre \xc3\xa8 la fase finale e decisiva della Rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segn\xc3\xb2 dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Repubblica sovietica.\nDopo il rovesciamento della monarchia, per alcuni mesi la Russia fu sconvolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica, e il Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico) guidato da Lenin e Lev Trockij decise l'azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr F\xc3\xabdorovi\xc4\x8d Kerenskij per assumere tutto il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.\nL'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provoc\xc3\xb2 l'inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.\n\n"
'Intercultura \xc3\xa8 un neologismo di origine inglese e spagnola. In Italia viene impiegato in ambito scientifico gi\xc3\xa0 negli anni sessanta. Dal 1975 il sostantivo viene usato dall\'omonima associazione di scambi giovanili ("Intercultura onlus") che lo ha registrato come marchio. Il termine si afferma inizialmente come aggettivo in ambito pedagogico e scolastico, nella forma educazione interculturale. Tuttavia l\'intercultura o l\'interculturalit\xc3\xa0 hanno trovato un impiego in parte autonomo nell\'ambito del dibattito filosofico e teologico, oltre che pi\xc3\xb9 di recente nelle scienze sociali.\nSe in inglese si usa parlare di interculturality (a cui corrisponde l\'italiano interculturalit\xc3\xa0) o di intercultural (aggettivo, ad esempio nel concetto di intercultural competence), non trova impiego il termine interculture.\nIn concorrenza con intercultura in inglese viene preferito in molti casi l\'aggettivo cross-culture, proveniente dagli studi postcoloniali. Molto difficile e sottile \xc3\xa8 invece la distinzione tra interculturalismo (dall\'inglese interculturalism) e intercultura/interculturalit\xc3\xa0: si potrebbe dire che, se l\'interculturalismo \xc3\xa8, sulla falsariga del multiculturalismo e come evidenzia il suffisso -ismo, il pensiero o la dottrina che studia e propugna la rilevanza degli scambi culturali, l\'interculturalit\xc3\xa0 allude a una dimensione di pratiche e di esperienze, anche ma non solamente di ordine intellettuale.\n\n'